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Il Palio di Siena

Paolo Uccello, Story of Noah, c1447, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Florence2.jpg

I T Paolo Uccello, Storie di Noè, 1420-1425 circa, affresco, 488 × 478 cm, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze [1]


Toacana ] Galleria di immagini  
     
   


Paolo Uccello, Storie di Noè, 1420-1425 circa, affresco, 488 × 478 cm, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze


   
   

De basiliek van Santa Maria Novella is een van de belangrijkste kerken van Florence en staat op het plein met dezelfde naam. Als Santa Croce een oud centrum was en is van de Franciscaanse cultuur en Santo Spirito de thuisbasis was van de Augustijner orde, dan was Santa Maria Novella het referentiepunt voor een andere belangrijke bedelorde in Florence, de Dominicanen.

Naast de kerk staan de gebouwen van het klooster, met drie monumentale kloostergangen. Chiostro Verde, Cappellone degli Spagnoli en de refter maken tegenwoordig deel uit van het Museum van Santa Maria Novella.


Il Chiostro Verde


De kloostergang is beroemd vanwege de frescocyclus die Paolo Uccello tussen 1425 en 1430 schilderde.
De meest interessante werken zijn Uccello's Verhalen uit Genesis, die zich ontvouwen aan de noordkant, en de Verhalen van Noach, een paar fresco's van Paolo Uccello, geschilderd rond 1436-1440. Net als de andere fresco's in de kloostergang zijn ze monochroom of “verdeterra” (vandaar de bijnaam Chiostro Verde ) en bestaan ze uit twee overlappende episodes: in de lunet Diluvio e recessione delle acque (de Zondvloed en de Terugtrekking van het Water) en in het paneel eronder het Sacrificio ed Ebbrezza di Noè (het Offer en de Dronkenschap van Noah). Vandaag de dag zijn de fresco's losgemaakt van de muur en overgebracht op doek, hoewel ze nog steeds op hun oorspronkelijke plaats staan[2].


Museo di santa maria novella, chiostro verde affreschi di paolo uccello 4.JPG

F [3]

 

Een kleine geschiedenis

In de cyclus van lunetten in de Groene Kloostergang werd, na een paar geïsoleerde 14e-eeuwse fresco's, het thema van de Verhalen van Genesis vastgelegd, waaraan verschillende kunstenaars tussen 1420 en 1440 verschillende keren werkten. De eerste van hen, zoals ook 15e-eeuwse bronnen vermelden, zou Paolo Uccello zijn geweest, die deze lunet als uitgangspunt nam.

Il Diluvio Universale ne la recessione delle acque (De Grote Overstroming en de Terugtrekking van het Water), uitgevoerd als fresco met waarschijnlijk toevoegingen al secco, werd 1907 losgemaakt van de pleisterlaag en overgezet op doek omwille van de precaire staat van conservering. Deze slechte staat verergerdnog door de overstroming van 4 november 1966, toen de Arno buiten zijn oevers trad en de stad overstroomde. [5]
De fresco's werden daarom in 1983 allemaal losgemaakt en de sinopiatekeningen verwijderd en verplaatst (die bevinden zich nu in de deposito's van de superintendency), hoewel de restauratie van sommige lunetten nog steeds voortduurt.

 

 

Il Diluvio e recessione delle acqua (De Grote Overstroming en de Terugtrekking van het Water)


Paolo Uccello, Storie di Noè, Il Diluvio Universale e la recessione delle acque, 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze

Paolo Uccello, Storie di Noè, Il Diluvio Universale e la recessione delle acque, 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze [1]

 

Le Storie di Noè, in particolare la lunetta del Diluvio e recessione delle acque, sono gli affreschi più famosi del ciclo e una delle opere più emblematiche di Paolo Uccello e della pittura fiorentina di quegli anni in generale. Rispetto a tutte le altre scene del ciclo, mostra già soluzioni compositive e spaziali rivoluzionarie, che giustificano la datazione alla fine della stesura del complesso.

