|
|
|
|
The Palazzo Vecchio rises before me, oppressive in its abrupt compact bulk, and I can feel upon me its heavy grey shadow. From the building’s crenellated shoulders soars the bell tower, stretching out its muscular neck into the nightfall. It is so high that I am seized by dizziness as I lift my eyes towards its helmeted head. And when, somewhat unsettled, I look around for shelter, the arches of a vast portico appear before me: it is the Loggia dei Lanzi.
|
|
|
Rainer Maria Rilke
|
La Loggia della Signoria è un monumento storico di Firenze, che si trova in piazza della Signoria a destra di Palazzo Vecchio e accanto agli Uffizi, i quali vi si innestano sul retro con una terrazza proprio sulla sommità della loggia.
Viene chiamata anche Loggia dei Lanzi non tanto perché qui pare che si accamparono i lanzichenecchi nel 1527 di passaggio verso Roma, ma perché il Corpo di Guardia del Granduca Cosimo I, che alloggiava sotto la Loggia, era in parte composto da lanzichenecchi. Un'altra interpretazione ritiene che il nome derivi dalle lance (lanze) quali armi usate dalla Guardia del Granduca.
È detta anche Loggia dei Priori oppure Loggia dell'Orcagna, per via di una errata attribuzione ad Andrea di Cione, soprannominato Orcagna, mentre la realizzazione dell'opera è stata documentata come degli architetti Benci e Simone Talenti. Alcune fonti citano comunque l'Orcagna come collaboratore del progetto.
Cosimo I de 'Medici il Grande (1519 - 1574) divenne il primo Granduca di Toscana nel 1569 e governò dal 1537 al 1574, alla fine del Rinascimento. Ha avuto molta influenza nel campo dell'architettura e delle arti. Ha sostenuto artisti come Giorgio Vasari, Agnolo Bronzino e Benvenuto Cellini.
Cosimo I non classificò le immagini sotto la Loggia esclusivamente sulla base di un criterio estetico, ma fece in modo che le immagini avessero anche un preciso significato politico, come nel caso delle sculture esistenti in piazza della Signoria.
Di fronte a Palazzo Vecchio, in Piazza dei Signoria, si trovano una statua equestre di Cosimo I del Giambologna (1594) e la Fontana del Nettuno di Bartolomeo Ammannati (1575).
|
|
Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria [1]
|
Il granduca Cosimo I, comunque, non fece sistemare le statue secondo un mero criterio estetico ma, in linea con le precedenti sculture di Piazza della Signoria, fece sì che le rappresentazioni avessero anche dei precisi caratteri politici. In questo senso il Perseo con la testa di Medusa di Benvenuto Cellini, appositamente commissionato da Cosimo, stava a significare il taglio delle esperienze repubblicane della città, simboleggiate dalla Medusa, dal cui corpo escono i serpenti che rappresentano le proverbiali discordie cittadine che da sempre avevano minato una vera vita democratica.
La Loggia dei Lanzi sottolinea ancora una volta la necessità di esprimere pubblicamente potere e status. Le famiglie leader avevano la loro loggia per ragioni simili. Quello dei Rucellai, diagonalmente opposto al loro palazzo progettato dall'Alberti, è stato conservato, così come quello dei Piccolomini nel loro palazzo di Siena.
|
|
Giacomo Brogi, Piazza della Signoria Giacomo Brogi, ca. 1873-1881. Michelangelo's David is hier echter niet zichtbaar, aangezien hij al verplaatst werd naar een nieuwe plaats voor het Palazzo Vecchio [2]
|
Storia e profilo architettonico
L'edificazione risale al periodo tra il 1376 e il 1382; la loggia serviva per ospitare al coperto le numerose assemblee pubbliche popolari e le cerimonie ufficiali della Repubblica fiorentina alla presenza del popolo, come quelle di insediamento delle signorie.
