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Il Palio di Siena

The Sagrestia Nuova at the Medici Chapel - 48170012017.jpg

 

Tomba di Giuliano de Medici, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze [1]

 

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Tomba di Giuliano de Medici, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

   
   

Le cappelle medicee, costruite quale luogo di sepoltura della famiglia Medici, sono oggi un museo statale di Firenze, ricavato da alcune aree della basilica di San Lorenzo[2].
Le cappelle medicee sono oggi un museo, al quale si accede dal retro della basilica, in piazza Madonna degli Aldobrandini.

Le due parti principali che si visitano sono prolungamenti dell'abside della basilica: la Sagrestia Nuova, edificata da Michelangelo dal 1519 in un decennio circa, e la grande cappella dei Principi, del secolo successivo, completamente ricoperta da marmi e pietre semi-preziose dove sono sepolti i granduchi di Toscana e i loro familiari; inoltre fanno parte del percorso alcune sale della cripta (ideata dal Buontalenti) sotto la cappella dei Principi, dove sono situate la biglietteria e la libreria e talvolta sono realizzate esibizioni temporanee.

Sagrestia Nuova

Edificata da Michelangelo a più riprese tra il 1521 ed il 1534, vi si accede da un corridoio dalla Cappella dei Principi, mentre la porta che permette di entrare nella basilica oggi è chiusa.

Commissionata da Papa Leone X e dal cardinale Giulio de' Medici (futuro Clemente VII), Michelangelo Buonarroti la realizzò partendo dalla stessa pianta della Sagrestia Vecchia del Brunelleschi e divise lo spazio in forme più complesse, con archi trionfali che si aprono su delle specie di absidi. Incassati nelle due pareti laterali realizzò i sepolcri monumentali dedicati a Giuliano de' Medici duca di Nemours e suo nipote Lorenzo de' Medici duca di Urbino, per i quali scolpì tre sculture ciascuno: le Allegorie del Tempo, adagiate sopra i sepolcri, e i ritratti soprastanti dei Duchi. Per la tomba di Giuliano de' Medici, seduto in fiera postura, scelse il Giorno e la Notte; per quella di Lorenzo, in posa malinconica e pensierosa, il Crepuscolo e l'Aurora.

La stanza segreta di Michelangelo


Nel 1975, durante il restauro di una delle cappelle della Basilica di San Lorenzo a Firenze, chiesa e dimora eterna della famiglia Medici, i curatori scoprirono una stanza segreta sulle cui pareti furono disegnati diversi elementi pittorici e schizzi successivi identificato come parte delle famose opere del grande Michelangelo. La ricerca ha stabilito che questi disegni sono stati effettivamente realizzati dal grande artista, pur rivelando un evento sconosciuto o meno noto nella vita di Michelangelo.


Tomba di Giuliano de Medici, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

Tomba di Giuliano de Medici, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze [2]

 

Entrambe le statue guardano verso il centro della cappella dove Michelangelo realizzò e pose una Madonna con Gesù in grembo. Volgendo il loro sguardo alla rappresentazione sacra i duchi esprimono le inclinazioni religiose dell'artista, secondo il quale, quando le glorie terrene passano, solo la spiritualità e la religione riescono a dare sollievo alle inquietudini degli uomini. Completano il corredo le statue dei Santi Cosma e Damiano, di seguaci di Michelangelo.

Nel sarcofago sotto la statua della Madonna col Bambino sono sistemati i resti di Lorenzo il Magnifico e suo fratello Giuliano de' Medici, per i quali non ci fu mai il tempo per costruire una sepoltura monumentale: nel 1534, infatti, Michelangelo partì definitivamente da Firenze e lasciò l'opera incompiuta.

Ritratto di Giuliano de' Medici duca di Nemours (1526-1534)
Notte (1526-1531)
Giorno (1526-1531)


Tomba di Giuliano de Medici (Notte), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze   Tomba di Giuliano de Medici (particolare Notte), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze   Tomba di Giuliano de Medici (Notte, dettaglio della testa), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

Tomba di Giuliano de Medici (particolari Notte), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

 

 

Tomba di Giuliano de Medici (particolare), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze   Tomba di Giuliano de Medici (Giorno), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze   Ritratto di Giuliano de' Medici duca di Nemours (1526-1534), Tomba di Giuliano de Medici, Sagrestia Nuova

Tomba di Giuliano de Medici (particolare), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

 

Tomba di Giuliano de Medici (Giorno), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

 

Michelangelo, Ritratto di Giuliano de' Medici duca di Nemours (1526-1534), Tomba di Giuliano de Medici, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

 

Sagrestia nuova, ritratto di giuliano.jpg

       

Ritratto di Giuliano de Medici, Tomba di Giuliano de Medici,, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

 

 

       
   
   

Mappa Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze | Visualizza la mappa ingrandita

 
   

Giuliano de' Medici


Giuliano di Lorenzo de' Medici (Firenze, 12 marzo 1479[1] – Firenze, 17 marzo 1516[1]), settimo ed ultimo figlio di Lorenzo de' Medici e di Clarice Orsini, fu duca di Nemours dal 1515, signore di Firenze dal 1513 e capitano generale della Chiesa dal 29 giugno 1515 alla morte.