La lunetta ha una composizione molto affollata e complessa, con due costruzioni piramidali ai due lati, che rappresentano due vedute simmetriche dell'arca di Noè: a sinistra la scena del diluvio vera e propria, tra uomini disperati che cercano invano di salire sull'arca, a destra invece l'uscita dei sopravvissuti. Un duplice punto di fuga incrociato che accentuava, assieme all'irrealtà dei colori, l'espressività dell'episodio, trascinando uomini e cose in un movimento che ha il suo culmine nella parte centrale. L'occhio dello spettatore viene così rapito in profondità, in una sorta di vortice prospettico che esalta la tensione drammatica. L'arca a sinistra appare scorciata inverosimilmente all'infinito, creando uno spazio smisurato.

 

Paolo Uccello, Il Diluvio Universale e la recessione delle acque (particolare), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze

Paolo Uccello, Il Diluvio Universale e la recessione delle acque (particolare), 1420-1425 circa, affresco,
Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze [1]

 

I personaggi, che cercano invano di salire, sono scorciati con violenza, da quelli monumentali in primo piano, fino a quelli più piccoli sullo sfondo. Vi si vedono, tra la pioggia, un uomo a cavallo con la spada, con l'animale che a stento tiene fuori la testa dalle acque, un piede che sporge, un giovane che sputa acqua, un altro che cerca di salvare le proprie ricchezze, come i piatti dorati. Al centro si vedono una serie di sfollati dal diluvio, tra cui un uomo che cerca di trovare scampo in una botte. Le pose sono studiate con cura, incastrate l'una nelle altre, come la perfetta coincidenza tra l'uomo col bastone in primo piano e quello appoggiato all'arca, l'uno complementare all'altro. Un albero è scosso dal vento in lontananza. L'effetto generale è quello di una scena onirica e allucinata, dove la prospettiva non è il mezzo per dare un ordine logico e misurabile allo spazio (come in Masaccio), anzi è uno strumento autonomo e irrazionale, dove gli uomini sembrano congelati in azioni innaturali.

 

Paolo Uccello, Storie di Noè, Il Diluvio Universale (particolare), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze Paolo Uccello, Storie di Noè, Il Diluvio Universale (particolare, donna con mazzocchio a scacchi in testa), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze Paolo Uccello, Storie di Noè, Il Diluvio Universale e la recessione delle acque (particolare), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze Paolo Uccello, Storie di Noè, Il Diluvio Universale e la recessione delle acque (particolare), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze Paolo Uccello, Storie di Noè, Il Diluvio Universale e la recessione delle acque (particolare mazzocchio), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze
 

A destra si vede l'arca sotto un altro scorcio, dalla quale sta uscendo Noè, nell'atto di prendere il ramoscello d'ulivo dalla colomba. Spicca qui un personaggio maturo in piedi, forse una citazione di un'importante figura legata al convento (tra i nomi proposti ci sono quelli di papa Eugenio IV, in quegli anni ospite dei frati, o di Cosimo il Vecchio) o per alcuni nuovamente Noè: è rappresentato sulla terraferma in atto di benedire (qualcuno gli regge le caviglie, secondo però un'angolazione difficilmente compatibile con la postura del personaggio) mentre guarda attorno a sé la distesa di cadaveri, ordinatamente disposti nella griglia prospettiva, secondo i modi più tipici di Paolo Uccello.

 

Paolo Uccello, Storie di Noè, Il Diluvio Universale (particolare), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze Paolo Uccello, Storie di Noè, Il Diluvio Universale (particolare), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze Paolo Uccello, Storie di Noè, Il Diluvio Universale e la recessione delle acque (particolare), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze Paolo Uccello, Storie di Noè, Il Diluvio Universale e la recessione delle acque (particolare), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze Paolo Uccello, Storie di Noè, Il Diluvio Universale e la recessione delle acque (particolare mazzocchio), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze
 

Da notare sono i virtuosismi nella rappresentazione dei "mazzocchi", copricapi a forma di tori sfaccettati, dei quali restano numerosi studi di prospettiva di mano di Paolo Uccello: uno si vede sulla testa della fanciulla in primo piano al centro e un altro è caduto sulle spalle dell'uomo che regge il bastone.

 

Paolo Uccello 008.jpg

Particolare da “Storie di Noè” [8]

 

La ricchezza di dettagli e il tono episodico di alcuni rimanda ancora allo stile tardogotico, del quale Paolo Uccello mantenne sempre alcune caratteristiche.


