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Daniel Buren. “Fare, disfare, rifare”
Faire, Défaire, Refaire
Works in situ and situated 1968-2025
8/03-27/07/25
PALAZZO BUONTALENTI
Via de' Rossi 7
Pistoia, 51100 Italia
+39 0573 974267
www.pistoiamusei.it
Fino al 27 luglio a Palazzo Buontalenti, una selezione di opere storiche e alcuni lavori creati e ricreati appositamente per Pistoia dall'artista francese, punto di riferimento mondiale per l'arte concettuale e minimale.
Pistoia dedica una grande mostra a Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, Francia, 1938), figura di spicco del panorama artistico internazionale. Questa importante mostra, che si apre l'8 marzo 2025, è organizzata dalla Fondazione Pistoia Musei, con il sostegno della Fondazione Caript e in collaborazione con la Galleria Continua. Curata da Daniel Buren e Monica Preti, sarà un'importante occasione per scoprire l'opera dell'artista francese.
Con alcuni lavori originali realizzati appositamente per Pistoia Musei, insieme a un'ampia selezione di opere e studi, la mostra offre una panoramica della carriera dell'artista e mette in luce il suo duraturo rapporto con l'Italia.
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[Photo-souvenir : Daniel Buren, Galleria Continua San Gimignano. Foto Lorenzo Fiaschi] |
La rassegna, inoltre, è in collegamento ideale con gli interventi di Buren realizzati nel territorio pistoiese dagli anni Duemila, come Muri Fontane a tre colori per un esagono (2005-2011) nel parco di Villa La Magia a Quarrata, gli interventi cittadini all’interno del Padiglione di Emodialisi dell’Ospedale di Pistoia ex Ceppo (2005) e La Cabane Éclatée aux Quatre Salles (2005) nella Collezione Gori – Fattoria di Celle a Santomato.
Opere in situ
La mostra si estende idealmente oltre Pistoia, in un percorso che abbraccia diversi luoghi della Toscana, da Quarrata alla Fattoria di Celle a Santomato di Pistoia, fino a Colle di Val d’Elsa, Villa Medicea La Magia a Quarrata, e al Castello di Ama. In questi contesti i numerosi lavori in situ permanenti di Buren non solo dialogano con la topografia del territorio, ma risultano indissolubilmente legati ai luoghi in cui sono nati, rendendoli unici. Questa specificità geografica offre ai visitatori un’esperienza unica: il museo che ospita la mostra diviene il punto di partenza per un viaggio attraverso una delle regioni più ricche di opere in situ permanenti dell’artista. Un percorso che si sviluppa nel tempo e nello spazio, mettendo in discussione il concetto stesso di mostra e aprendo nuove possibilità di interazione tra arte e contesto.[5]
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Daniel Buren, La Cabane Éclatée aux 4 Salles, Fattoria di Celle, Collezione Gori, Pistoia, Pistoia
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![Daniel Buren, Fare, disfare, rifare, Pistoia, 2025 [Arlecchino all’infinito, lavoro in situ, Palazzo Buontalenti, Pistoia, 2003 / 2005. Particolare. Courtesy Fondazione Pistoia Musei, foto OKNOstudio, Ela Bialkowska © DB – SIAE Roma]](https://lh3.googleusercontent.com/pw/AP1GczPlrdirjcT7TldVIiVOPtILXtq9z1rv4LySRgdm5qSdTxG2qf7_IAVV5nlCla2BRuVRtQx3hEyx1q9-Nt-rTvihfgMvwE9WbIv8ClS0E3wnA0c3JKfD=w700-h525-p-k) |
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![Daniel Buren, Fare, disfare, rifare, Pistoia, 2025 [Photo-souvenir: Prismes et miroirs : hauts-reliefs, lavori situati, 2022, collezione privata, Parigi. Particolari. Courtesy Fondazione Pistoia Musei, foto OKNOstudio, Ela Bialkowska © DB - SIAE Roma]](https://lh3.googleusercontent.com/pw/AP1GczNQXh_d3lBZ9Ss5bsE1D3f-rWAejpwXBKdEZ_-LYCXm0cRBm_o6seFuHUhLVQ2C0AEndFwFd7BnLP2Z1MfW37XaU-TFNtrodXsuxoacyTmx2Z2_qb_5=w700-h525-p-k) |
