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La basilica di San Lorenzo è situata nell'omonima piazza nel centro storico della città. È una delle chiese che si contendono il titolo di più antica della città. Nei pressi della chiesa si tiene il turistico mercato di San Lorenzo.
Fu fondata, secondo la tradizione, nel corso del IV secolo su un'altura nei pressi del corso (poi deviato) del Mugnone, grazie alla donazione di Giuliana, matrona di origine ebraica. Già nel 393 veniva consacrata come cattedrale cittadina al martire Lorenzo, alla presenza di sant'Ambrogio e di san Zanobi. La zona all'epoca era appena fuori dalle mura, come la maggior parte dei siti delle primitive basiliche cristiane nelle città romane.
Fu deliberato dai canonici un nuovo ampliamento all'inizio del XV secolo, ma i lavori procedettero inizialmente molto a rilento. Nel 1418 il priore Matteo Dolfini ottenne dalla Signoria il permesso per abbattere alcune case per ingrandire il transetto della chiesa e il 10 agosto 1421 egli celebrò una solenne cerimonia per benedire l'inizio dei lavori. Tra i finanziatori c'era il ricchissimo banchiere Giovanni di Bicci de' Medici, che abitava nel quartiere, e che fece probabilmente il nome dell'architetto che già stava lavorando alla sua cappella, l'odierna Sagrestia Vecchia, cioè Filippo Brunelleschi. La ricostruzione dell'intera chiesa fu un progetto che dovette maturare in un secondo momento, probabilmente dopo il 1421, quando morì il Dolfini. L'inizio dell'intervento brunelleschiano viene generalmente collocato in quell'anno.
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A. Sagrestia Vecchia(Brunelleschi)
B. Sagrestia Nuova (Michelangelo)
C. Biblioteca C. Laurenziana (Michelangelo 1523-1529)
D. Cappella dei Principa (Buontalenti e altri 1605-1737)
E. Cloistro (attribuito a Michelozzo dopo il 1457)
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Sagrestia Vecchia, Basilica of San Lorenzo, Firenze
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L'affresco della volta celeste, Sagrestia Vecchia, Basilica of San Lorenzo, Firenze
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La sala di lettura vista dalla cima delle scale. Biblioteca Medicea Laurenziana. Basilica di San Lorenzo, Firenze
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Mentre la sagrestia veniva terminata nel 1428 (e nel 1429 vi si celebrarono le esequie solenni di Giovanni de' Medici), i lavori alla chiesa erano invece andati poco avanti ed erano pressoché bloccati. Dopo il 1441 si prese l'onere quasi per intero della ricostruzione Cosimo de' Medici, figlio di Giovanni, ma i progressi continuarono ad essere lenti, segnati da incertezze e interruzioni. In questa seconda fase la direzione dei lavori passò probabilmente a Michelozzo, architetto del vicino palazzo Medici ed erede di numerosi cantieri avviati da Brunelleschi, ormai anziano e concentrato su altre opere.
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Basilica of San Lorenzo, la facciata, Firenze. È visibile in primo piano il monumento a Giovanni dalle Bande Nere.[2]
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La facciata della chiesa era rimasta incompiuta: papa Leone X, Medici, dopo un concorso a cui parteciparono grandissimi artisti come Raffaello e Giuliano da Sangallo, diede a Michelangelo il compito di progettarne una nel 1518 [2] [6]. L'artista eseguì un modello ligneo di una facciata classica e proporzionata, ma l'opera non fu ugualmente portata a termine, per problemi tecnici e finanziari insorti già dall'approvvigionamento dei materiali [3]. Pochi anni dopo, il progetto michelangiolesco per San Lorenzo venne utilizzato nella realizzazione della facciata della basilica di San Bernardino all'Aquila ad opera di Cola dell'Amatrice.
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Basilica of San Lorenzo, la facciata, Firenze |
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Michelangelo Buonarroti. Project for the Façade of San Lorenzo in Florence, 1516. Black chalk, pen and ink with brown wash. 724 x 870 mm. Casa Buonarroti, Florence, inv. 45A
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Michelangelo Buonarroti. Project for the Façade of San Lorenzo in Florence, 1517, Casa Buonarroti, Florence |
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Cupola Cappelle Medicee, Basilica of San Lorenzo, Firenze [2]
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Le cappelle medicee, costruite quale luogo di sepoltura della famiglia Medici, sono oggi un museo statale di Firenze, ricavato da alcune aree della basilica di San Lorenzo[2].
Le cappelle medicee sono oggi un museo, al quale si accede dal retro della basilica, in piazza Madonna degli Aldobrandini.