Giuliano, dopo la seconda cacciata dei Medici da Firenze (1494-1512), durante il suo esilio frequentò illustri artisti, letterati e cortigiani, da Ludovico Ariosto e Raffaello Sanzio a Ottaviano Fregoso, da Ludovico di Canossa a Bernardo Dovizi da Bibbiena, fino a Baldassarre Castiglione, che fece di lui uno dei personaggi del Cortegiano, e a Pietro Bembo, che nelle Prose della volgar lingua gli attribuisce il ruolo di paladino del modello del «buon parlare» fiorentino.[1]

Fu inoltre un grande mecenate, creando una variegata corte di artisti e letterati, talora assai giovani o di modesto valore e talora di notevole grandezza, come l’architetto fra Giovanni Giocondo e il geniale Leonardo da Vinci, che preparò un progetto di regolamentazione idrica delle paludi Pontine.[1]

Era uno dei tre figli maschi di Lorenzo il Magnifico, con Piero e Giovanni, e fu nominato dal Re di Francia duca di Nemours nel 1515, per intercessione del fratello Giovanni divenuto nel frattempo papa con il nome di Leone X.

Ricevette un'educazione di alto profilo dai precettori predisposti dal padre, tra i quali ci fu Agnolo Poliziano.

Dopo la morte del padre suo fratello maggiore Piero fu per un breve periodo signore di Firenze, prima di venire cacciato per la sua condotta servile verso l'invasore Carlo VIII di Francia e che gli valse il soprannome di Il Fatuo (1494).

In quell'occasione Giuliano fu mandato in esilio come il resto della famiglia e si rifugiò in un primo momento a Venezia. Dopo che la Lega Santa ebbe cacciato i francesi dall'Italia, i Medici vennero reinsediati a Firenze, dove Giuliano fu di fatto signore della città invece del secondo fratello maggiore cardinale (1512).



Tomba Lorenzo de' Medici II (ritratto Giuliano de Medici, un'elaborazione ideale ed eroica della sua figura), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

Tomba Lorenzo de' Medici II (ritratto Giuliano de Medici, un'elaborazione ideale ed eroica della sua figura), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze [2]

 

Con l'elezione al soglio pontificio del fratello Giovanni/Leone X (11 marzo 1513), le sue sorti cambiarono, ed egli ricevette numerosi onori ed incarichi prestigiosi. Grazie infatti all'imperturbabile nepotismo di Leone, lui e il nipote Lorenzo ottennero riconoscimenti e investiture che culminarono nei primi due titoli nobiliari ricevuti dalla casata dei Medici: a Giuliano fu conferito il titolo di Duca di Nemours nel 1515, per gli importanti servigi resi alla corte del re di Francia Luigi XII, anche se non ricevette mai l'investitura ufficiale da parte del Re per via della sua prematura scomparsa.

Inoltre ricevette anche i seguenti titoli: Vicario di Soragna e nobile romano dal 1513, Governatore perpetuo di Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Modena, e Capitano Generale di Santa Romana Chiesa, sempre nello stesso anno.

Quando il Re di Francia e il Papa iniziavano a prospettare per lui il trono del Regno di Napoli, lo colse prematuramente la morte, alla quale seguì poco tempo dopo anche quella di suo nipote Lorenzo, con grande costernazione del Papa che molto si era speso per la carriera dei suoi due rampolli.

 

Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo

APERTO TUTTI I GIORNI FERIALI
(dal Lunedì al Venerdì)

ORARIO DI APERTURA:
8:45 - 13.30 (Lun-Mar)
14:00 - 18:30 (Mer-Gio-Ven)
CHIUSO: Sabato, domenica e festivi

Piazza di Madonna degli Aldobrandini, 6 - 50123 Firenze
Telefono +39 055 0649430
Email: mn-bar.cappellemedicee@beniculturali.it

 


Ritratto di Giuliano de' Medici duca di Nemours (1526-1534), Tomba di Giuliano de Medici, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze   The Sagrestia Nuova, Tomba di Giuliano de Medici, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze   Sagrestia Nuova, Tomba Lorenzo de' Medici II, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

Ritratto di Giuliano de' Medici duca di Nemours (1526-1534), Tomba di Giuliano de Medici, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

 

Tomba di Giuliano de Medici, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

 

 

Tomba Lorenzo de' Medici II, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

 

 

Preview Il Tempo di Michelangelo - La Sagrestia Nuova in San Lorenzo a Firenze


Preview of the documentary Il Tempo di Michelangelo - La Sagrestia Nuova in San Lorenzo a Firenze,
hosted by Antonio Paolucci, Director of the Vatican Museums

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La Sagrestia Nuova

La Sagrestia Nuova, Le Sculture

San Lorenzo, Architettura della Sagrestia Nuova

Graffiti, La stanze segreta

 

Bibliografia

 

Umberto Baldini, Michelangelo scultore, Rizzoli, Milano 1973.

Marta Alvarez Gonzáles, Michelangelo, Mondadori Arte, Milano 2007.

E. WALLACE, Michelangelo at San Lorenzo: the Genius as Entrepreneur, Cambridge, Cambridge university press, 1994 | San Lorenzo 1520
Versione Italiana |  San Lorenzo 1520

 

Cappelle Medicee | Official website


[1]  Foto di George M. Groutas, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic.
[2] Foto di Rufus46, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported.