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L'Annunciazione di San Giovanni Valdarno è un'opera di Beato Angelico (tempera su tavola, 195x158 cm) conservata nel Museo della basilica di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Valdarno e databile ai primi anni trenta del Quattrocento, forse il 1432. L'opera è probabilmente la seconda di una serie di tre grandi tavole dell'Annunciazione dipinte dall'Angelico negli anni trenta del Quattrocento; le altre due sono l'Annunciazione di Cortona e l'Annunciazione del Museo del Prado.
All'incrocio tra l'arte tardogotica e quella rinascimentale, l'Annunciazione di San Giovanni Valdarno coniuga i principi della costruzione prospettica rinascimentale con gli antichi valori medievali della funzione didattica dell'arte e della luce.[7]
Storia
Nel 1432 un documento testimonia come l'Angelico stesse lavorando a un'Annunciazione per la chiesa di Sant'Alessandro a Brescia, della quale non resta alcun'altra traccia. Poiché pochi anni dopo la medesima chiesa commissionava un'altra pala dell'Annunciazione, questa volta al veneziano Jacopo Bellini (pagata nel 1443), si è ipotizzato che l'opera a cui l'Angelico lavorava non arrivasse mai a Brescia e che, per motivi sconosciuti, prendesse altre strade. Alcuni hanno ipotizzato che tale opera sia l'Annunciazione di Cortona, altri quella di San Giovanni.
Non è sicuro che l'opera fosse destinata in origine alla chiesa francescana di Montecarlo presso San Giovanni, terminata nel 1438,[°] ma qui restò fino alla fine del XX secolo. Non tutta la critica è concorde sull'autografia e sulla collocazione nel percorso artistico dell'Angelico. Alcuni vi leggono un'influenza delle opere di Filippo Lippi.°
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Beato Angelico, Annunciazione di San Giovanni Valdarno, particolare dell'Angelo, 1432, tempera su tavola, 195 × 158 cm, Museo della basilica di Santa Maria delle Grazie, San Giovanni Valdarno
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Descrizione e stile
La scena è composta in maniera simile all'opera ritenuta la prima della serie, l'Annunciazione di Cortona, con alcune differenze. Innanzitutto la superficie dipinta invece che tripartita è bipartita, con il giardino ridotto a un affaccio dalle arcate laterali di sinistra. Per fare ciò l'Angelico ha spostato il punto di fuga all'interno della casa invece che all'esterno, concentrando maggiormente l'attenzione dello spettatore sull'Annunciazione. Come nell'Annunciazione di Masolino da Panicale, anche qui lo spazio appare diviso in due dall'arcata in primo piano e segna una struttura di transizione tra il tradizionale polittico cuspidato medievale e la pala quadrata rinascimentale. Al centro delle arcate, entro un medaglione, si trova la figura di un profeta, che guarda Maria e tiene in mano un cartiglio che certifica l'avverarsi della profezia.
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Beato Angelico, Annunciazione di San Giovanni Valdarno, 1432, particolare del profeta, che tiene in mano un cartiglio che certifica l'avverarsi della profezia, Museo della basilica di Santa Maria delle Grazie, San Giovanni Valdarnoe [2]
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Rispetto all'opera cortonese la sensibilità cromatica è superiore, con un concerto di colori più ricco, che va dal verde del giardino, al rosa e l'oro della veste dell'angelo, al blu e al rosso di quella di Maria, fino al cielo stellato del soffitto del portico e alle delicate incrostazioni marmoree, che in questo caso, oltre che al pavimento si estendono anche in specchiature sulle pareti.
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Beato Angelico, Annunciazione di San Giovanni Valdarno, particolare di Maria Vergine, 1432, tempera su tavola, 195 × 158 cm, Museo della basilica di Santa Maria delle Grazie, San Giovanni Valdarno
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La Madonna e l'Angelo hanno posizioni e abbigliamento simili alla pala di Cortona, con un maggiore risalto della luce, che in questo caso è studiata con più cura: sono scomparse infatti le incertezze di provenienza dell'opera di Cortona e l'illuminazione arriva con coerenza dal lato sinistro, dal giardino, illuminando con più decisione i panneggi e l'architettura.
L'effetto d'insieme indugia però maggiormente verso una descrizione festosa dei dettagli, compromettendo il delicato equilibrio mistico della pala di Cortona.
A sinistra, come nell'opera precedente, si vede il giardino allusivo alla verginità di Maria (hortus conclusus), popolato da una moltitudine di piante e pianticelle dipinte con grande cura. Tra le specie legate a valori simbolici si riconosce la palma, che ricorda il futuro martirio di Cristo. In alto, su una collinetta, si trova la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre, primo momento di rottura tra l'Uomo e Dio che viene ricomposto proprio dall'accettazione di Maria.°
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Beato Angelico, Annunciazione di San Giovanni Valdarno, particolari, 1432, tempera su tavola, 195 × 158 cm,
Museo della basilica di Santa Maria delle Grazie, San Giovanni Valdarno [2]
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| L'Annunciazione di San Giovanni Valdarno, la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre [2]
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Con grande originalità Beato Angelico inserisce l’annuncio a Maria nell’Historia salutis: la storia biblica della Salvezza, che inizia con la rottura dell’Alleanza tra l’uomo e Dio e la cacciata di Adamo ed Eva, raffigurati in alto a sinistra, prosegue con la profezia di Isaia che preannuncia la nascita dell’Emmanuele, e si compie con il sì di Maria che accetta di diventare Madre di Dio.
