Piazzale Michelangelo


Piazza della Signoria

Loggia dei Lanzi

Fontana del Nettuno


San Lorenzo

Sagrestia Nuova


Santo Spirito

Fondazione Salvatore Romano

Andrea Orcagna, Cenacolo, Crocifissione e ultima cena

Giardino Bardini


San Miniato al Monte


Cimitero delle Porte Sante



Santa Croce

Cappella Bardi di Vernio

La Capella Pazzi


Walking in Florence

From Ponte Vecchio to Piazzale Michelangelo

 

 

 

 

 





 
Il Palio di Siena

File:Fra Angelico — Tabernacle of the Linaioli.jpg

N L

Lorenzo Ghiberti e Beato Angelico, Tabernacolo dell’Arte dei Linaioli, 1432-1433, Museo nazionale di San Marco, Firenze (1)

Il Tabernacolo dei Linaioli è costituito da una struttura marmorea disegnata da Ghiberti, entro cui si trova una Madonna con il Bambino incorniciata da Angeli musicanti. Le ante mobili sono dipinte su entrambi i lati; all’esterno San Marco Evangelista (sin.) e San Pietro (des.); all'interno San Giovanni Battista (sin.) e San Giovanni Evangelista (des.). Nella predella: San Pietro detta il Vangelo a san Marco, Adorazione dei Magi e Martirio di san Marco.


Toacana ] Galleria di immagini  
     
   


Lorenzo Ghiberti e Beato Angelico, Tabernacolo dell’Arte dei Linaioli, 1432-1433

   
   

Il Tabernacolo dei Linaioli è un tempietto marmoreo di Lorenzo Ghiberti con pitture di Beato Angelico (tempera su tavola 260 x 330 cm). L'opera, conservata nel Museo nazionale di San Marco di Firenze, risale al 1432-1433.

Storia

La commissione di un tabernacolo esterno per la sede dell'Arte dei Linaioli e Rigattieri in Mercato Vecchio (nell'allora piazza Sant'Andrea) a Firenze risale all'ottobre del 1432, quando al legnaiolo Jacopo di Bartolo da Settignano detto il Papero fu allogata la parte di carpenteria, mentre le parti marmoree furono scolpite da Simone di Nanni da Fiesole e da Jacopo di Bartolomeo da Settignano, su disegno di Lorenzo Ghiberti (il quale ricevette un compenso, il 29 ottobre di quell'anno, di tre fiorini d'oro). Può darsi comunque che l'esecuzione fosse completata con un certo ritardo, poiché la parte figurata con l'Eterno benedicente tra due cherubini, iconograficamente derivata da un'opera del senese Giovanni d'Agostino, mostra affinità con opere dei Della Robbia di qualche anno successive.

Beato Angelico, Tabernacolo dei Linaiouli, con cornice marmore di Ghiberti, 1433 ca

Beato Angelico, Tabernacolo dei Linaiouli, con cornice marmore di Ghiberti, 1433 ca. [2]

 

Il contratto destinato all'Angelico per dipingere "di dentro e di fuoi co' colori oro et azzurro et ariento, de' migliori et più fini che si truovino" è datato 2 luglio 1433, con un compenso pattuito di 190 fiorini d'oro. La predella viene in genere datata al 1434-1435. Non si conosce la data esatta dell'installazione del tabernacolo sulla facciata del palazzo.

L'opera è di misure eccezionali, paragonabile, nel panorama della pittura fiorentina, solo alla Maestà di Santa Trinita di Cimabue o alla Madonna Rucellai di Duccio di Buoninsegna. Più che un tabernacolo assomiglia a un portale monumentale. Forse le misure e la forma furono dovute a una tavola o un affresco duecentesco già presente, che venne rimpiazzato, o più probabilmente si voleva eguagliare con la pittura la maestosità delle statue nelle nicchie di Orsanmichele.

Già nel 1777 l'opera era stata ricoverata nel palazzo della Borsa, dove erano confluiti alcuni beni delle Arti di Firenze, e in quell'anno l'opera venne trasferita agli Uffizi. Nel 1924 fu destinata al Museo di San Marco.

Con la distruzione del Mercato Vecchio per fare spazio al "Risanamento" cittadino, venne distrutta la sede originale dell'Arte dei Linaiuoli, dove esisteva ancora lo spazio che un tempo accoglieva il tabernacolo.

