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Roselle era un tempo un importante centro della civiltà etrusca, noto per la sua ricchezza, i suoi commerci e le sue realizzazioni artistiche. L'area archeologico di Roselle (Rusellae in latino, Rusel in etrusco) ), che conserva importanti testimonianze storiche di epoca etrusca e romana, si trovava a circa 10 chilometri a nord di Grosseto, ed è oggi uno dei siti archeologici più interessanti d'Italia.
Le mura di Roselle, con una lunghezza di circa 3.270 metri, sono quasi interamente conservate e circondano l'area archeologica della città etrusca e romana.
Le mura di Roselle sono anche conosciute come mura ciclopiche. Questo nome deriva dalla tecnica costruttiva utilizzata, che prevede l'utilizzo di grandi blocchi di pietra irregolari, simili a quelli attribuiti ai Ciclopi nella mitologia greca.
Oggi i visitatori possono esplorare l'area archeologica di Roselle e il museo archeologico di Grosseto e scoprire la ricca storia di questa “città perduta”.
La cinta muraria etrusca
Le mura di Roselle costituiscono il sistema difensivo dell'antica città situata nella parte nord-orientale del territorio comunale di Grosseto.
La cinta muraria fu costruita dagli Etruschi tra il VII e il VI secolo a.C., a protezione della città di Roselle, che all'epoca risultava una delle principali dell'Etruria, sia per importanza strategica che per gli scambi commerciali con altre città dell'area.
Le tracce più antiche di frequentazione risalgono al passaggio fra il Neolitico e l’Eneolitico: un nucleo di ossidiana e un’ascia in pietra verde levigata, trovati in prossimità del circuito murario, documentano la frequentazione dell’area fra la fine del IV e il III millennio, ma non ancora l’insediamento stabile[2].
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Il mistero degli Etruschi, la splendida cinta muraria di Roselle [3]
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Intorno alla metà del VI secolo il consolidamento politico, economico e sociale della città, segnalato anche dall’abbondanza degli oggetti di importazione, permise la costruzione di una imponente cinta muraria: essa si estendeva per circa 3300 metri, includendo le due colline su cui si andava sviluppando l’abitato, e racchiudeva una superficie totale di 600.000 metri quadrati che probabilmente non fu mai completamente edificata [2].
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«Queste mura sono superiori a tutte le altre dello stesso genere che ho veduto, quanto allo stato di conservazione e apparente vetustà. Sono costruite con minor precisione di quelle di Saturnia, Ansedonia, Populonia e hanno un carattere primitivo, data l’immensità dei blocchi di pietra e la scarsa cura riservata alla simmetria della loro disposizione. Da una parte si trova una pietra quadrata, da un’altra una oblunga, da un’altra ancora una triangolare; all’apparenza sembra che siano state soprammesse secondo l’ordine in cui vennero estratte dalla cava, senza essere sbozzate in una qualche forma come a Saturnia o Ansedonia.»[5]
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Imponente cinta muraria, il principale complesso monumentale etrusco di Roselle [3]
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Il mistero degli Etruschi. Le mura ciclopiche di Roselle
Le mura di Roselle sono note anche come Mura CiclopicheQuesto nome deriva dalla tecnica costruttiva utilizzata, che prevede l'impiego di grandi blocchi di pietra irregolari, simili a quelli attribuiti ai Ciclopi nella mitologia greca.
Queste mura, costruite con grandi blocchi di pietra poligonali, sono un notevole esempio di architettura militare etrusca e si estendono per oltre tre chilometri, circondando quasi tutta l'area della città etrusca.
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Roselle, area archeologica, la cinta muraria, costruita dagli Etruschi [1]
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Roselle, area archeologica, percorso di visita
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Roselle, area archeologica, piano del percorso di visita [6]
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Audio tour Roselle, città etrusca e romana | izi.travel/it
L’Area Archeologica di Roselle mette a disposizione l’applicazione Izi.TRAVEL per scoprire la città antica anche su smartphone https://izi.travel/it/app
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Bibliografie
Mario Cygielman, Gabriella Poggesi, La cinta muraria di Roselle, NIE, 2009, EAN 9788871452944, ISBN 8871452941
Mario Cygielman, Gabriella Poggesi, Cinta muraria di Roselle. Alcune considerazioni alla luce dei recenti lavori di restauro, Atti del XXV Convegno, Chianciano Terme-Sarteano-Chiusi, p.245. | www.studietruschi.org
Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici | CINTA MURARIA DI ROSELLE. ALCUNE CONSIDERAZIONI ALLA LUCE DEI RECENTI LAVORI DI RESTAURO Mario Cygielman ? Gabriella Pogges| pdf
Mazzolai A., Roselle e il suo territorio. Grosseto, 1960
Nicosia F., Poggesi G. (a cura di), Roselle. Guida al parco archeologico. Siena, 1998
Carlo Citter (a cura di), Grosseto, Roselle e il Prile. Note per la storia di una città e del territorio circostante, Società Archeologica, 1996, ISBN: 8887115079