Découpé-Etiré, lavoro in situ, Palazzo Buontalenti, Pistoia 1985 / 2025. Particolare. Courtesy Fondazione Pistoia Musei, foto OKNOstudio, Ela Bialkowska © DB – SIAE Roma
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Arlecchino all’infinito, lavoro in situ, Palazzo Buontalenti, Pistoia, 2003 / 2005. Particolare. Courtesy Fondazione Pistoia Musei, foto OKNOstudio, Ela Bialkowska © DB – SIAE Roma
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Prismes et miroirs : hauts-reliefs, lavori situati, 2022, collezione privata, Parigi. Particolari. Courtesy Fondazione Pistoia Musei, foto OKNOstudio, Ela Bialkowska © DB - SIAE Roma
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Colle Val d'Elsa, Piazza Arnolfo di Cambio, fontana e pavimento Daniel Buren
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Daniel Buren, Sulle Vigne: punti di vista, l'immagine simbolo del Castello di Ama, Gaiole in Chianti
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Daniel Buren, Muri fontane a tre colori per un esagono (2005-2011) [Ph. Credit Alessandro Pasquali - Danae Project]
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In collaborazione con il Comune di Pistoia, viene proposto anche il percorso Passeggiata nel contemporaneo, che invita a scoprire non solo le opere di Buren, ma anche altri capolavori di arte contemporanea a Pistoia. L’elenco delle tappe del percorso è consultabile sul sito di Pistoia Musei (www.pistoiamusei.it/arte-contemporanea-pistoia).
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Catalogo della mostra
Il catalogo della mostra sarà pubblicato da Gli Ori editori contemporanei e includerà un’intervista inedita di Monica Preti a Daniel Buren, i contributi critici di Alessandra Acocella, Michele Giuliano Cipolla, Annamaria Iacuzzi, Francesco Tedeschi e Riccardo Venturi, e un ampio apparato fotografico delle opere in mostra e delle presenze dell’artista in Italia.
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![La facciata ai venti, lavoro in situ su due piani, Antico Palazzo dei Vescovi, Pistoia, marzo 2025 [Courtesy Fondazione Pistoia Musei]](https://lh3.googleusercontent.com/pw/AP1GczNDb60vMraZagmDZmrR7e9i_BuAK5LeoHm07LCW4VsM_7KxoqOhyhXlMtKk0uTgzT82W778QB_fm90WO7M8Cx_YlYd1SRXCbSa-Xu9NlBpFlHo9UNFa=w700-h560-p-k) |
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Tracey Emin. Sex and Solitude, Palazzo Strozzi, Firenze
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Tracey Emin. Sex and Solitude, Palazzo Strozzi, Florence
Tracey Emin, I waited so Long (det.), 2022. Photo: HV-Studio. Courtesy of the Artist and Xavier Hufkens, Brussels ©Tracey Emin. All rights reserved, DACS 2024.
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Tracey Emin in Palazzo Strozzi a Firenze
Sex and solitude
La più grande mostra mai realizzata in Italia su Tracey Emin
Dal 16 marzo scorso e sino al 20 luglio
Palazzo Strozzi
Piazza degli Strozzi, FIRENZE
www.palazzostrozzi.org
Palazzo Strozzi presenta Tracey Emin. Sex and Solitude, la prima grande mostra istituzionale in Italia dedicata a una delle più celebri artiste contemporanee, che fin dall'inizio della sua carriera ha sfidato le convenzioni tradizionali che relegano le donne artiste a ruoli secondari o marginali. Attraverso opere che intrecciano autobiografia e confessione personale, Emin diventa protagonista attiva della propria narrazione artistica.
Tracey Emin è anche un'artista impegnata. Infatti, nel 2022 Tracey Emin ha aperto i Tracey Karima Emin Studios (TKE Studios) a Margate, un progetto ambizioso che riflette il suo impegno a sostenere la prossima generazione di artisti.
La mostra fa parte del progetto Equinozio di primavera 2025, un calendario di eventi d'arte contemporanea in Toscana dal 21 marzo al 6 aprile 2025, coordinato dal Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci.