Il tabernacolo è stato oggetto di un capillare restauro concluso nel 2010, al termine del quale è stato temporaneamente esposto nella biblioteca di Michelozzo nel Museo di San Marco.
Nel 2025 è stato uno dei punti salienti della mostra sul Beato Angelico a Palazzo Strozzi e al Museo di San Marco.


Il pannello centrale

Il pannello centrale, sebbene fortemente danneggiato, presenta uno stile coerente con le prime opere dell'Angelico, con un gradino marmoreo sul quale si trova il seggio; oltre due drappi di tendaggi (richiamo all'attività tessile della corporazione?) si vede un soffitto dipinto come un cielo stellato (richiamo all'Annunciazione di Washington di Masolino) dove vola la colomba dello Spirito Santo.°

 

Beato angelico, tabernacolo dei linaioli, 1433-36, 05 madonna col bambino 2.jpg

Beato Angelico, Tabernacolo dell’Arte dei Linaioli, particolare della Vergine,
1432-1433, Museo nazionale di San Marco, Firenze [2]

La Vergine è seduta su un elegante cuscino, con tende dorate alle spalle che si aprono su un cielo stellato. La colomba dello Spirito Santo appare in questo sfondo celeste. Il Bambino: Gesù indossa un columbium sacerdotale e tiene in mano un globo, simbolo del mondo che Egli regge.

 

Descrizione


Il tabernacolo è composto da una struttura marmorea rettangolare con cuspide triangolare, dove si trova una mandorla col Cristo benedicente e Angeli cherubini. Al centro, dentro un'apertura ad arco, si trova la tavola dell'Angelico, con la Maestà incorniciata da una fascia con dodici angeli musicanti. Davanti si trovano due sportelli mobili dipinti su entrambi i lati con santi a tutta figura: all'esterno, visibili quando il tabernacolo è chiuso, si trovano San Marco Evangelista (sinistra) e San Pietro (destra); all'interno San Giovanni Battista (sinistra) e San Marco (destra). La pala è completa di predella, divisa in tre pannelli con: San Pietro detta il Vangelo a san Marco, Adorazione dei Magi e Martirio di san Marco. La figura di Marco ricorre perché era il protettore della corporazione.

 

Il Tabernacolo dell’Arte dei Linaioli, chiuso

Il Tabernacolo dell’Arte dei Linaioli, chiuso

 

 

San Giovanni Battista e San Marco

 

File:Beato angelico, tabernacolo dei linaioli, 1433-36, 04 giovanni battista.jpg

File:Beato angelico, tabernacolo dei linaioli, 1433-36, 08 marco.jpg

 

Beato Angelico, il Tabernacolo dell’Arte dei Linaioli aperto, a sinistra San Giovanni Battista

 

 

 

Beato Angelico, il Tabernacolo dell’Arte dei Linaioli aperto, a destra San Marco

 

 

Stile

Le figure del tabernacolo sono caratterizzate dall'assialità prospettica e dalla centralità. La Madonna è incorniciata da una profusione di broccati e tendaggi dorati, che le donano un'aura di preziosità e sospensione paragonabile alle icone. L'importanza data alle stoffe può essere legata a motivi contingenti per l'attività della corporazione, ma la loro presenza amplifica anche la luce, i volumi e i colori della Vergine col Bambino.

I santi, nonostante la dimensione che li rendeva i più grandi di qualsiasi altro pannello fiorentino dell'epoca, vennero rappresentati con estrema perizia e forse nel disegno venne in aiuto Lorenzo Ghibert, come sembra suggerire un passo dei Commentari e alcune somiglianze con le sue statue per Orsanmichele (in particolare il San Matteo e il Santo Stefano, dei quali i dipinti sulle ante sembrano le trasfigurazioni pittoriche). Le figure maestose del Tabernacolo vennero probabilmente create per compartecipare a pieno titolo proprio con i tabernacoli di Orsanmichele, dove le altre Arti avevano le statue dei loro santi protettori.

