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Giotto di Bondone, San Francesco riceve le stimmate, scena delle Storie di san Francesco, 1317-1325. Basilica di Santa Croce, parete del transetto sopra la cappella Bardi

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Giotto di Bondone, San Francesco riceve le stimmate, scena delle Storie di san Francesco, 1317-1325, parete del transetto sopra la cappella Bardi, Basilica di Santa Croce[1]

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Giotto di Bondone, Stimmate di san Francesco, 1317-1325, parete del transetto sopra la cappella Bardi, Basilica di Santa Croce, Firenze

   
   

La cappella Bardi è la prima a destra della Cappella Maggiore della basilica di Santa Croce a Firenze. Contiene un ciclo di pitture a secco su parete di Giotto, databile al 1325 circa e dedicato a San Francesco d'Assisi.
Realizzata una decina d'anni dopo la vicina cappella Peruzzi, fu commissionata dai ricchi mercanti e banchieri fiorentini dei Bardi ed è considerata il testamento artistico del grande pittore, nel quale si trova una summa della sua opera pittorica, sebbene le pitture siano rovinate in più punti per diversi fattori succedutisi nel tempo, a partire proprio dalla tecnica di pittura, in larga parte a secco, dovuta alla necessità di contenere i tempi d'esecuzione in un momento in cui il pittore, celebre in tutta Italia e oltre, non riusciva a far fronte a tutte le richieste, delegando molto alla bottega°.

Vi sono rappresentati in sei scene Episodi della vita di San Francesco e figure di santi francescani, che riprendono aggiornandoli in senso più espressivo gli stessi temi delle Storie di san Francesco della Basilica superiore di Assisi. Ciascuna parete mostra tre scomparti, divisi nella lunetta e due riquadri sui registri sottostanti. La lettura salta da una parete all'altra, dall'alto al basso. All'esterno, sopra l'arcone, si trova inoltre l'episodio cardine delle Stimmate di san Francesco (390 x 370 cm) [3] e, entro due medaglioni, Adamo ed Eva. Il ciclo affrescato si legge dall'alto verso il basso.

Questo episodio cardine appartiene alla serie della Legenda maior (XIII,3) di san Francesco: "Pregando il beato Francesco sul fianco del monte della Verna, vide Cristo in aspetto di serafino crocefisso; il quale gl'impresse nelle mani e nei piedi e anche nel fianco destro le stimmate della Croce dello stesso Signore Nostro Gesù Cristo."

Giotto di Bondone, San Francesco riceve le stimmate, scena delle Storie di san Francesco, 1317-1325. Basilica di Santa Croce, parete del transetto sopra la cappella Bardi

Giotto di Bondone, San Francesco riceve le stimmate, scena delle Storie di san Francesco, 1317-1325. Basilica di Santa Croce, parete del transetto sopra la cappella Bardi [1]

 

Stimmate di san Francesco, Cappella Bardi, basilica di Santa Croce, Firenze


La scena delle stigmate venne scelta come episodio più rilevante della vita del santo e dipinto in un grande riquadro sopra l'arco di ingresso, La scena riprende quella di Assisi, con alcune differenze iconografiche (è sparito frate Leone) e, soprattutto, con una padronanza della composizione e del movimento dei protagonisti molto più complessi e maturi. Francesco, per meglio far capire la scena, ha il busto completamente ruotato verso lo spettatore, comprese le mani, mentre i piedi sono divaricati come a sondare lo spazio circostante. Il crocifisso appare più vicino, con i raggi dorati che dalle ferite di Cristo colpiscono il santo, il paesaggio è più arido, con crepacci nella rupe, che rappresenta il monte della Verna. In alto, sulla cime del monte, si trova un falcone.

Per quanto consunta, l'opera viene considerata pienamente autografa[3]. Sotto la scena, ai lati dell'arco, si trovano Adamo ed Eva entro un clipeo ciascuno.

 

Giotto, San Francesco riceve le stimmate, scena delle Storie di san Francesco, 1317-1325. Basilica di Santa Croce, parete del transetto sopra la cappella Bardi

Giotto, San Francesco riceve le stimmate, scena delle Storie di san Francesco, 1317-1325. Basilica di Santa Croce, parete del transetto sopra la cappella Bardie [1]


   
   