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![Tracey Emin, I waited so Long (2022; acrylic on canvas © Tracey Emin. All rights reserved, DACS 2024]](https://lh3.googleusercontent.com/pw/AP1GczM-E_Ays4a0dZquM_ECkzOHpwd2bPrT23A0KJaFdFWLfYR4K_MWYDNn4i2LZOGfDu2g4KA-zR28vs-G-iUYTMs-b1SLuHy7gxKAIK4KTwFnT0SYk3eu=w700-h700-p-k)
Tracey Emin, I waited so Long (2022; acrylic on canvas, 183.1 x 183.3 x 3.5 cm) © Tracey Emin. All rights reserved, DACS 2024 |
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Mostre 2024 - 2025
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Helen Frankenthaler, Dipingere senza regole, Palazzo Strozzi, Firenze
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“Vai contro le regole o ignora le regole. Questo è l’unico modo per creare vera innovazione.” |
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Helen Frankenthaler
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Helen Frankenthaler, Dipingere senza regole. Palazzo Strozzi, Firenze
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Helen Frankenthaler, Dipingere senza regole. Palazzo Strozzi, Firenze
27 settembre 2024 al 26 gennaio 2025
Palazzo Strozzi
Piazza degli Strozzi, Firenze
www.palazzostrozzi.org
L’esposizione mette in luce la straordinaria carriera di Frankenthaler, presentando un’ampia selezione di opere realizzate tra il 1953 e il 2002, provenienti dalla Helen Frankenthaler Foundation e da importanti collezioni pubbliche e private [6].
La mostra di Palazzo Strozzi presenta le opere di Frankenthaler accanto a quelle di artisti come Robert Motherwell (che fu anche suo marito), Morris Louis, Jackson Pollock, Mark Rothko, David Smith, Anthony Caro e Anne Truitt, che si occupa anche della traccia visiva della memoria e della nostalgia.
Il dialogo permette di comprendere le interazioni artistiche e le reciproche influenze che hanno caratterizzato il panorama della pittura astratta americana.
Organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi e dalla Helen Frankenthaler Foundation e curata da Douglas Dreishpoon, Direttore dell’Helen Frankenthaler Catalogue Raisonné, l’esposizione mira a esaltare la pratica innovativa di questa artista anche attraverso il filtro delle affinità artistiche, delle influenze e amicizie che hanno segnato la sua vita personale e artistica.
La mostra omprende opere panoramiche che spaziano da Open Wall (1953), un dipinto che anticipa il lavoro della scuola del Color Field degli anni ’60, alle tele intensamente atmosferiche dei primi anni ‘90.
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![Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024 [Photo OKNOstudio © 2024 Helen Frankenthaler Foundation, Inc. / Artists Rights Society (ARS), New York / SIAE, Rome]](https://lh3.googleusercontent.com/pw/AP1GczPsrk5ejdPKLrsXa2BiLn4n6BpNaGuw5XQS5B_ZYtzi1yrSu1T0AF9k81aqHy2gvIwFInD3gjrHoUWbqU5aP5X67JWKg8TM6eFSoraiEA5t5eMhVYhT=w2400-h3600-p-k)
Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. [Photo OKNOstudio © 2024 Helen Frankenthaler Foundation, Inc. / Artists Rights Society (ARS), New York / SIAE, Rome] |
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Helen Frankenthaler Open Wall (Muro aperto) 1953 olio su tela cm 136,5cm × 332,7cm, New York, Helen Frankenthaler Foundation © 2024 Helen Frankenthaler Foundation, Inc. / Artists Rights Society (ARS), New York.
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Helen Frankenthaler, Open Wall (Muro aperto) 1953 |
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“I wasn’t just looking at nature or seascape but at the drawing within nature
—just as the sun or moon might be about circles or light and dark.” |
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Helen Frankenthaler
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«[Il dipinto è iniziato come] un esperimento per creare una sorta di senso di spazio e di confine… In definitiva l’essenza del dipinto, ciò che suscita una reazione, ha ben poco a che fare con il soggetto in sé, ma piuttosto con l’interazione degli spazi e la giustapposizione delle forme». |
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Intervista di Julia Brown, After Mountains and Sea, catalogo della mostra, 1998. |
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Mostre 2024
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Il Sassetta e il suo tempo - Uno sguardo all'arte Senese del primo quattrocento
15/03-15/09/24
Mostra a cura di Alessandro Bagnoli
Massa Marittima
Museo di San Pietro all'Orto
Corso Diaz 36 – Massa Marittima
Tel.