A. Brilli (Curatore), Grosseto e la Maremma. Viaggi e viaggiatori 1790-1910, Edimond, 1997.
Planimetria delle mura con individuazione delle porte
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Planimetria delle mura con individuazione delle porte
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Roselle, area archeologica, la cinta muraria, costruita dagli Etruschi
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Roselle, area archeologica
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Museo archeologico e d'arte della Maremma, ex palazzo del Tribunale, Grosseto
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Vetulonia, il mistero degli Etruschi
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Roselle, area archeologica
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L'area del Foro, Area Archeologica di Roselle
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Il Tempietto, , Domus degli Augustali, Area Archeologica di Roselle
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Roselle, Necropoli del Serpaio
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Gli Etruschi e il territorio | La Pianura grossetana, Lago Prile
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In età etrusca il paesaggio aveva subito una graduale, lenta evoluzione: il lago Prile si era trasformato in un’ampia laguna comunicante con il mare al cui interno, presso la sponda occidentale, era situata l’isoletta di Badiola al Fango. Due città si affacciavano su questo specchio di mare: Roselle e Vetulonia che, in posizione contrapposta, sfruttarono probabilmente le coste della laguna come attracco portuale.
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Ricostruzione dell’estensione del Lago Prile nel periodo etrusco sulla base dell’informazione archeologica edita
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Aurelia vetus e Lago Prile, il grande lago salato chiamato dai romani Prile o Prelius
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Lago Prile, Lago di Castiglione
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La parte del Lago nord-occidentale gravitava naturalmente su Vetulonia e qui doveva sorgere il proto della città. Anche Roselle doveva essere dotata di un attracco portuale, probabilmente situato sul lato orientale.
In età romana il paesaggio acquistò una conformazione ancora diversa: il restringimento e la conseguente occlusione dello sbocco al mare, provocate dalla deiezione fluviale, trasformarono il Prile in un bacino chiuso; il fiume Ombrone in questo periodo non sfociava più nello specchio d’acqua, ma al di fuori, più a sud. l tracciato di importanti assi viari contribuì alla trasformazione del paesaggio. la Via Aurelia Vetus* (241 a.C.) aggirava il lago allontanandosi dalla costa, forse perché il tombolo non era ancora sufficientemente consolidato. La via Aemilia Scauri*, invece, promossa nel 115 a.C. attraversava il tombolo costiero che nel frattempo, probabilmente, si era consolidato.
La fine dell’Impero Romano determinò il degrado dell’area: vennero a mancare i sistemi di drenaggio e di regimazione delle acque e la via costiera, probabilmente, non fu più utilizzabile [9].
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Il sistema viario dell'antica Roma lungo la direttrice Nord-Ovest. In blu il primo tratto originale della via Aurelia, in rosso la via Cassia, in viola la via Clodia [7]
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[1] Foto di Rein Ergo, for Traveling in Tuscany.
[2] Mariagrazia Celuzza, Museo archeologico e d'arta della Maremma – Museo d'arte sacra della diocesi di Grosseto. Guida, Siena, Nuova Immagine Editrice, 2007, p. 50.
[3] Photo by Carole Raddato from FRANKFURT, Germany - Building D of the the Northern area of the Forum, Rusellae, Etruria, Italy, CC BY-SA 2.0, Link
[4] Fonte: Mario Cygielman, Gabriella Poggesi, Cinta muraria di Roselle. Alcune considerazioni alla luce dei recenti lavori di restauro, Atti del XXV Convegno, Chianciano Terme-Sarteano-Chiusi, p.245.
[5] Richard Colt-Hoare, Viaggio attraverso la Maremma (1790), in A. Brilli, Grosseto e la Maremma. Viaggi e viaggiatori 1790-1910, libro curato da Attilio Brilli, pubblicato dalla Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio nel 1995 ('edizione fuori commercio).
Il libro raccoglie scritti di vari autori che hanno viaggiato e descritto la Maremma e Grosseto tra il 1790 e il 1910. [Attilio Brilli, anglista, critico letterario e traduttore italiano, storico della letteratura di viaggio e professore ordinario di Letteratura angloamericana presso l'Università di Siena.]
[6] Depliant del sito archeologico di Roselle che vi permetterà di avere una panoramica generale sull'antica città etrusca, romana e medievale, con descrizioni e foto ingrandite dei principali scavi, informazioni sui collegamenti per l'area archeologica in biciletta (Qr-code) e nuovi percorsi interni. Un mezzo molto utile per accompagnarvi in questo viaggio nel passato. Inoltre non dimenticate di osservare da vicino tutti i reperti che sono stati rinvenuti nel corso degli scavi e che sono conservati nel Museo Archeologico e d'Arte della Maremma.
[7] Fonte: EH101, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported.
[8] Foto di Rjdeadly, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribution 4.0 Unported, CC BY-SA 4.0
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La cinta muraria etrusca [8]
De prachtige muren van Roselle met hun volledige lengte van 3270 meter zijn bijna intact gebleven.
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