Sebbene si tratti di un edificio gotico, la presenza di archi a tutto sesto rappresenta una vera anticipazione dello stile rinascimentale che, con tutta probabilità, ispirò Filippo Brunelleschi per la realizzazione di quello che è considerato il primo edificio pienamente rinascimentale, lo Spedale degli Innocenti, in piazza della Santissima Annunziata. Spiccano nella facciata le quattro formelle con figure allegoriche delle virtù cardinali eseguite su disegno di Agnolo Gaddi (1383-1386).
A partire dal '500, con la creazione del Granducato di Toscana e la soppressione definitiva delle istituzioni repubblicane, questo spazio fu destinato ad accogliere alcuni capolavori scultorei, divenendo uno dei primi spazi espositivi al mondo.
|
|
Giuseppe Zocchi - La Piazza della Signoria a Firenze, prima metà del XVIII sec.collezione privata [5]
|
Nel 1583, a conclusione del palazzo degli Uffizi, Bernardo Buontalenti creò sulla sommità della loggia una terrazza dalla quale era possibile assistere alle varie cerimonie e agli spettacoli, che avevano luogo nella piazza sottostante, oggi punto focale del bar del museo.
Caso quasi unico nel panorama mondiale, nelle tre arcate della loggia sono ospitate sculture di eccezionale pregio risalenti all'età classica e al periodo del manierismo, veri capolavori da museo, tutti originali, e fruibili liberamente giorno e notte gratuitamente. Un servizio di sorveglianza continua delle opere, attivo 24 ore su 24, vigila sul rispetto di alcune minime restrizioni.
La Feldherrnhalle di Monaco di Baviera è un omaggio ottocentesco a questa loggia.
|
|
Giambologna, Ratto delle Sabine, 1574-1580,
Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Firenze [4]
|
Le sculture
Ai fianchi della gradinata d'ingresso vigilano due leoni marmorei, uno di epoca romana (a destra), e l'altro realizzato nel 1600 da Flaminio Vacca (a sinistra): tradizionalmente i leoni simboleggiano la guardia e la protezione dei luoghi da presenze negative, secondo una tradizione iconografica che risale addirittura alle civiltà mesopotamiche.
Il capolavoro più importante è il già citato Perseo di Benvenuto Cellini, una grande statua in bronzo alta 3,20 metri compreso il piedistallo istoriato da bassorilievi di tema mitologico. Il corpo ben proporzionato e la posizione plastica di Perseo, appoggiato su una sola gamba mentre solleva con il braccio sinistro la testa di Medusa decapitata. Fu sistemato nella loggia nel 1554 e, a parte il periodo del restauro nel 1999, è sempre rimasto qui collocato.
Ancora più complesso è il Ratto delle Sabine, capolavoro in marmo del Giambologna (1583). Oltre all'originale, nel Museo dell'Accademia si trova il modello a grandezza naturale in gesso, eseguito dallo stesso Giambologna come preparazione per l'esecuzione della statua in marmo. Sempre del Giambologna è l'Ercole e il centauro Nesso, dal sensazionale effetto di movimento espresso dal corpo in tensione del centauro sottomesso dall'eroe greco (1599).
|
|
Il cosiddetto Gruppo di Pasquino (di cui sono noti diversi esemplari), rappresenta, si pensa, Menelao che sorrege il corpo di Patroclo. Marmo, copia romana di età flavia da un originale ellenistico del III sec. a.C., con restauri moderni. Scoperto a Roma; dal 1584 di proprietà medicea a Firenze; collocato sotto la Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria a Firenze sin dal 1741 [5]
|
Sono sculture di epoca romana Patroclo e Menelao, copia di epoca flavia di un originale greco del 230-240 a.C., dono di Pio V a Cosimo I, e le sei figure di donna vicine alla parete di fondo. Si ritiene che possano provenire dal Foro di Traiano a Roma, furono comunque trovate verso la metà del Cinquecento e, dopo aver decorato a lungo Villa Medici, arrivarono a Firenze nel 1789. Delle figure muliebri, le prime due non sono state identificate come personaggi, mentre la terza da sinistra rappresenta Thusnelda, una prigioniera barbara moglie di Arminio. Le ultime tre rappresentano matrone romane di rango imperiale, scolpite più finemente e con marmo più pregiato. È invece un'opera ottocentesca il Ratto di Polissena dello scultore Pio Fedi (1865), che riprende lo stile del vicino Menelao.
