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Piazza della Signoria è la piazza centrale di Firenze, sede del potere civile e cuore della vita sociale della città. A forma di L, si trova nella parte centrale della Firenze medievale, a sud della Cattedrale di Santa Maria del Fiore.
Gli interventi nei secoli successivi riguardano soprattutto l'arredo scultoreo e culminano in epoca granducale con la trasformazione della Loggia della Signoria in una sorta di museo all'aperto.
La Loggia dei Lanzi fu costruita qui accanto alla ringhiera, tra il 1374 e il 1382. È una loggia aperta, una sala coperta di tre enormi campate. La loggia serviva per ospitare al coperto le numerose assemblee pubbliche popolari e le cerimonie ufficiali della Repubblica fiorentina alla presenza del popolo, come quelle di insediamento delle signorie. Successivamente divenne una galleria di sculture e forse il primo museo al mondo.
La Fontana del Nettuno, detta anche di Piazza o il Biancone, realizzata da Bartolomeo Ammannati, è situata in piazza della Signoria, in prossimità dell'angolo nord-ovest di Palazzo Vecchio.
Accanto alla Fontana del Nettuno si trova il Marzocco, il leone simbolo di Firenze.
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Fontana del Nettuno e campanili Badia e Bargello. Accanto alla fontana, su un piedistallo, c'è il Marzocco, il leone che è un importante simbolo per Firenze [2]
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Le statue di Piazza della Signoria
Le statue di Piazza della Signoria non sono solo un insieme decorativo di altissimo livello, ma rappresentano anche un vero e proprio ciclo allegorico laico, unico nel suo genere al mondo, che avrebbe dovuto ispirare i governanti della città che si recavano a Palazzo Vecchio.
Mary McCarthy:
«Meer dan in welke andere Italiaanse piazza ook, roept de Piazza della Signoria herinneringen op aan de Oudheid, niet alleen in die enorme vergoddelijkte standbeelden, de 'David', de 'Neptunus' (waarvan Michelangelo zei: ‘Ammannato, Ammannato, che bel marmo hai rovinato,’ denkend aan de schade die de onbekwame beeldhouwer aan het marmer had toegebracht), de afgrijselijke 'Hercules en Cacus', maar ook in de sobere Loggia dei Lanzi, met haar drie prachtige volle bogen en haar reeks beeldengroepen van brons en marmer.
Sommige daarvan stammen uit de Griekse of Romeinse Oudheid, sommige uit de Renaissance, sommige uit het manierisme, en eentje uit de negentiende eeuw. Toch is er geen disharmonie
tussen de beelden; ze sluiten allemaal op elkaar aan, vormen een doorlopende ervaring, een munt die met tussenpozen opnieuw geslagen wordt. Ze roepen stuk voor stuk een bloeddorstige wereld op».[4]
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Michelangelo, David (replica, La scultura originale del David è nella Galleria dell'Accademia), Piazza della Signoria, Firenze [5]
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Proprio davanti al Palazzo, sul cosiddetto "arengario" si trovano le sculture più antiche, che un tempo si trovavano più avanti verso la piazza: sono il Marzocco e la Giuditta e Oloferne (1455-60 circa), entrambe opera di Donatello, sostituite da copie per la loro preziosità (il Marzocco è conservato al Bargello, la Giuditta dentro Palazzo Vecchio).
Il Marzocco in pietra serena è un leone possente che poggia una zampa sull'emblema con il giglio fiorentino, ed è ormai diventato un simbolo della città.
La Giuditta di bronzo è un simbolo dell'autonomia politica della Repubblica Fiorentina. Fu infatti saccheggiata dal Palazzo Medici dopo la prima cacciata dei Medici (1495) dove ornava una fontana del giardino, e simboleggia quindi la vittoria del popolo contro i tiranni. Al ritorno dei Medici, sebbene gran parte del loro patrimonio fu riacquistato e riunito di nuovo nelle collezione della casata, la Giuditta rimase in Piazza per non offendere la sensibilità del popolo.