I santi sono dipinti con una calcolata tridimensionalità e sembrano bucare la superficie pittorica, come statue appunto: San Giovanni Battista tiene la croce in avanti rispetto al corpo; San Giovanni Evangelista, ha la mano destra tesa in segno di benedizione e il libro voltato verso lo spettatore; San Marco, protettore dei Linaioli, ha una posa organizzata sulle linee diagonali e un libro in prospettiva; San Pietro infine tiene con le due mani il volume delle Epistole ed ha la mano destra lievemente più avanti del corpo e la sinistra spinta fuori da sotto il mantello.

Gli angeli musicanti della cornice sono disegnati con grande libertà, maggiore che in opere anteriori, e forse intervenne nel loro disegno Ghiberti, anche se lo stato di conservazione non permette di giudicare se furono effettivamente dipinti dall'Angelico o da un collaboratore.

 


Predella

Il primo pannello della predella mostra San Pietro che detta il Vangelo a san Marco. Vi si vede il primo apostolo che da un pulpito ligneo a base esagonale predica alla folla mentre a sinistra san Marco seduto sta scrivendo, con l'aiuto di un novizio inginocchiato che gli regge il calamaio. Partecipano alla scena numerosi personaggi abbigliati secondo la moda dell'epoca, mentre lo sfondo è composto da una serie di edifici in prospettiva, che ricordano, più o meno fedelmente, scorci dell'architettura fiorentina dipinti con notevole rifinizione (il campanile della Badia, palazzo Vecchio, ecc.). La forma della figura di san Pietro e la composizione con i personaggi di profilo e di spalle ricordano alcuni affreschi della Cappella Brancacci, in particolare la Resurrezione del figlio di Teofilo e san Pietro in cattedra di Masaccio. La profondità spaziale è maggiore che in scene dipinte precedentemente.°

 


File:Fra Angelico — St Peter Preaching in the Presence of St Mark.jpg

Beato Angelico, Tabernacolo dell’Arte dei Linaioli, particolare dell primo pannello della predella ché mostra San Pietro che detta il Vangelo a san Marco, 1432-1433, Museo nazionale di San Marco, Firenze [1]

Il pannello centrale presenta un'innovativa Adorazione dei Magi, dove al posto del tradizionale corteo disposto orizzontalmente come un fregio (come nell'Annunciazione di Cortona) si trova una composizione di tipo circolare. La Vergine col Bambino è sempre seduta sulla destra a ricevere l'omaggio di due Magi, mentre il resto del corteo è disposto su una fila parallela in secondo piano, con il terzo magio occupato a parlare con san Giuseppe. Nella testa del giovane tra i due cavalli, dipinta con una tecnica pointillista, si è voluta riconoscere la mano del giovane Piero della Francesca.°

 


Beato Angelico, Tabernacolo dell’Arte dei Linaioli, particolare dell pannello centrale della predella un'innovativa Adorazione dei Magi 1432-1433, Museo nazionale di San Marco, Firenze

Beato Angelico, Tabernacolo dell’Arte dei Linaioli, particolare dell pannello centrale della predella un'innovativa Adorazione dei Magi 1432-1433, Museo nazionale di San Marco, Firenze [1]


La terza scena mostra il Martirio di san Marco: il corpo del santo, trascinato per le vie di Alessandria, viene colto da una grandinata prodigiosa che mette in fuga gli aguzzini. La parte destra è occupata dalla rappresentazione della tempesta dalla quale fuggono concitatamente i personaggi, con azioni eloquenti che nell'opera dell'artista si ritrovano solo nelle scene della Vita dei santi Cosma e Damiano della pala di San Marco. La rappresentazione atmosferica.°


File:Fra Angelico — The Martyrdom of Saint Mark.jpg

Beato Angelico, Tabernacolo dell’Arte dei Linaioli, particolare del terzo pannello della predella
ché mostra il Martirio di san Marco, 1432-143
3, Museo nazionale di San Marco, Firenze [1]


Beato angelico, tabernacolo dei linaiouli, con cornice marmore di ghiberti, 1433 ca., predella con trafugamento corpo di s. marco 04   Beato angelico, tabernacolo dei linaiouli, con cornice marmore di ghiberti, 1433 ca., predella con trafugamento corpo di s. marco 05,1   Beato angelico, tabernacolo dei linaiouli, con cornice marmore di ghiberti, 1433 ca., predella con trafugamento corpo di s. marco 05,2

Beato Angelico, Tabernacolo dell’Arte dei Linaioli, particolari del terzo pannello della predella
ché mostra il Martirio di san Marco, 1432-1433, Museo nazionale di San Marco, Firenze

 

Ai lati del pannello centrale, su una vasta fascia a fondo dorato, sono disposti dodici angeli musicanti, che creano un effetto di profondità. 