Sulla parete destra un'iscrizione in latino ricorda l'adozione del calendario comune, che incomincia il 1º gennaio, a Firenze, avvenuta solo nel 1750 (fino ad allora il capodanno fiorentino si celebrava il 25 marzo). Un'altra iscrizione del 1863 ricorda le tappe dell'unificazione italiana.
Le statue più famose sotto la Loggia dei Lanzi sono:
Il Ratto delle Sabine (Giambologna, 1583)
Ercole e il centauro Nesso (Giambologna, 1599)
Perseo e Medusa (Benvenuto Cellini, 1554)
Ratto di Polissenaa (Pio Fedi)
Menelao dal corpo di Patroclo
|
|
|
|
|
|
Il Ratto delle Sabine,, Giambologna, 1583 |
|
Benvenuto Cellini, Perseo con la testa di Medusa
|
|
Giambologna, Hercules and Nessus (1599), Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Florence |
|
|
|
|
|
Il Gruppo di Pasquino, (Patroclo e Menelao), 1599, Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Firenze
|
|
Pio Fedi, Il gruppo di Polissena, Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Firenze |
|
Mercurio. Calco moderno della statuetta di Benvenuto Cellini in una nicchia della base del Perseo, nella Loggia dei Lanzi di Firenze. L'originale è esposto al Museo del Bargello a Firenze. Foto di Giovanni Dall'Orto.
|
Sullo sfondo della Loggia ci sono cinque statue marmoree di donne, Sabine (tre sono identificate come Matidia, Marciana e Agrippina Minore) e una statua del prigioniero barbaro Thusnelda di epoca romana da Traiano ad Adriano. Furono scoperti a Roma nel 1541. Le statue si trovavano nella villa medicea di Roma dal 1584 e furono portate a Firenze da Pietro Leopoldo nel 1789 [3]. |
|
|
|
|
|
Arte romana, donna togata detta una sabina con testa ritratto di matilda, 110 dc ca., con restauri moderni
|
|
Arte romana, donna togata detta una sabina, 110 dc ca., con restauri moderni |
|
Ulpia Marciana (48 AD - 112 AD)
elder sister of Roman Emperor Trajan
|
|
|
|
|
|
Statua di una prigioniera barbara detta Thusnelda”. Marmo, opera romana di età traianeo-adrianea (II sec. d.C.) con restauri moderni. Scoperta a Roma; già nel 1541 nella collezione Capranica della Valle; dal 1584 a Villa Medici a Rome; a Firenze dal 1787, sotto la Loggia dei Lanzi dal 1789. |
|
Arte romana, donna togata detta una 'sabina', 110 dc ca., con restauri moderni |
|
Arte romana, donna togata detta una 'sabina', 110 dc ca., con restauri moderni
|
Sulla facciata vediamo quattro pannelli con rappresentazioni allegoriche delle virtù cardinali. Sono stati realizzati su disegno di Agnolo Gaddi (1383-1386).
|
|
Jacopo di Piero Guidi, naar een ontwerp van Agnolo Gaddi, fede, voor 1394
[1] |
|
|
|
|
|
Fortezza (Standvastigheid), Loggia dei Lanzi |
|
Temperanza (Matigheid), Loggia dei Lanzi
|
|
Prudenza (Voorzichtigheid), Loggia dei Lanzi |
Nel 1583 il tetto della loggia fu trasformato in una terrazza collegata agli Uffizi. Ciò consentì ai Medici di visionare dall'alto gli eventi e le manifestazioni della piazza.