Il Sacrificio e l'Ebbrezza di Noè

 

Paolo Uccello, Storie di Noè, il Sacrificio e l'Ebbrezza di Noè, parecchio danneggiata nella parte inferiore dall'alluvione, 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze

Paolo Uccello, Storie di Noè, il Sacrificio e l'Ebbrezza di Noè, parecchio danneggiata nella parte inferiore dall'alluvione, 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze

 

La scena sottostante mostra il Sacrificio e l'Ebbrezza di Noè, parecchio danneggiata nella parte inferiore dall'alluvione. In un vero e proprio tour de force di invenzioni prospettive e spaziali, l'artista rappresentò a sinistra il gruppo dei familiari di Noè riuniti in semicerchio che stanno eseguendo un sacrificio a Dio (l'offerta si trovava nella parte perduta), il quale appare benedicente e capovolto audacemente a mezza figura in cielo, sotto l'arcobaleno. La piramide a sinistra è di nuovo una rappresentazione dell'arca. I volti delle figure sono spesso caratterizzati con intensità.


Paolo Uccello, Storie di Noè, il Sacrificio e l'Ebbrezza di Noè (particolare, il gruppo dei familiari di Noè riuniti in semicerchio), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze

Paolo Uccello, Storie di Noè, il Sacrificio e l'Ebbrezza di Noè (particolare, il gruppo dei familiari di Noè riuniti in semicerchio), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze

 

Al centro Noè agricoltore lavora nella sua vigna, composta di un pergolato magistralmente scorciato; a destra la sua figura ebbra e distesa in una posa sconveniente è ormai cancellata, mentre restano i suoi tre figli in piedi che si interrogano sul da farsi. Spicca per monumentalità il profilo di Cam, nell'arioso sfondo pergolato, ammantato di una pesante cappa che ricorda le statue donatelliane.



Paolo Uccello, Storie di Noè, il Sacrificio e l'Ebbrezza di Noè (particolare degli tre figli di Noè ché rimangono in piedi, chiedendosi cosa fare), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze

Paolo Uccello, Storie di Noè, il Sacrificio e l'Ebbrezza di Noè (particolare degli tre figli di Noè ché rimangono in piedi, chiedendosi cosa fare), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze

 

Orizzonte e punto di vista sono rialzati e danno il singolare effetto di incombere sullo spettatore. Al contrario, nel riquadro sottostante sono ribassati, dando un senso di maggiore calma e suggerendo una maggiore profondità.


 

Paolo Uccello, Storie di Noè, Sacrificio e l'Ebbrezza di Noè (particolare del gruppo dei familiari di Noè riuniti in semicerchio), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze Paolo Uccello, Storie di Noè, Sacrificio e l'Ebbrezza di Noè (particolare Dio), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze Paolo Uccello, Storie di Noè, Sacrificio e l'Ebbrezza di Noè (particolare figlio di Noè), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze Paolo Uccello, Storie di Noè, Sacrificio e l'Ebbrezza di Noè (particolare figlio di Noè), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze Paolo Uccello, Storie di Noè,  Sacrificio e l'Ebbrezza di Noè (particolare vite e uva), 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze

 

 

Gli affreschi del Diluvio e del Sacrificio e dell' Ebbrezza di Noe' sono famosi per le ardite prospettive; qui Paolo adottava una costruzione prospettica secondo il criterio dell'ottica naturale, con due punti di fuga. Secondo Eiko Wakayama (1982) il personaggio al centro della storia del Diluvio sarebbe da identificarsi con Eugenio IV, mentree Noe' con il patriarca di Costantinopoli, entrambi protagonisti del Concilio di Firenze: l'affresco sarebbe stato eseguito subito dopo il 1447 anno della morte del papa, in suo onore. Nell'affresco sottostante sarebbero inoltre rappresentati altri partecipanti al concilio: l'umanista Niccolo' Cusano (uomo con le mani giunte) e il teologo umanista Ambrogio Traversari (uomo con diadema). Al di sotto degli affreschi era dipinto uno zoccolo a finti marmi non piu' esistente. Il ciclo ha subito diversi restauri sino allo stacco di tutti gli affreschi avvenuto tra il 1950 e gli anni immediatamente successivi all'alluvione del 1966. Furono poi ricollocati nel 1981. Non sempre gli interventi di restauro hanno riguardato l'intero ciclo.[7]