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Marzocco, Piazza della Signoria, Firenze. Nella Repubblica fiorentina il marzocco era un leone simbolo del potere popolare |
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La statua equestre di Cosimo I de'Medici, Granduca di Toscana, di Jean de Bologne, Piazza della Signoria, Firenze
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Donatello,, Judith en Holofernes, Piazza della Signoria, Firenze
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Un secondo capitolo di questa contesa tra Medici e repubblica è rappresentato dal David di Michelangelo, oggi sostituito da una copia messa nella collocazione originaria della famosa scultura. Michelangelo la realizzò attorno al 1500 quando infuriava la stagione savonaroliana e il suo significato è quello ancora del popolo (simboleggiato da Davide) che, con l'aiuto di Dio, sconfigge il tiranno (Golia). La grandezza della scultura di Michelangelo è ancora più notevole se confrontata con le opere di Donatello e questo "gigantismo" diede il la a tutte le altre statue che furono in seguito collocate in piazza.
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Bartolomeo Ammannati, Fontana del Nettuno (dettaglio Nettuno), Piazza della Signoria, Firenze |
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Marble replica of Michelangelo's David, Piazza della Signoria, Firenze |
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Baccio Bandinelli, la statua Ercole e Caco, con sfondo la Galleria degli Uffizi
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Continua il tema politico il Perseo di Benvenuto Cellini nella Loggia dei Lanzi (chiamato anche con il titolo più completo Perseo con la testa di Medusa del 1554), commissionato da Cosimo I dopo il reinsediamento della casata dei Medici a Firenze nel 1531: Perseo alza la testa della sconfitta Medusa dalla quale escono i serpenti, chiaro simbolo del "taglio netto" con l'esperienza repubblicana, tristemente nota per le proverbiali discordie cittadine che avevano da sempre minato una vera democrazia.
L'Ercole e Caco di Baccio Bandinelli (1533) si trova accanto al David e rappresenta la vittoria con la forza e l'astuzia contro i malvagi, in una simbologia tratta dalle Dodici fatiche. La scultura doveva essere in un primo momento realizzata da Michelangelo, ma per i suoi continui impegni fu invece affidata a Baccio Bandinelli, il quale tentò di emulare lo stile poderoso del David senza però riuscirsi, e guadagnandosi molte aspre critiche ed una brutta fama (di invidioso) giunta fino ai giorni nostri.
Ai lati dell'ingresso principale di Palazzo Vecchio troviamo i due Termini marmorei, quello maschile di Vincenzo de' Rossi e quello femminile di Baccio Bandinelli che riprendono un genere statuario classico. Raffigurano i coniugi Filemone e Bauci, che secondo la leggenda furono trasformati da Giove lui in quercia e lei in tiglio, per questo esemplari del reciproco amore. Originariamente sostenevano una catena che veniva posta a sbarramento dell'ingresso.
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Bartolomeo Ammannati, Fontana del Nettuno, Piazza della Signoria, Firenze [3] La figura di Nettuno, realizzata in candido marmo di Carrara si erge su un piedistallo decorato con le statue di Scilla e Cariddi al centro della vasca ottagonale.
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La Fontana del Nettuno di Bartolomeo Ammannati (1563-1565) e di alcuni suoi allievi, tra i quali il Giambologna, è la prima fontana pubblica di Firenze. Il grande Nettuno in marmo bianco non è molto amato dai fiorentini che lo chiamano Biancone I fiorentini chiamano affettuosamente il grande Nettuno in marmo bianco Il Biancone. Celebre l'epitomo espresso dal popolo all'inaugurazione della statua nel 1565 "Ammannato Ammannato, che bel marmo hai rovinato!"). La figura di Nettuno, realizzata in candido marmo di Carrara si erge su un piedistallo decorato con le statue di Scilla e Cariddi al centro della vasca ottagonale.