La cappella Bardi è decorata con il primo ciclo di Storie di San Francesco fuori di Assisi. Sul transetto, la parete di ingresso reca la rappresentazione delle Stigmate di San Francesco e due busti in clipeo, nei pennacchi dell'arco di acceso, probabilmente raffigurano Adamo ed Eva.
ll piccolo vano rettangolare, di accentuato slancio verticale, è coperto da una volta a crociera in cui sono i clipei con le allegorie delle virtù francescane, Povertà, Castità e Obbedienza, completate probabilmente da San Francesco in gloria, oggi perduto; perduti sono anche gli otto santi in polilobi dell'intradosso dell'arco di ingresso (oggi sostituiti da sagome ottocentesche). Sulla parete di fondo, ai lati della finestra, quattro nicchie su due livelli ospitavano ognuna una figura stante: a sinistra San Lodovico di Tolosa, in alto, e Santa Chiara, in basso; a destra Santa Elisabetta d'Ungheria, in basso, e un altro santo (forse San Giorgio) ora perduto, in alto. Sulle pareti laterali sono rappresentate sei storie di San Francesco: a sinistra. dall'alto in basso, la Rinuncia agli averi, l'Apparizione al capitolo di Arles e le Esequie di San Francesco; a destra, la Conferma della regola, la Prova del fuoco di fronte al sultano e l'Apparizione a frate Agostino e al vescovo di Assisi. La disposizione generale delle scene presuppone un punto di vista centralizzato ed uno scorcio da sotto in su.[2]

Il ciclo di affreschi può essere letto dall'alto verso il basso. La lettura salta da una parete all'altra, venendo letta dall'alto in basso e da sinistra a destra. Alla Rinuncia ai beni paterni segue sulla parete opposta l'Approvazione della Regola, poi al secondo livello l'Apparizione al Capitolo di Arle con la Prova del fuoco, e infine nel registro più basso le Esequie di san Francesco con l'Apparizione a frate Agostino e al vescovo Guido d'Assisi.

Inizia sulla parete sinistra (parete nord):

1 - San Francesco rinuncia alle vesti davanti al vescovo Guido e al padre Bernardone, 280 x 450 cm

3 - Apparizione di san Francesco a sant'Antonio nel Capitolo di Arles , 280 x 450 cm

5 - Esequie di san Francesco con l'incredulo Girolamo che cerca le stigmate, 280 x 450 cm

Sulla parete opposta (parete sud) sono raffigurati:

2 - Approvazione della Regola (sulla lunetta),

4 - Prova del fuoco davanti al Sultano, 280 x 450 cm

6 - Visioni di frate Agostino e del vescovo Guido di Assisi, 280 x 450 cm

 


Pur nella estreme riduzione di numero e sintesi narrativa delle storie (un quarto rispetto al ciclo di Assisi), la scelta operata nella cappella Bardi doveva essere vista come coerente e rappresentativa per l'ordine francescano.

L'affresco nella Basilica superiore di Assisi

 

Giotto di Bondone, San Francesco riceve le stimmate, 1295-1299 circa, affresco, 230 × 270 cm, Basilica superiore di Assisi, Assisi

Giotto di Bondone, San Francesco riceve le stimmate, 1295-1299 circa, affresco, 230 × 270 cm, Basilica superiore di Assisi, Assisi

       
 
   
La Cappella Bardi, Santa Croce, Firenze. Gli affreschi di Giotto di Bondone narrano fatti della vita di san Francesco secondo la Legenda maior di Bonaventura da Bagnoregio Giotto di Bondone, Approvazione della Regola, affresco, 1317-1325, Cappella Bardi, basilica di Santa Croce, Firenze   Giotto di Bondone - Scenes from the Life of Saint Francis - 3. Apparition at Arles - WGA09305

La Cappella Bardi, Santa Croce, Firenze

 

 

Giotto di Bondone, Approvazione della Regola

 

 

 

Giotto di Bondone, Apparizione di san Francesco a sant'Antonio nel Capitolo di Arles

 

Giotto di Bondone, Prova del fuoco davanti al Sultano, delle Storie di san Francesco,
parete destra della cappella Bardi, basilica di Santa Croce, Firenze

  Giotto di Bondone, Esequie di san Francesco con l'incredulo Girolamo che cerca le stigmate, 1317-1325, Cappella Bardi, basilica di Santa Croce, Firenze   Giotto di Bondone - Scenes from the Life of Saint Francis - 7. Vision of the Ascension of St Francis - WGA09315

Giotto di Bondone, Prova del fuoco davanti al Sultano, Cappella Bardi, basilica di Santa Croce, Firenze

 

 

Giotto di Bondone, Esequie di san Francesco

 

 

Giotto di Bondone, Visioni dell'ascensione di san Francesco

 


[1] Foto di jean louis mazieres, publicato ato sotto la licenza Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic- Creative Commons.
[2] Cecilia Frosinini, Le esequie di San Francesco - Giotto, Cappella Bardi, 2013, in "Maestri e capolavori", Edizioni l'Orbicolare | www.academia.edu [Doa.ssa Ccci.lia frosinini, Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro - Direttore Settore Restauro Pttlure Murali. Firenze
[3] Maurizia Tazartes, Giotto, Rizzoli, Milano 2004, p. 116.
[4]
[5]

 

Bibliografia

Maurizia Tazartes, Giotto, Rizzoli, Milano 2004. ISBN non esistente

Edi Baccheschi, L'opera completa di Giotto, Rizzoli, Milano 1977.

Art in Tuscany | Giotto di Bondone | The Bardi Chapel in Santa Croce




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