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Ritratto di Giuliano de Medici, Tomba di Giuliano de Medici,, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze [3]
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Ritratto di Giuliano de Medici, Michelangelo Buonarrotti, Tomba di Giuliano de Medici, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze
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Il Ritratto di Giuliano de' Medici duca di Nemours è una scultura in marmo (168x80 cm) di Michelangelo Buonarroti, databile al 1526-1534 circa e facente parte della decorazione della Sagrestia Nuova in San Lorenzo a Firenze. In particolare è la statua centrale della tomba di Giuliano e, come è noto, non riproduce le fattezze del defunto, ma si tratta di un'elaborazione ideale ed eroica della sua figura.
Tomba di Giuliano de Medici, Sagrestia Nuova
Commissionato da Papa Leone X e dal Cardinale Giulio de' Medici, figlio naturale di Giuliano de' Medici , Michelangelo Buonarroti costruì la Sagrestia Nuova dalla stessa pianta della Sagrestia Vecchia del Brunelleschi e suddivise lo spazio in forme più complesse, con archi trionfali che si aprono su alcune tipologie delle absidi. Racchiuse entro le due mura laterali, realizzò due tombe monumentali per Giuliano de 'Medici, Duca di Nemours e suo nipote Lorenzo de' Medici, Duca di Urbino. Per ogni tomba ha realizzato tre sculture che rappresentano le Allegorie del Tempo e ritratti dei duchi. Per la tomba di Giuliano de 'Medici, seduto in una postura orgogliosa, scelse il Giorno e la Notte, per quella di Lorenzo, in posa malinconica e pensierosa, nelle figure sotto di lui l'uomo incarna il Crepuscolo e l'Aurora.
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Michelangelo Buonarrotti, Tomba di Giuliano de Medici, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze [1]
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Ritratto di Lorenzo de' Medici duca di Urbino
Storia
Il ritratto di Giuliano dovette essere iniziato verso il 1526, dopo il ritratto di Lorenzo. Si sa che nel 1533 venne affidato al Montorsoli per le rifiniture e in ogni caso doveva essere completato al 1534, anno della partenza definitiva di Michelangelo da Firenze.
Esistono quattro disegni del Tintoretto (Oxford, Christ Church College, L1 r. e v., L2 r. e v.) che mostrano alcune differenze con la statua conosciuta e che sono stati interpretati come copie del progetto originale di Michelangelo, magari a partire da un bozzetto. In essi la figura è nuda, come di solito si faceva in fase di studio, col torso più girato verso sinistra e col piede destro che poggia su un oggetto poi eliminato. Alcuni pensano però che i disegni siano tratti da un copia imprecisa della metà del XVI secolo, come sembrerebbero confermare, secondo alcuni studiosi, l'eccessiva muscolatura e la posa delle gambe.
Descrizione e stile
L'opera, inserita in una nicchia, mostra il giovane duca seduto, vestito come un antico generale romano e in atteggiamento di fierezza, come annotò il Vasari, contrapposto al "melancolico" Lorenzo. Tale atteggiamento è stato letto come metafora della "vita attiva" della dottrina neoplatonica, come personificazione della vigilanza (Bocchi e Cinelli), o della calma delle anime trapassate (Tolnay) o del temperamento collerico-sanguigno della teoria umorale. Letture politiche vi hanno letto l'idea del despota volitivo e violento.
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Michelangelo Buonarrotti, Tomba di Giuliano de Medici (particolare Giorno), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze [6]
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La postura richiama quella del profeta Gioele sulla volta della Cappella Sistina e quella del Mosè.
La corazza aderisce al corpo come una guaina, che rivela il busto muscoloso, così come i calzari alti scompaiono lungo lo stinco per rivelare i piedi nudi. Al Montorsoli sono stati attribuiti i rilievi dell'armatura, nonché, secondo Charles de Tolnay, il dettaglio del piede sporgente dalla base (ottenuto tagliando quest'ultima), per aumentare la tridimensionalità, un espediente invece mai usato da Michelangelo che scolpiva sempre nell'esatta misura del blocco.
L'opera non riproduce affatto le fattezze reali del personaggio, essendosi Michelangelo sempre rifiutato di praticare il ritratto: le fonti riportano come qualcuno fece notare la dissomiglianza all'artista, ma egli, conscio della sua statura artistica nel tempo, ribadì che da lì a dieci secoli nessuno si sarebbe accorto di tale dettaglio.
Il duca tiene in mano il bastone del comando, emblema di potere sebbene egli non fu mai capitano della Chiesa, e due monete: queste sono state lette come un richiamo alla Liberalitas o all'obolo che i defunti dovevano pagare nel regno dell'Oltretomba secondo la mitologia antica.
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Ritratto di Giuliano de' Medici duca di Nemours (1526-1534)
Notte (1526-1531)
Giorno (1526-1531)
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Tomba di Giuliano de Medici, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze
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Tomba Lorenzo de' Medici II, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze |
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Ritratto di Lorenzo de' Medici duca di Urbino, Tomba Lorenzo de' Medici II, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze |
Bibliografia
Umberto Baldini, Michelangelo scultore, Rizzoli, Milano 1973.
Marta Alvarez Gonzáles, Michelangelo, Mondadori Arte, Milano 2007.
E. WALLACE, Michelangelo at San Lorenzo: the Genius as Entrepreneur, Cambridge, Cambridge university press, 1994 | San Lorenzo 1520
Versione Italiana | San Lorenzo 1520
Charles De Tolnay, Michelangelo : sculptor, painter, archtiect, Princeton, N.J., Princeton Unviversity Press, 1975
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[1] Foto di Rufus46, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported
[2] Foto di George M. Groutas, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic.
[3] Umberto Baldini, Michelangelo scultore, Rizzoli, Milano 1973? Foto è nel pubblico dominio.
[4] Polo Museale Fiorentino - Catalogo delle opere | Museo delle Cappelle Medicee
[5] Charles De Tolnay, Michelangelo : sculptor, painter, archtiect, Princeton, N.J., Princeton Unviversity Press, 1975, v. II, blz. 40-49
[6] Foto di Rabel, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International.
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Questo articolo incorpora materiale tratto dall'articolo di Wikipedia Giorno (1526-1531), pubblicato sotto lla licenza GNU Free ocumentation License. |
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