 

Beato Angelico, Tabernacolo dei Linaioli, 1433-36, angelo in preghiera  

Beato Angelico, Tabernacolo dei Linaioli, 1433-36, angelo in preghiera

 

Beato Angelico, Angelo con organo, particolare del Trittico dei Linaioli, 1433

Beato Angelico, Tabernacolo dei Linaioli, 1433-36, angelo in preghiera

 

 

Beato Angelico, Tabernacolo dei Linaioli, 1433-36, angelo in preghiera

 

 

Beato Angelico, Angelo con organo, particolare del Trittico dei Linaioli, 1433

 

Beato Angelico, Angelo che suona il tamburo, particolare del Tabernacolo dei
Linaioli, 1433

 

Beato Angelico, Angelo con tromba, particolare del Trittico dei Linaivoli, 1433

 

Beato Angelico, Angelo che suona la ribeca, particolare del Trittico dei Linaioli, 1433

Beato Angelico, Angelo che suona il tamburo, particolare del Tabernacolo dei
Linaioli, 1433

 

 

Beato Angelico, Angelo con tromba, particolare del Trittico dei Linaivoli, 1433

 

 

Beato Angelico, Angelo che suona la ribeca, particolare del Trittico dei Linaioli, 1433

 

Beato Angelico, Angelo che suona una breve tromba o un clarinetto, particolare del Trittico dei Lincei, 1433

 

Beato Angelico, Angelo che suona il tamburello, particolare del Trittico dei Linaioli, 1433

  Beato Angelico, Angelo che suona il tamburello, particolare del Trittico dei Linaivoli, 1433

Beato Angelico, Angelo che suona una breve tromba o un clarinetto, particolare del Trittico dei Lincei, 1433

 

 

Beato Angelico, Angelo che suona il tamburello, particolare del Trittico dei Linaioli, 1433

 

 

Beato Angelico, Angelo che suona il tamburello, particolare del Trittico dei Linaivoli, 1433

 

         
   
   

Beato Angelico, Palazzo Strozzi e Museo San Marco, Firenze, 2025


Beate Angelico è la prima grande mostra monografica su Beato Angelico a Firenze in oltre settant'anni. Offre un'opportunità unica per ripercorrere il percorso artistico del frate domenicano, dai suoi esordi nell'ambito del Gotico internazionale al suo ruolo di uno dei fondatori della pittura rinascimentale. Questa grande mostra, che presenta circa 150 opere provenienti da oltre 60 musei e collezioni private, è divisa in due sedi: la Fondazione Palazzo Strozzi, diretta da Arturo Galansino, e il Museo di San Marco, diretto da Carl Brandon Strehlke, curatore emerito del Philadelphia Museum of Art (ed ex curatore della mostra "Beate Angelico e la nascita del Rinascimento fiorentino" al Museo del Prado di Madrid nel 2019).

 

Beato Angelico, veduta della sala nel Museo San Marco, dedicata agli esordi di Angelico e al contesto artistico in cui si formò, Beato Angelico, mostra nel Palazzo Strozzi e Museo di San Marco, Firenze, 2025 [Photo: Ela Bialkowska, OKNO Studio]
Beato Angelico, veduta della sala nel Museo San Marco, dedicata agli esordi di Angelico e al contesto artistico in cui si formò, Beato Angelico, mostra nel Palazzo Strozzi e Museo di San Marco, Firenze, 2025 [Photo: Ela Bialkowska, OKNO Studio]

 

Questa galleria, che normalmente ospita alcune delle opere attualmente esposte a Palazzo Strozzi, è ora dedicata alle prime opere di Angelico e al contesto artistico in cui si formò. Un piccolo passaggio offre un accesso visivo al Tabernacolo dei Linaioli. È uno spettacolo magnifico.