0566/906525
Mail:
accoglienzamuseimassa@gmail.com
www.museidimaremma.it
15 marzo - 15 settembre 2024
La mostra è aperta dal 15 marzo al 30 giugno dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00, e dal 1° al 15 settembre dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00.
Dal 15 marzo 2024 al 15 settembre, il Museo di San Pietro all'Orto di Massa Marittima ospiterà una straordinaria mostra dedicata a Stefano di Giovanni, il Sassetta, il più importante pittore senese del primo Quattrocento e originale interprete della pittura senese tra Gotico e Rinascimento. La mostra doveva chiudersi il 14 luglio, ma visto il grande successo è stata prorogata fino al 15 settembre.
Come per la mostra su Lorenzetti, anche questa esposizione si concentra sull'opera già esposta in modo permanente al Museo di San Pietro all'Orto: l'Angelo Annunciante di Sassetta, una piccola tavola un tempo collocata tra gli incroci di una pala d'altare e restaurata pochi anni fa. In questa occasione è possibile ammirare altre opere del pittore, come le piccole figure di santi e alcuni affascinanti Racconti provenienti dalla Pinacoteca Nazionale di Siena e dalla collezione Chigi Saracini. Uno dei pezzi forti della mostra è un'altra Madonna con Bambino proveniente dal Museo dell'Opera di Siena, in cui Sasetta esprime una grazia e un'eleganza raffinata. La tavola è stata recentemente scoperta dallo storico Alessandro Bagnoli sotto una pesante sovradipintura. La tavola è stata recentemente scoperta dallo storico Alessandro Bagnoli sotto una pesante sovradipintura di una tavola proveniente dalla pieve di San Giovanni Battista a Molli di Sovicille (Siena).
In mostra anche opere di altri pittori e scultori sassolesi, per ricostruire il contesto artistico della Siena dell'epoca.
Attraverso ricostruzioni grafiche e tracce audio, i visitatori sono guidati alla scoperta delle opere esposte per comprendere lo stile raffinato di Sassetta, la funzione e la forma originaria delle opere e importanti aspetti legati alla committenza dei dipinti.
Il catalogo
Alessandro Bagnoli (a cura di), Il Sassetta e il suo tempo. Uno sguardo sull'arte senese del primo Quattrocento, Centro Di, Firenze, 2024.
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Il Sassetta e il suo tempo - Uno sguardo all'arte Senese del primo quattrocento. Massa Marittima, Museo di San Pietro all'Orto |
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Madonna delle Ciliegie, 1445 circa, Museo d'arte sacra della diocesi di Grosseto
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Madonna col Bambino (67,5 x 45,3 cm). Siena, Museo Diocesano, dalla pieve di San Giovanni Battista a Molli (Sovicille)
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Sassetta, Angelo annunciante (1428-1430 circa; tempera e oro su tavola, 60 x 49,5 cm), Massa Marittima, Museo di San Pietro all’Orto)
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Exhibitions 2022 |
1972. Michelucci, Moore e Michelangelo. La vitalità del marmo
A cura di Marco Ciampolini ed Emanuela Ferretti
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![1972. Michelucci, Moore e Michelangelo. La vitalità del marmo, mostra a Pistoia, Sale affrescate del Palazzo comunale [30 aprile- 15 settembre 2022]](https://lh3.googleusercontent.com/GllqRbVNe6lHmxSxiVf4LlZ6bWx8QihIfxkyZiGjpcTeYLI6mfswhhhig5QQUoTib1BGfmgxvMIT2KT6KLPY8zf1AacvCKTkdFRiOM-QvUKfMe4w0orKkxMWwJDYDuQ9f7NkfWX_eWg=w700-h992-p-k) |
1972. Michelucci, Moore e Michelangelo. La vitalità del marmo, mostra a Pistoia, Sale affrescate del Palazzo comunale [30 aprile- 15 settembre 2022] [2]
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A quattro anni dall'apertura, il Museo del Carmi ospita una mostra sul Memoriale a Michelangelo (1475-1564). Il progetto fu sviluppato tra il 1972 e il 1975 dall'architetto Giovanni Michelucci, con lo scultore britannico Henry Moore anche per realizzare una grande scultura. La mostra del 1972. Michelucci, Moore e Michelangelo. La vitalità del marmo fu curata da Marco Ciampolini ed Emanuela Ferretti.