 

 

Paolo Uccello, Storie di Noè , 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze [Gabinetto Fotografico della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze — Paolo di Dono (Paolo Uccello) - sec. XV - Sacrificio di Noè ed ebrezza di Noè — insieme, dopo il distacco]

Paolo Uccello, Storie di Noè , 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze [4]

 

De nacht van 4 november 1966 was een gebeurtenis die de stad Firenze voor altijd zou tekenen. Na dagen van onophoudelijke regen trad de rivier de Arno buiten haar oevers in de Toscaanse hoofdstad en overspoelde de straten van Firenze met water, modder en puin, waarbij 35 slachtoffers vielen. Dit gebeurde in de vroege ochtend van vrijdag 4 november 1966 en was een van de ernstigste overstromingen ooit in Italië. Het gebeurde na een uitzonderlijke golf van slecht weer die niet alleen in Firenze, maar ook in een groot deel van Toscane ernstige schade veroorzaakte.

In dezelfde uren, opnieuw in Toscane, zorgde een verwoestende overstroming ervoor dat de rivier de Ombrone overstroomde, waardoor een groot deel van de Maremma-vlakte werd getroffen en de stad Grosseto volledig onder water kwam te staan.


L'alluvione del 4 novembre 1966. L'affresco di Paolo Ucello, danneggiato dall'alluvione, viene rimosso dalla chiesa di Santa Maria Novella a Firenze per essere riparato, 1966 [David Lees/The LIFE Picture Collection]

L'alluvione del 4 novembre 1966. Door overstroming beschadigd fresco van Paolo Ucello, verwijderd uit de kerk van Santa Maria Novella in Firenze voor restauratie, 1966 [David Lees/The LIFE Picture Collection]

Una delle foto eseguite allora per Life e poi donate al Gabinetto da David Lees mostra i lavori di restauro nel Chiostro Verde di Santa Maria Novella. L'affresco di Paolo Ucello, danneggiato dall'alluvione, viene rimosso dalla chiesa di Santa Maria Novella a Firenze per essere riparato, 1966.

 

 

 

L'alluvione del 4 novembre 1966. Una delle foto eseguite allora per Life da David Lees mostra i lavori di restauro nel Chiostro Verde di Santa Maria Novella

L'alluvione del 4 novembre 1966. Una delle foto eseguite allora per Life da David Lees mostra i lavori di restauro nel Chiostro Verde di Santa Maria Novella [Foto di David Lees]

 

De wijk Santa Maria Novella werd, net als een groot deel van de stad, zwaar getroffen door de overstroming. Dit ontwrichtte het leven van de bewoners en veroorzaakte grote schade aan onder andere het historische en artistieke erfgoed.
Het Santa Croce Museum, waarin het water een hoogte van vijf meter en twee centimeter bereikte, werd beschreven als 'het epicentrum van de ramp'. Het puin, afval en modder waren vervuild met gelekte stookolie. Om ze te elimineren waren weken van opruimwerk nodig. Talloze vrijwilligers die Angeli del Fango (de Engelen van de modder) werden genoemd, reisden vanuit Italië en het buitenland naar Firenze.

 

 

   
   

Mappa santa Maria Novella | Grotere kaart weergeven

 

 
   

Galleria d'immagini

Alluvione 4 Novembre 1966

 

l'alluvione del 4 novembre 1966, veduta di Piazza San Giovanni dal Campanile di Giotto, Firenze
[Fotografo Ivo Bazzechi. Fototeca del Kunsthistorischen Instituts di Firenze]   Alluvione di Firenze novembre 1966,  la furia dell’Arno al Ponte di Santa Trinita   Piazza Cavalleggeri, Firenze 1966 [L'Archivio fotografico della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze]

L'alluvione del 4 novembre 1966, veduta di Piazza San Giovanni dal Campanile di Giotto, Firenze

 

 

Alluvione di Firenze novembre 1966, la furia dell’Arno al Ponte di Santa Trinita

 

 

Piazza Cavalleggeri, Firenze 1966 [L'Archivio fotografico della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze]

 

L'alluvione del 4 novembre 1966, Piazza Santa Croce dopo l'alluvione   L'alluvione del 4 novembre 1966, una triste visione di Piazza Santa Croce dopo l'alluvione   L'alluvione del 4 novembre 1966, Uno spettacolo triste di Piazza Santa Croce dopo l'alluvione

