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Baccio Bandinelli, la statua Ercole e Caco, con sfondo la Galleria degli Uffizi. Hercules en Cacus is een witte sculptuur rechts van de ingang van het Palazzo Vecchio op de Piazza della Signoria, Firenze[1]
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Baccio Bandinelli, la statua Ercole e Caco, Piazza della Signoria, Firenze
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La Piazza della Signoria è una delle piazze più importanti di Firenze. La piazza ospita alcuni imponenti edifici, tra cui Palazzo Vecchio, la Loggia dei Lanzi e gli Uffizi, uno dei musei d'arte più importanti del mondo.
Di fronte a Palazzo Vecchio si trova la Fontana del Nettuno, e di fronte all'ingresso il David di Michelangelo, Ercole e Caco di Baccio Bandinelli. Vasari e Cellini disprezzavano molto quest'ultima scultura che voleva fare da contraltare al magistrale David.
Baccio Bandinelli, Ercole e Caco (1535-1534)
L'Ercole e Caco è una scultura in marmo di Baccio Bandinelli situata in Piazza della Signoria davanti a Palazzo Vecchio e a fianco di quella che oggi è una copia del David di Michelangelo, a Firenze. L'opera è posta su un basamento con dei busti di fauno scolpiti a bassorilievo e reca, in latino, la firma dell'autore. Il tema allegorico è quello della forza e dell'ingegno di Ercole che sconfiggono la malvagità di Caco, episodio narrato da Virgilio e altri poeti nella saga delle Dodici fatiche di Ercole.
Finita nel 1533, ebbe una genesi travagliata e complessa. In un primo momento era stata infatti commissionata a Michelangelo nel 1505, che ebbe appena il tempo di realizzare un (presunto) modellino conservato oggi al Museo di Casa Buonarroti, preso dai sempre più pressanti impegni a Roma.
La commissione restò solo sulla carta: nel 1525 si interpellò per la prima volta Baccio, poi nel 1528 si tornò a parlare di Michelangelo e in quell'occasione venne mutato il soggetto su sua iniziativa, preferendo il Sansone e i filistei. Con il ritorno dei Medici (1530) la commissione fu affidata definitivamente al Bandinelli, che la terminò nel 1534.
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Baccio Bandinelli, Hercules en Cacus (dettagli), Piazza della Signoria, Firenze [1]
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Baccio, secondo quanto racconta il Vasari nelle Vite, era uno dei più accaniti ammiratori di Michelangelo, attento studioso della sua opera nell'ambizione di arrivare a superarlo. Quando però si dovette rassegnare a non avere il talento per essergli alla pari, l'ammirazione si mutò prima in invidia e poi in odio. Lo imitò spesso nei soggetti e nel gigantismo, credendo che la grandezza del Buonarroti consistesse nelle grandi misure delle statue, facendo sculture enormi, ma senza forza né anima, né perfezione anatomica.
L'Ercole è giudicato come un tipico esempio dei tentativi di Baccio per superare o almeno eguagliare Michelangelo: lo scolpì raggiungendo l'obiettivo di essere collocato nella prestigiosa piazza pubblica a fianco del David, ma l'opera è permeata di gigantismo, con uno sfoggio di massa muscolare che non si traduce in espressività e movimento, ma resta fine a sé stessa.
Ma basti il commento tagliente di Benvenuto Cellini a proposito dell'Ercole per dare la misura di quanto, in questo confronto, Baccio ne sia uscito sconfitto:
"Questa virtuosa scuola dicie che se e’ si tosassi i capegli a Ercole, che e’ non vi resterebbe zucca che fussi tanta per riporvi il cervello; e che quella sua faccia e’ non si conoscie se l’è di omo o se l’è di lionbue; e che la non bada a quel che la fa, e che l’è male appiccata in sul collo, con tanta poca arte e con tanta mala grazia, che e’ non si vedde mai peggio; e che quelle sue spallacce somigliano due arcioni d’un basto d’un asino; e che le sue poppe e il resto di quei muscoli non son ritratti da un omo, ma sono ritratti da un saccaccio pieno di poponi, che diritto sia messo, appoggiato al muro". ("Vita", XXV)
La figura di Baccio, permeata da una secolare cattiva fama, va magari analizzata nel contesto di un ambiente artistico "ossessionato" dalla fama dei "giganti" del Rinascimento maturo, (Raffaello, Leonardo e Michelangelo), dove ai giovani artisti veniva indicato di cercare la "maniera" dei grandi piuttosto che sforzarsi a individuare una propria strada a partire dall'osservazione della natura. È l'epoca del manierismo, dove Baccio forse sentì la sua sensibilità schiacciata da modelli tanto grandi, accantonando tipologie di lavoro magari a lui più congeniali (come lo stiacciato del quale diede una altissima prova nei rilievi di Santa Maria del Fiore) in favore di altre più tutto sommato estranee.