|
|
|
|
|
|
Piazza della Signoria, Firenze, gallerìa immagini
|
|
|
|
|
|
|
|
Fontana del Nettuno, Piazza della Signoria, Firenze |
|
Statua equestre di Cosimo I de 'Medici in Piazza della Signoria a Firenze
|
|
Baccio Bandinelli, la statua Ercole e Caco, con sfondo la Galleria degli Uffizi |
|
|
|
|
|
Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria
|
|
Ercole e Caco (Baccio Bandinelli) e la Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Firenze
|
|
Fontana del Nettuno e campanili Badia e Bargello. Accanto alla fontana, su un piedistallo, c'è il Marzocco, il leone che è un importante simbolo per Firenze
|
|
|
|
|
|
Palazzo Vecchio, Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Firenze
|
|
Fontana del Nettuno, Piazza della Signoria, Firenze |
|
Michelangelo, David (replica), Piazza della Signoria, Firenze
|
|
|
|
|
|
Flaminio Vacchi, Leona, 1598 (Leone della Loggia dei Lanzi a Firenze)
|
|
|
|
Pio Fedi, Il gruppo di Polissena, Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Firenze |
|
|
|
|
|
|
|
|
Firenze, Basilica di Santa Croce, facciata
|
|
Piazzale Michelangelo [Magnificent View on Ponte Vecchio] |
|
Piazzale Michelangelo, con veduta del Duomo di Santa Maria del Fiore |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Art in Tuscany | The Loggia della Signoria | The Loggia dei Lanzi
Strolling in Florence | Walk from Ponte Vecchio to Piazzale Michelangelo
Beautiful walk in one of the most authentic neighborhoods of Firenze, San Niccolò. The atmosphere of an authentic Florentine neighborhood still remains here.
|
|
|
|
|
|
Bibliografia
Kees van der Ploeg, Florence vóór de Medici: de laat-middeleeuwse stad als kunstwerk, Despientia. Kunsthistorich Tijdschrift, 26 (2019), nr. 1, 12-17.
F. Vossilla, Il Giambologna e la Loggia della Signoria in Giambologna tra Firenze e l’Europa, a cura di S. Eiche, G. J. Van der Sman, Firenze, Centro Di, 2000, pp. 87-102
Le statue della Loggia della Signoria a Firenze. Capolavori restaurati, a cura di G. Giusti Galardi, Firenze, Giunti, 2002.
Damien Wigny, Au coeur de Florence : Itinéraires, monuments, lectures, 1990
C. Paolini, La Loggia dei Lanzi. Una storia per immagini, Quaderno n. 15, Polistampa, Firenze, 2006.
Mary McCarthy, The Stones of Florence, Harcourt Brace International (1998), ISBN-10: 9780156850803 - ISBN-13: 978-0156850803
Mary McCarthy, De stenen van Florence, Het Spectrum, Schrijvers over de wereld, 1989, ISBN 9789027422071
McHam, Sarah Blake. "Donatello's Bronze David and Judith as Metaphors of Medici Rule in Florence." The Art Bulletin 83, no. 1 (March 2001): 32-47. Accessed September 20, 2013.
|
[0] Photo by G.Lanting, licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license.
[1] Foto di Sailko, icenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale
[2] Giacomo Brogi (1822-1881) fondò uno studio fotografico a Firenze nel 1863. Tuttavia, David non è visibile qui, poiché è già stato trasferito qui in una nuova sede per Palazzo Vecchio.. L'opera è nel pubblico dominio.
[3] Kees van der Ploeg, Florence vóór de Medici: de laat-middeleeuwse stad als kunstwerk, Despientia. Kunsthistorich Tijdschrift, 26 (2019), nr. 1, 12-17.
[4] Photo by rukdotcom, licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license.
[5] Foto di Yair-haklai, icenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic.
|
° This article incorporates material from the Wikipedia article Loggia dei Lanzi, published under the GNU Free Documentation License. |
|
|