 

Fra Angelico in Palazzo Strozzi en Museo San Marco

Beato Angelico a Palazzo Strozzi e Museo di San Marco
26 September - 25 Januari 2026

 


La sala è dedicata agli esordi di Angelico e al contesto artistico in cui si formò. In fondo alla sala si erge l’imponente Tabernacolo dei Linaioli, eseguito da Lorenzo Ghiberti e Angelico tra il 1432 e il 1436.


 
   

Palazzo Strozzi, Museo San Marco, Firenze

 

   
Beato Angelico, mostra  Palazzo Strozzi and Museo di San Marco, Firenze, 2025   Beato Angelico, mostra  Palazzo Strozzi and Museo di San Marco, Firenze, 2025   Museo di San Marco, veduta posteriore

Palazzo Strozzi, Firenze

 

 

Beato Angelico, mostra Palazzo Strozzi and Museo di San Marco, Firenze, 2025

 

 

Museo di San Marco, veduta posteriore

 

Oxford Art Online | Fra Angelico

Arte in Toscana | Fra Angelico | Tabernacolo dei Linaioli, 1433

 

 


Bibliografia

Gabriele Rossi Rognoni, Strumenti musicali e Angeli musicanti nel Tabernacolo dei Linaioli, in Il Tabernacolo dei Linaioli del Beato Angelico restaurato, ed. by Marco Ciatti – Magnolia Scudieri, Florence : Edifir, 2011, pp. 39-44

John Pope-Hennessy, Beato Angelico, Scala, Firenze 1981.

Guido Cornini, Beato Angelico, Giunti, Firenze 2000 ISBN 88-09-01602-5

Giulia Brunetti, Ghiberti, Sansoni, Firenze 1966.

Angelo Tartuferi, I giotteschi di Angelo, Giunti Editore, ISBN 10: 8809764862 / ISBN 13: 9788809764866




[1] Quest'opera è nel pubblico dominio | Dit werk behoort tot het publeke domein/Pubblico dominio, Collegamento Foto Gleb Simonov, CC0, via Wikimedia Commons.
[2] Foto i Francesco Bini, disponibile in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale
[3] Photo Ela Bialkowska, OKNO Studio. Courtesy Fondazione Palazzo Strozzi and Museo di San Marco, Firenze, 2025.
[Beato Angelico, exhibition views, Palazzo Strozzi e Museo di San Marco, Firenze, 2025].
[4] Gabriele Rossi Rognoni, Strumenti musicali e Angeli musicanti nel Tabernacolo dei Linaioli, in Il Tabernacolo dei Linaioli del Beato Angelico restaurato, ed. by Marco Ciatti – Magnolia Scudieri, Florence : Edifir, 2011, pp. 39-44

 

 

Celebrare il dolce far niente

La Casa Vacanze Podere Santa Pia è un sogno che diventa realtà. Partendo da Montalcino e viaggiando in direzione di Monte Amiata, si arriva nel cuore delle nostre colline dove si trova l'abbazia di Sant’Antimo, e vicino da Castiglioncello Bandini, il magnificoPodere Santa Pia. Qui trovate il piacere della quiete e la bellezza della natura toscana.

 

 



Traveling in Tuscany| Holiday homes in southern Tuscany | Podere Santa Pia

 

Podere Santa Pia, mystic holiday home in the heart of the Tuscan Maremma
  Colline sotto Podere Santa Pia con ampia vista sulla Maremma Grossetana

Podere Santa Pia, mystic holiday home in the heart of the Tuscan Maremma

 

Casa Vacanze Podere Santa Pia, Castiglioncello Bandini, Toscane

 

 

Colline sotto Podere Santa Pia con ampia vista sulla Maremma Grossetana

 

A beautiful summer morning by the pool   Reflections on the private swimming pool at Podere Santa Pia   The night pool at Podere Santa Pia exudes a hypnotic sense of purity

A beautiful summer morning by the pool

 

 

Reflections on the private swimming pool at Podere Santa Pia

 

 

The night pool at Podere Santa Pia exudes a hypnotic sense of purity

 

Panoramic view from Santa Pia on the Tuscan Maremma, seen from Santa Pia | Impressions and reviews

         

°This article incorporates material from the Wikipedia article Tabernacolo dei Linaioli, published under the GNU Free Documentation License.