Infine, in posizione centrale a sinistra di Palazzo Vecchio si trova la grandiosa Statua equestre di Cosimo I, opera in bronzo del Giambologna (1594).
Altre scultura famose sono ospitate sotto la Loggia dei Lanzi (il Ratto delle Sabine, il gruppo di Polissena, Nesso e il Centauro, eccetera).
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Il Ratto delle Sabine, Giambologna, 1583 |
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Benvenuto Cellini, Perseo con la testa di Medusa
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Giambologna, Ercole e il centauro Nesso, (1599), Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Firenze |
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Piazza della Signoria, Firenze, galleria immagini
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Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria
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Fontana del Nettuno. In questa foto vediamo davanti a Nettuno, la scultura centrale nella fontana, vediamo il marzocco
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Hercules en Cacus (Baccio Bandinelli) en de Loggia dei Lanzi, -
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Piazza della Signoria, ca. 1873-1881, Firenze (Giacomo Brogi)
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Jacques Callot, Piazza della Signoria (Man met gepluimde hoed bij de Piazza della Signoria te Florence, 1617
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Filippo Dolciati (1443 - 1519), Esecuzione di Girolamo Savonarola, Museo di San Marco, Firenze |
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Guida artistica di Firenze, Piazza della Signoria | www.mega.it
Danielle Marie Deibel, The Piazza della Signoria: The Visualization of Political Discourse through Sculpture, M.A., Kent State University, 2017
[Thesis Combined.pdf (3.58 MB) View | Download]
Traveling in Tuscany | Piazza della Signoria
Art in Tuscany | The Loggia della Signoria | The Loggia dei Lanzi
Art in Tuscany | Palazzo Vecchio in Florence
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Bibliography
Heikamp, Detlef. “La Fontana di Nettuno, La sua storia nel contesto urbano.” In L’acqua, la pietra, il fuoco: Bartolomeo Ammannati scultore, edited by Beatrice Paolozzi Strozzi and Dimitrios Zikos, 182-261. Florence: Giunti: Firenze musei, 2011.
Paoletti, John T. Michelangelo’s David, Florentine History and Civic Identity. New York: Cambridge University Press, 2015
Damien Wigny, Au coeur de Florence : Itinéraires, monuments, lectures, 1990
Mary McCarthy, The Stones of Florence, Harcourt Brace International (1998), ISBN-10: 9780156850803 - ISBN-13: 978-0156850803
Mary McCarthy, De stenen van Florence, Het Spectrum, Schrijvers over de wereld, 1989, ISBN 9789027422071
Henk Th. Van Veen, Cosimo de' Medici, vorst en republikein: een studie naar het heersersimago van de eerste groothertog van Toscane (1537-1574), Meulenhoff/Kritak, 1998
Marvin Trachtenberg, Dominion of the Eye: urbanism, art, and power in early modern Florence (Cambridge: Cambridge University Press, 1997)
Maria Teresa Bartoli, Conoscere con il rilievo e il disegno: Piazza della Signoria a Firenze, in Laura Carlevaris, Monica Filippa. Elogio della Teoria, identità delle discipline del disegno e del rilievo. Gangemi, Roma 2012, p. 383-390.
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[1] Photo by Luca Nebuloni, licensed under the Creative Commons Attribution 2.0 Genericl license.
[2] Photo by Luca Aless, licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license.
[3] Photo by Leandro Neumann Ciuffo, licensed under the Creative Commons Attribution 2.0 Generic license.
[4] Mary McCarthy, De stenen van Florence, vertaald door Ingrid Toth, Het Spectrum, Schrijvers over de wereld, 1989.
The Stones of Florence was first published by William Heinemann Ltd in 1959.
[5] Photo by Jorge Manriquez P., licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license.
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° This article incorporates material from the Wikipedia article Piazza della Signoria, published under the GNU Free Documentation License. |
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