Le due parti principali che si visitano sono prolungamenti dell'abside della basilica: la Sagrestia Nuova, edificata da Michelangelo dal 1519 in un decennio circa, e la grande cappella dei Principi, del secolo successivo, completamente ricoperta da marmi e pietre semi-preziose dove sono sepolti i granduchi di Toscana e i loro familiari; inoltre fanno parte del percorso alcune sale della cripta (ideata dal Buontalenti) sotto la cappella dei Principi, dove sono situate la biglietteria e la libreria e talvolta sono realizzate esibizioni temporanee.
Sagrestia Nuova
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La Sagrestia Nuova, vista con la tomba di Lorenzo duca d’Urbino. Basilica di San Lorenzo, Firenze [2]
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Edificata da Michelangelo a più riprese tra il 1521 ed il 1534, fa parte del progetto mediceo per avere una degna sepoltura per i membri della famiglia, che, nel frattempo, stava salendo gradualmente di rango grazie soprattutto all'elezione al soglio pontificio di Leone X e all'arrivo dei primi titoli ducali.
Michelangelo partì dalla stessa pianta della Sacrestia del Brunelleschi e realizzò la nuova Sagrestia all'estremità destra del transetto, divise lo spazio in forme più complesse, con archi trionfali che si aprono su delle specie di absidi. Incassati nelle due pareti laterali realizzò i sepolcri monumentali dedicati a Giuliano Duca di Nemours e suo nipote Lorenzo Duca d'Urbino, per i quali scolpì tre sculture ciascuno: le Allegorie del Tempo, adagiate sopra i sepolcri, e i ritratti soprastanti dei Duchi. Per la tomba di Giuliano de' Medici, seduto in fiera postura, scelse il Giorno e la Notte; per quella di Lorenzo, in posa malinconica e pensierosa, il Crepuscolo e l'Aurora.
Entrambe le statue guardano verso il centro della cappella dove Michelangelo realizzò e pose una Madonna con Gesù in grembo. Volgendo il loro sguardo alla rappresentazione sacra i duchi esprimono le inclinazioni religiose dell'artista, secondo il quale, quando le glorie terrene passano, solo la spiritualità e la religione riescono a dare sollievo alle inquietudini degli uomini. Completano il corredo le statue dei Santi Cosma e Damiano, opere di allievi di Michelangelo.
Sotto l'altare sono sepolti anche Lorenzo il Magnifico e suo fratello Giuliano de' Medici, per i quali non ci fu mai il tempo per costruire una sepoltura monumentale.
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Tomba Lorenzo de' Medici II, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze |
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Madonna con Bambino, 1521-1534, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze
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Tomba di Giuliano de Medici, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze
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Cupola Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze
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Tomba Lorenzo de' Medici II (particolare Aurora), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze |
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Tomba di Giuliano de Medici (Notte), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze |
Cappella dei Principi
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Cappella dei Principi Cappelle Medicee, Basilica di San Lorenzo, Firenze [3]
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Lo sfarzoso ambiente ottagonale è largo 28 metri ed è sormontato dalla cupola di San Lorenzo, la seconda per maestosità in città dopo quella del Brunelleschi.
Fu commissionato da Ferdinando I all'architetto Matteo Nigetti nel 1604, pare su disegno di Don Giovanni de' Medici, fratello dello stesso granduca. Anche Bernardo Buontalenti intervenne nel progetto.
Gli intarsi che decorano tutta la superficie della cappella sono stati creati con marmi scuri e pietre semipreziose, che creano un abbagliante effetto scenografico. Per la realizzazione di questa opera venne appositamente creato l'Opificio delle Pietre Dure, come laboratorio per l'arte del cosiddetto commesso fiorentino. Nella zoccolatura, dove sono riprodotti gli stemmi delle sedici città toscane fedeli alla famiglia dei Medici, si fece uso di pietre semipreziose, madreperla, lapislazzuli e corallo.
Le otto nicchie avrebbero dovuto ospitare le statue di tutti i granduchi, anche se furono poi realizzate soltanto quelle per Ferdinando I e Ferdinando II, opere entrambe di Pietro Tacca, eseguite tra il 1626 ed il 1642.
Al centro dell'atrio, nelle intenzioni dei committenti, doveva trovarsi il Santo Sepolcro, ma i vari tentativi di comprarlo o rubarlo a Gerusalemme fallirono.
I sarcofaghi sono in realtà cenotafi vuoti e le vere spoglie dei granduchi e dei loro familiari fino a Anna Maria Luisa de' Medici (ultima erede della dinastia, 1667-1743) sono conservati in semplici nicchie nascoste dietro le mura.
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