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Ercole e Caco (Baccio Bandinelli) e la Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Firenze [3]
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La statua fu completata nel 1533 e collocata sulla piattaforma di pietra di fronte a Palazzo Vecchio, nota come la ringhiera. La ringhiera era un luogo di influenza e dimostrazione di potere sia per il potere spirituale che per quello secolare. Le immagini che vi furono collocate avevano anche un significato politico. La prima statua della piazza, il Marzocco, il leone simbolo di Firenze, fu probabilmente installata sull'a ringhiera nel 1349.
Michelangelo Buonarroti ha realizzato il suo David per conto del Consiglio repubblicano per commemorare la vittoria sui Medici.
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Piazza della Signoria, Firenze, galleria d'immagini
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Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria
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Fontana del Nettuno, davanti a Nettuno, la scultura centrale della fontana, vediamo il marzocco
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Palazzo Vecchio, Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Firenze
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Marzocco, Piazza della Signoria, Firenze. Nella Repubblica fiorentina il marzocco era un leone simbolo del potere popolare |
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Ruiterstandbeeld van Cosimo I de' Medici op de Piazza della Signoria in Firenze
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Fontana del Nettuno, (fontana del biancone), dettaglio satiro del Giambologna, Piazza della Signoria, Firenze |
Loggia dei lanzi
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De Sabijnse maagdenroof, Giambologna, 1583 |
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Benvenuto Cellini, Perseo con la testa di Medusa
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Giambologna, Ercole e il centauro Nesso, (1599), Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Firenze |
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Patroclo e Menelao , 1599,
Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Firenze
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Pio Fedi, Il gruppo di Polissena, Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria, Firenze |
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Strolling in Florence | Walk from Ponte Vecchio to Piazzale Michelangelo
Beautiful walk in one of the most authentic neighborhoods of Firenze, San Niccolò. The atmosphere of an authentic Florentine neighborhood still remains here.
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Giardino Bardini, View east inbetween Porta San Niccolo and Piazzale Michelangelo
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Bibliography
Damien Wigny, Au coeur de Florence : Itinéraires, monuments, lectures, 1990
Baccio Bandinelli Scultore e maestro (1493-1560), a cura di Detlef Heikamp, Beatrice Paolozzi Strozzi, Giunti, Firenze, 2014. ISBN 10: 8809788257 / ISBN 13: 9788809788251.
Mary McCarthy, The Stones of Florence, Harcourt Brace International (1998), ISBN-10: 9780156850803 - ISBN-13: 978-0156850803
Mary McCarthy, De stenen van Florence, Het Spectrum, Schrijvers over de wereld, 1989, ISBN 9789027422071
Louis A. Waldman, Baccio Bandinelli and Art at the Medici Court: A Corpus of Early Modern Sources (Philadelphia: American Philosophical Society, 2004).
Paola Barocchi, ed. Scritti d'arte del Cinquecento. (Milan: Ricciardi, 1974. (pp. 1359–1411: Baccio Bandinelli: Il Memoriale)
Roger Ward, Baccio Bandinelli, 1493-1560: Drawings from British Collections. (Cambridge: Fitzwilliam Museum) 1988. Exhibition catalogue of seventy-four Bandinelli drawings.
Henk Th. Van Veen, Cosimo de' Medici, vorst en republikein: een studie naar het heersersimago van de eerste groothertog van Toscane (1537-1574), Meulenhoff/Kritak, 1998.
Danielle Marie Deibel, The Piazza della Signoria: The Visualization of Political Discourse through Sculpture, M.A., Kent State University, 2017 | Etd.Ohiolink.Edu
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[1] Photo by Gianni Careddu, licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license.
[2] Een beeld dat in het Museo di Casa Buonarroti wordt bewaard, stelt hetzelfde thema voor, en is wellicht een ontwerpschets voor de beeldengroep. Het beeldje in terracotta is vaak in verband gebracht met de Medicena-commissie voor een groot standbeeld van Hercules en Cacus, dat naast de David voor het Palazzo Vecchio zou opgesteld worden. In 1525 werd de taak aan Baccio Bandinelli gegeven, maar na de verdrijving van de Mediciuit Firenze, vroeg de Florentijnse Republiek opnieuw aan Michelangelo om de twee figuren te ontwerpen. Met de val van de Republiek en de terugkeer van de Medici-familie werd de commissieopnieuw en definitief toegewezen aan Bandinelli, die zijn kolossale groep in 1534 voltooide.
[3] Foto di Rolf Süssbrich, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported
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