L'alluvione del 4 novembre 1966, Piazza Santa Croce dopo l'alluvione

 

 

L'alluvione del 4 novembre 1966, una triste visione di Piazza Santa Croce dopo l'alluvione

 

 

Uno spettacolo triste di Piazza Santa Croce dopo l'alluvione

 

Firenze, Secondo chiostro di Santa Croce,  noto anche come “chiostro del Brunelleschi”, alluvione del 4 novembre 1966 [foto di Pierluigi Brunetti}   Basilica di Santa Croce, refettorio, L'Ultima Cena e l'Albero della Vita, del Taddeo Gaddi,  dopo l'alluvione del 1966   L'Ultima Cena del Vasari dopo l'alluvione del 1966

Firenze, Secondo chiostro di Santa Croce,  noto anche come “chiostro del Brunelleschi”, alluvione del 4 novembre 1966 [foto di Pierluigi Brunetti}

 

 

Basilica di Santa Croce, refettorio, L'Ultima Cena e l'Albero della Vita, del Taddeo Gaddi, dopo l'alluvione del 1966

 

 

 

L'Ultima Cena del Vasari dopo l'alluvione del 1966

 

Angeli del fango

 

   
Alluvione di Firenze novembre 1966, Angeli del fango presso la Biblioteca nazionale [Biblioteca Nazionale centrale | Rcs-periodici]   L'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966, volontari portano dipinti fuori degli Uffizi   L'alluvione di Firenze del 1966. Volontari e militari spazzano via il fango dalla Cattedrale di Santa Maria del Fiore
[Milani / Rcs / Contrasto]

Alluvione di Firenze novembre 1966, Angeli del fango presso la Biblioteca nazionale

 

 

L'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966, volontari portano dipinti fuori degli Uffizi

 

 

L'alluvione di Firenze del 1966. Volontari e militari spazzano via il fango dalla Cattedrale di Santa Maria del Fiore
[Milani / Rcs / Contrasto]

 

         
         

 

Homepage | Santa Maria Novella | www.smn.it

Alluvione di Firenze, 4 Novembre 1966

Gallerie degli Ufizi | Documentazione dei danni dell'alluvione del 1966

L'Archivio fotografico della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze | | Archivio fotografico | Arno66




[1] Foto di Armin Kleiner. Questo file è disponibile in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.
[2] Nel 2013-2014 sono stati sottoposti a un restauro, al termine del quale potrebbe anche essere scelta una nuova collocazione all'interno del complesso.
[3] Di Paolo Uccello - Opera propria User:sailko, Pubblico dominio, Collegamento
[4] Paolo Uccello, Storie di Noè , 1420-1425 circa, affresco, Chiostro Verde, Santa Maria Novella, Firenze [Gabinetto Fotografico della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze — Paolo di Dono (Paolo Uccello) - sec. XV - Sacrificio di Noè ed ebrezza di Noè — insieme, dopo il distacco]
[5] Fonte: Michela Ramadori, Tra racconto biblico e cronaca di un evento naturale nella Firenze del XV secolo: il Diluvio Universale dipinto da Paolo Uccello nel Chiostro Verde di Santa Maria Novella, in Stefania Nisio (Eds), Giornate di Geologia & Storia. Memorie Descrittive della Carta Geologica d’Italia, Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia, ISPRA, 109, 2022, pp. 243-252 | Il Diluvio Universale dipinto da Paolo Uccello nel Chiostro ...
[6] Image in pubblico dominio. Fonte: The Yorck Project (2002) 10.000 Meisterwerke der Malerei (DVD-ROM), distributed by DIRECTMEDIA Publishing GmbH
[7] Paolo Uccello (1397/ 1475), Episodi raffiguranti le scene della Genesi | Catalogo generaledei Beni Culturali, publicato sotto la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.
[8] Un “mazzocchio”, una corona intrecciata di legno o vimini, ricoperta di stoffa, che era il copricapo degli uomini nel Quattrocento e serviva come esercizio di prospettiva per gli artisti.

*This article incorporates material from the Wikipedia articles Madonna di Cimabue portata in processione per le strade di Firenze (1853-1855) and Frederic Leighton, published under the GNU Free Documentation License.