Nel 1972, a Michelucci viene chiesto di realizzare un monumento commemorativo a Michelangelo Buonarotti (1475-1564) in occasione del 500° anniversario della nascita di Michelangelo. Gli viene chiesto di erigere un monumento “al mito ed alla leggenda di Michelangiolo nell'era spaziale” sul sito di due cave abbandonate a Carrara. Ma già nei primi schizzi Michelucci prende le distanze dall'idea. Michelangelo non ha bisogno di un monumento, scrive, e pensa piuttosto a un centro vivo per le attività culturali.... I suoi progetti prevedono anche una piattaforma panoramica e un osservatorio astronomico.
La prima pietra simbolica del complesso viene posata nel novembre 1975, ma i lavori si interrompono immediatamente e non verranno più ripresi.
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3D-simutatie van het monument voor de steengroeven door Chiara Bevilacqua, Museo Carrara e Michelangelo, 2022
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La mostra raccoglie disegni originali, stampe, modelli, fotografie e filmati multimediali. Oltre ai bozzetti, sono stati conservati alcuni modelli realizzati da Bruno Sacchi e precedentemente esposti alla mostra sulla città di Michelucci nell'estate del 1976. I plastici mostrano un'altra variante del progetto: la capriata della torre sostiene una grande copertura a vela, che ricorda una delle strutture più famose di Michelucci, la chiesa di San Giovanni Battista sull'Autostrada del Sole, vicino a Campi Bisenzio.
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1972. Michelucci, Moore e Michelangelo. La vitalità del marmo, mostra a Pistoia, Sale affrescate del Palazzo comunale
[30 aprile- 15 settembre 2022]
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1972. Michelucci, Moore e Michelangelo. La vitalità del marmo
CARMI
Villa Fabbricotti
Via Sorgnano, 42, Carrara
INDICAZIONI
www.carmi.museocarraraemichelangelo.i
30 aprile- 15 settembre 2022
Il CARMI (Museo di Carrara e Michelangelo) si trova nella Villa Fabbricotti, un edificio del XIX secolo nel Parco della Padula di Carrara. Il complesso museale, distribuito su tre piani, è dedicato alla figura di Michelangelo, un personaggio di importanza centrale nella storia dell'arte rinascimentale. Al piano nobile, il museo ospita una mostra permanente dedicata al rapporto tra l'artista e il territorio, la città di Carrara e il marmo.
Orari
dal 15 settembre al 31 maggio aperti dal martedÌ alla domenica
9:00-12:00 e 14:00-17:00
Chiusi il lunedÌ
Catalogo della mostra
1972. Michelucci, Moore e Michelangelo. La vitalità del marmo a cura di Marco Ciampolini e Emanuela Ferretti, 2022, Edifir, ISBN: 978-88-9280-113-4
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1972. Michelucci, Moore e Michelangelo. La vitalità del marmo, a cura di Marco Ciampolini e Emanuela Ferretti, 2022, Edifir |
La mostra presenta anche alcune opere che illustrano la vita e l'opera di Michelangelo. Esemplari in questo senso sono i dipinti di Peter Rittig (Papa Paolo III Farnese visita Michelangelo nel suo studio, 1834), Enrico Pollastrini (Michelangelo scopre il David, 1863) e Filippo Bigioli (Vittoria Colonna visita lo studio di Michelangelo, 1850). La collezione permanente del CARMI si è arricchita anche di due ritratti del Buonarroti del XIX secolo e di un importante dipinto di Antonio Puccinelli (1822-1897), Michelangelo nelle cave di Carrara (1864).
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Giovanni Michelucci, Progetto di un memoriale a Michelangelo sulle Alpi Apuane, Carrara, 1972
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Giovanni Michelucci, Progetto di un memoriale a Michelangelo sulle Alpi Apuane, Carrara, 1972
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Giovanni Michelucci, Progetto di un memoriale a Michelangelo sulle Alpi Apuane, Carrara, 16 settembre 1972 |
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Giovanni Michelucci, Progetto di un memoriale a Michelangelo sulle Alpi Apuane, Carrara, 29 luglio 1972 (CMPt 382)
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Giovanni Michelucci, Progetto di un memoriale a Michelangelo sulle Alpi Apuane, Carrara, 20 luglio 1972 (CMPt 685)
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Giovanni Michelucci, Progetto di un memoriale a Michelangelo sulle Alpi Apuane, Carrara, 9 agosto 1972 (CMPt 393) |
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Filippo Bigioli, Vittoria Colonna visita lo studio di Michelangelo, collezione privata, Pistoia, 1850
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Antonio Puccinelli, Michelangelo alle cave, (1864)
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Enrico Pollastrini, Michelangelo scopre al pubblico la statua del David, 1863, olio su tela, Viareggio, Istituto Matteucci
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Negli ultimi anni la Fondazione Giovanni Michelucci di Fiesole ha dedicato particolare attenzione ai disegni del grande maestro dell'architettura italiana contemporanea. Il Centro di Documentazione, situato al piano rialzato del Palazzo Comunale di Pistoia, ospita la più importante collezione di disegni. Insieme, la Fondazione Michelucci e la città di Pistoia possiedono 2.167 disegni di Michelucci che sono stati sbloccati digitalmente.