La storia continua con il Giudizio Universale e la proclamazione dell’eternità di Dio, cui alludono le iscrizioni sul bordo dorato del manto della Vergine, “Donec veniat” e “Est”. L’opera è ricca di simboli cristologici e mariani: dalla colonna cristica12 al centro, simbolo dell’albero della croce e della vita, all’oro, emblema della luce divina, alla palma che ricorda la vittoria sul peccato e sulla morte, ma anche la passione di Cristo.[7]
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| Beato Angelico, Pala della compagnia di San Francesco in Santa Croce (detail van de letters gecamoufleerd in de rand van de mantel van de Maagd), 1428-1429, Museo San Marco, Firenze [2]
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Predella
Nella predella si trovano cinque scene della vita di Maria (lo Sposalizio, la Visitazione, l'Adorazione dei Magi, la Presentazione al Tempio, la Dormizione, attribuite ad un assistente dell'Angelico, Zanobi Strozzi. Dal primo pannello manca una porzione, dove probabilmente era raffigurata, all'interno di un edificio, la Natività della Vergine.°
Lo Sposalizio
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Predella dell'Annunciazione di San Giovanni Valdarno, Lo Sposalizio [2]
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La Visitazione
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Predella dell'Annunciazione di San Giovanni Valdarno, La Visitazione [2]
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L'Adorazione dei Magi
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Predella dell'Annunciazione di San Giovanni Valdarno, L'Adorazione dei Magi [2]
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La Presentazione al Tempio
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Predella dell'Annunciazione di San Giovanni Valdarno, La Presentazione al Tempio [2]
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La Dormizione
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Predella dell'Annunciazione di San Giovanni Valdarno, La Dormizione, attribuite ad un assistente dell'Angelico, Zanobi Strozzi [2]
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Palazzo Strozzi, Museo San Marco, Firenze
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Palazzo Strozzi, Firenze
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Beato Angelico, mostra Palazzo Strozzi and Museo di San Marco, Firenze, 2025
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Museo di San Marco, veduta posteriore
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Art in Toscany | Fra Angelico
Oxford Art Online | Fra Angelico
Bibliografie
Fabrizio Ivan Apollonio, M.G. (2023). Misurare e restituire l’Annunciazione di San Giovanni Valdarno del Beato Angelico. DISEGNARE IDEE IMMAGINI, 66, 32-47.
All’ intersezione delle arti proprie del Tardogotico e del Rinascimento, l’Annunciazione oggi conservata al Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Valdarno e dipinta dal frate domenicano Giovanni da Fiesole, conosciuto come Beato Angelico, unisce i principi della costruzione prospettica rinascimentale con i vecchi valori medievali della funzione didattica dell’arte e della luce. Questo contributo illustra una soluzione sviluppata per acquisire il dipinto e consentirne la fruizione tramite un surrogato digitale, percettivamente indistinguibile dall’originale, capace di visualizzare e presentare l’opera come se fosse nelle nostre mani, re-illuminandola digitalmente per enfatizzarne caratteristiche utili alla comprensione e alla conservazione dell’artefatto grafico.
John Pope-Hennessy, Beato Angelico, Scala, Firenze 1981.
Guido Cornini, Beato Angelico, Giunti, Firenze 2000 ISBN 88-09-01602-5
Angelo Tartuferi, I giotteschi di Angelo, Giunti Editore, ISBN 10: 8809764862 / ISBN 13: 9788809764866

[1] Quest'opera è nel pubblico dominio | Dit werk behoort tot het publeke domein/Pubblico dominio, Collegamento Foto Gleb Simonov, CC0, via Wikimedia Commons.
[2] Foto di Sailko, disponibile in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale
[3] Photo Ela Bialkowska, OKNO Studio. Courtesy Fondazione Palazzo Strozzi and Museo di San Marco, Firenze, 2025.
[Beato Angelico, exhibition views, Palazzo Strozzi e Museo di San Marco, Firenze, 2025].
[4] Catalogo generale dei Beni Culturali | Giovanni Da Fiesole Detto Beato Angelico, compianto sul Cristo morto
[5] Foto di Mongolo1984, disponibile in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale
[6] Fabrizio Ivan Apollonio, M.G. (2023). Misurare e restituire l’Annunciazione di San Giovanni Valdarno del Beato Angelico. DISEGNARE IDEE IMMAGINI, 66, p. 32.
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