|
|
Loggia dei Lanzi si trova in piazza della Signoria a destra di Palazzo Vecchio e accanto agli Uffizi, i quali vi si innestano sul retro con una terrazza proprio sulla sommità della loggia.
A partire dal '500, con la creazione del Granducato di Toscana e la soppressione definitiva delle istituzioni repubblicane, questo spazio fu destinato ad accogliere alcuni capolavori scultorei, divenendo uno dei primi spazi espositivi al mondo.
Il capolavoro più complesso è il Ratto delle Sabine, capolavoro in marmo del Giambologna (1583).
Sono sculture di epoca romana Patroclo e Menelao, copia di epoca flavia di un originale greco del 230-240 a.C., dono di Pio V a Cosimo I, e le sei figure di donna vicine alla parete di fondo. Si ritiene che possano provenire dal Foro di Traiano a Roma, furono comunque trovate verso la metà del Cinquecento e, dopo aver decorato a lungo Villa Medici, arrivarono a Firenze nel 1789. Delle figure muliebri, le prime due non sono state identificate come personaggi, mentre la terza da sinistra rappresenta Thusnelda, una prigioniera barbara moglie di Arminio. Le ultime tre rappresentano matrone romane di rango imperiale, scolpite più finemente e con marmo più pregiato. È invece un'opera ottocentesca il Ratto di Polissena dello scultore Pio Fedi (1865), che riprende lo stile del vicino Menelao.
Menelao che sorregge il corpo morto di Patroclo,
Loggia dei Lanzi, Firenze
|
|
Arte romana, Menelao che sorregge il corpo morto di Patroclo, età flavia, da un orig. greco del 240-230 ac ca.,
Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Firenze [2]
|
La scultura Patroclo e Menelao si trova al centro della Loggia dei Lanzi.
Storia
L'originale greco, molto probabilmente, fu ritrovato nel Foro di Traiano di Roma (ma c'è anche chi dice che venne rinvenuto nei pressi di Porta Portese), molto danneggiato. Il gruppo fu regalato da Pio V a Cosimo I de' Medici e fu trasportato a Firenze nel 1579.
|
Il restauro fu commissionato a Pietro Tacca ed a Ludovico Salvetti, i quali lo terminarono, basandosi su una scultura simile che si trovava a Palazzo Pitti e ad una Testa di Menelao, conservata nel Musei Vaticani, risalente al IV secolo a.C.
La statua fu completata soprattutto nel dorso del guerriero e nel braccio cadente del morto, oltre ad altre parti minori. Il gruppo fu nuovamente restaurato da Stefano Ricci e, dal 1841, è stato collocato nella Loggia della Signoria.
C'è chi afferma che la celebre statua di Pasquino a Roma facesse parte di un'altra copia di questo gruppo.
. |
|
|
|
|
Giacomo Brogi (1822-1881), Menelao, busto in marmo, Roma (Vaticano)
|
|
Arte romana, Menelao che sorregge il corpo morto di Patroclo (particolare)
Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Firenze [2]
|
Loggia dei Lanzi
|
|
|
|
|
|
Il Ratto delle Sabine, Giambologna, 1583 |
|
Benvenuto Cellini, Perseo con la testa di Medusa
|
|
Ercole e il centauro Nesso (Giambologna) |
|
|
|
|
|
Patroclo e Menelao , 1599,
Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Firenze
|
|
Pio Fedi, Neottolemo rapisce Polissena da Ecuba, 1855 - 1865, Piazza della Signoria, Loggia dei Lanzi |
|
Mercurio. Calco moderno della statuetta di Benvenuto Cellini in una nicchia della base del Perseo, nella Loggia dei Lanzi di Firenze. L'originale è esposto al Museo del Bargello a Firenze. Foto di Giovanni Dall'Orto.
|
|
|
|
|
|
Statua di una prigioniera barbara detta Thusnelda”. Marmo, opera romana di età traianeo-adrianea (II sec. d.C.) con restauri moderni. Scoperta a Roma; già nel 1541 nella collezione Capranica della Valle; dal 1584 a Villa Medici a Rome; a Firenze dal 1787, sotto la Loggia dei Lanzi dal 1789. |
|
Arte romana, donna togata detta una sabina con testa ritratto di matilda, 110 dc ca., con restauri moderni |
|
Arte romana, donna togata detta una sabina, 110 dc ca., con restauri moderni |
Pasquino |
|
|
Pasquino è la più celebre statua parlante di Roma, divenuta figura caratteristica della città fra il XVI ed il XIX secolo.
Ai piedi della statua, ma più spesso al collo, si appendevano nella notte fogli contenenti satire in versi, dirette a farsi beffe anonimamente di personaggi pubblici più importanti. Erano le cosiddette "pasquinate", dalle quali emergeva, non senza un certo spirito di sfida, il malumore popolare nei confronti del potere e l'avversione alla corruzione ed all'arroganza dei suoi rappresentanti.
La statua è un frammento di un'opera in stile ellenistico, risalente probabilmente al III secolo a.C., danneggiata nel volto e mutilata degli arti, rappresentante forse un guerriero greco oppure un gruppo di due guerrieri, l'uno che sorregge l'altro. È probabile che si tratti del frammento di un gruppo dello scultore Antigonos raffigurante Menelao che sostiene il corpo di Patroclo morente.
|
|
|
Further reading:
Pasquino and the talking statues of Rome
The talking statues of Rome
|
|
La statua di Pasquino, III secolo a.C., Piazza Pasquino, Roma
|
|
|
|
|
|
|
Piazza della Signoria, Firenze, immagini dell'album
|
|
|
|
|
|
|
|
Palazzo Vecchio, Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Firenze
|
|
Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria |
|
Ercole e il centauro Nesso (Baccio Bandinelli) e la Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Firenze
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Art in Tuscany | The Loggia della Signoria | The Loggia dei Lanzi
|
|
|
Bibliografia
Francesco Lumachi, Firenze, nuova guida illustrata, storica, artistica, anerdottica della città e dintorni Firenze, Società Editrice Fiorentina 1929
Claudio Rendina, Pasquino statua parlante, in Roma ieri, oggi, domani, n. 20, febbraio 1990.
Valerio Marucci, Prefazione, in Valerio Marucci (a cura di), Pasquinate del Cinque e Seicento, Roma, Salerno Editore, 1988, ISBN 9788884020185.
C. Paolini, La Loggia dei Lanzi. Una storia per immagini, Quaderno n. 15, Polistampa, Firenze, 2006.
Mary McCarthy, The Stones of Florence, Harcourt Brace International (1998), ISBN-10: 9780156850803 - ISBN-13: 978-0156850803
Mary McCarthy, De stenen van Florence, Het Spectrum, Schrijvers over de wereld, 1989, ISBN 9789027422071
McHam, Sarah Blake. "Donatello's Bronze David and Judith as Metaphors of Medici Rule in Florence." The Art Bulletin 83, no. 1 (March 2001): 32-47. Accessed September 20, 2013.
|
|
|
|
[1] Photo by i Marie-Lan Nguyen, licensed under the Creative Commons Attribution 2.5 Genericlicense.
[2] Menelao che sorregge il corpo morto di Patroclo, età flavia, da un orig. greco del 240-230 ac ca., rataurata da Ludovico Salvetti su indicaz. di P. Tacca (1640) e da Stefano Ricci (1830 ca.). Foto di Sailko, icenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported.
|
° This article incorporates material from the Wikipedia articles Patroclo e Menelao and Pasquino, published under the GNU Free Documentation License.
|
|
|