Per la mostra del 1972. Michelucci, Moore e Michelangelo. La vitalità del marmo, la Fondazione ha concesso in prestito tredici disegni dell'architetto Giovanni Michelucci. I tredici disegni fanno parte di un nucleo di 163 disegni relativi al progetto di costruzione di un monumento a Michelangelo sulle Alpi Apuane, conservati presso il Centro di Documentazione Giovanni Michelucci.
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Giovanni Michelucci, Progetto di un memoriale a Michelangelo sulle Alpi Apuane, Carrara, 1972
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Giovanni Michelucci, Progetto di un memoriale a Michelangelo sulle Alpi Apuane, Carrara, 1972 (© Centro di Documentazione Giovanni Michelucci, Pistoia)
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Giovanni Michelucci, Progetto di un memoriale a Michelangelo sulle Alpi Apuane, Carrara, 16 settembre 1972 (CMPt 404 © Centro di Documentazione Giovanni Michelucci, Pistoia)
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Giovanni Michelucci, Progetto di un memoriale a Michelangelo sulle Alpi Apuane, Carrara, 29 luglio 1972 (CMPt 382)
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Giovanni Michelucci, Progetto di un memoriale a Michelangelo sulle Alpi Apuane, Carrara, 20 luglio 1972 (CMPt 685)
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Giovanni Michelucci, Progetto di un memoriale a Michelangelo sulle Alpi Apuane, Carrara, 9 agosto 1972 (CMPt 393) |
Uno dei pezzi notevoli della mostra è la foto di Giovanni Michelucci, ritratto nell'atrio della sua casa di Fiesole, seduto davanti al calco in gesso della Pietà Rondanini. L'immagine è stata scattata nel 1986 da Grazia Sgrilli nell'ambito di una serie di servizi fotografici per la monografia dedicata all'architetto. La presenza, nella propria abitazione, di un calco in gesso a grandezza naturale del capolavoro a cui Michelangelo lavorò negli ultimi anni della sua vita, rimasto incompiuto alla sua morte, è un chiaro segno della devozione incondizionata di Michelucci verso Michelangelo [4].
Nel corso della sua lunga carriera, l'architetto toscano sembrò invece guardare all'intima essenza dell'opera michelangiolesca, ovvero la ricerca di uno spazio totale e fortemente espressivo.
Questo interesse a sondare le possibilità espressive della forma si accentuerà nel prosieguo della sua ricerca artistica e troverà un ulteriore canale di espressione nel disegno e nell'opera grafica, come testimoniano una serie di schizzi della chiesa di San Giovanni Battista (detta anche Chiesa dell'Autostrada del Sole) realizzati tra il 1960 e il 1964. In alcuni di questi disegni, la figura di un uomo crocifisso emerge da tronchi d'albero ramificati, dove la postura e la curvatura del corpo dell'uomo sembrano ricordare la posa del Cristo nella Pietà di Michelangelo [3]. |
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Grazia Sgrilli, Giovanni Michelucci nella casa di Fiesole davanti al calco della "Pietà Rondanini", 1986
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Michelangelo Buonarroti, Dio fluviale, 1524
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Michelangelo Buonarroti, Dio fluviale, 1524 circa, L'Accademia delle Arti del Disegno, Palazzo dell'Arte dei Beccai, Firenze [3] |
Il Dio del fiume di Michelangelo Buonarroti è l'unico grande modello preparatorio per una scultura nell'opera di Michelangelo e uno dei capolavori della mostra.
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Mostre 2015
Mostre 2016
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