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Lago Prile

Lago Prile


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La Riserva Naturale della Diaccia Botrona, il Lago Prile

   
   

La Diaccia Botrona rappresenta l'ultimo lembo del Padule di Castiglione della Pescaia e si estende su una superficie di 1273 ettari.
La riserva naturale è nata dal prosciugamento dell'antico Preglio, che prima occupava quasi interamente questa zona di pianura. Gli etruschi lo chiamarono Lago di Prile e sulle sue sponde nacquero le città di Roselle e Velutonia.(1)

La Casa Rossa Ximenes è oggi Museo multimediale e Centro Visite a servizio della Riserva Naturale.

 

 
   
   

The Natural Reserve of Diaccia Botrona, Casa Rossa Ximenes and Castiglione Pescaia | Ingrandire mappa



 
   

In età preistorica la pianura grossetana era occupata da un grande golfo in cui sfociavano il fiume Ombrone e il torrente Bruna.
In epoca etrusca l’insenatura marina andò gradualmente trasformandosi in un'ampia laguna (il cosiddetto Lago Prile), comunicante con il mare. Due erano le città etrusche che si affacciavano su questo specchio d’acqua: Roselle e Vetulonia.
In età romana il paesaggio acquistò una conformazione diversa: l’occlusione o il restringimento dello sbocco al mare, provocati dalla deiezione fluviale, trasformarono il Lago Prile in un bacino chiuso; il fiume Ombrone non sfociava più in questo specchio d’acqua, ma al di fuori di esso, più a sud. Nel I secolo a.C. questo doveva essere un luogo ameno, ambito da molti personaggi di rilievo, come è confermato da un’orazione di Cicerone (Pro Milone), in cui Clodio, tribuno della plebe e contestatore dell'oligarchia romana, viene denunciato per avere eretto una villa nell'isoletta, oggi chiamata Badiola al Fango, pur non essendo il proprietario del terreno.
La fine dell'impero romano determinò il degrado anche di questo territorio: vennero a mancare i sistemi di drenaggio e di regolazione delle acque e la via costiera, probabilmente, non fu più utilizzabile. Nel V secolo d.C., infatti, Rutilio Namaziano (autore del poemetto De Reditu Suo) nel suo viaggio verso la Gallia preferì aggirare questa zona degradata viaggiando per mare
. [2]

 

Casa Rossa Ximenes e Diaccia Botrona dal Castello Castiglione della Pescaia   La Casa Rossa Ximenes   Ponti di Badia Grosseto

Il Padule della Diaccia Botrona e la Casa Rossa Ximenes

 

 

La Casa Rossa Ximenes

 

 

Ponti di Badia

 

L'abbazia di San Pancrazio al Fango   Il Padule dall'Isola Clodia - panoramio   Casa dei pescatori (Anello Riserva Naturale della Diaccia Botrona, sentiero n° 31 o RET 010)

L'abbazia di San Pancrazio al Fango

 

 

Il Padule dall'Isola Clodia

 

  Anello Riserva Naturale della Diaccia Botrona, sentiero n° 31 o RET 010
     
         

[1] Fonte: Living Lakes Italia | Il patrimonio dei laghi italiani e il turismo ecosostenibile | Il lago Prile: oggi riserva naturale Diaccia Botrona
[2] Fonte: Parco degli Etruschi | www.parcodeglietruschi.it