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File:Beato angelico, annunciazione di cortona, 1434-36, da s. domenico, 01.jpg

 

Beato Angelico, Annunciazione di Cortona, 1430 ca., tempera su tavola, 175 × 180 cm, Museo diocesano, Cortona [1]


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Beato Angelico, Annunciazione di Cortona, 1430 ca

   
   

L'Annunciazione di Cortona è un dipinto di Beato Angelico (tempera su tavola, cm 175x180), conservato nel Museo diocesano di Cortona e databile al 1430 circa. L'opera è probabilmente la prima di una serie di tre grandi tavole dell'Annunciazione dipinte dall'Angelico negli anni trenta del Quattrocento; le altre due sono l'Annunciazione del Prado e l'Annunciazione di San Giovanni Valdarno.

Storia

Nel 1432 un documento testimonia come l'Angelico stesse lavorando a un'Annunciazione per la chiesa di Sant'Alessandro a Brescia, della quale non resta alcun'altra traccia. Poiché pochi anni dopo la medesima chiesa commissionava un'altra pala dell'Annunciazione, questa volta al veneziano Jacopo Bellini (pagata nel 1443), si è ipotizzato che l'opera a cui l'Angelico lavorava non arrivasse mai a Brescia e che, per motivi sconosciuti, prendesse altre strade.

Alcuni hanno ipotizzato che l'opera destinata originariamente a Brescia sia l'Annunciazione di Cortona, proveniente dalla chiesa di San Domenico e spostata poi nella chiesa del Gesù, la quale venne verosimilmente dipinta in quegli anni, comunque non oltre il 1433-1434 (data del successivo Tabernacolo dei Linaioli).

L'Angelico lasciò a Cortona anche un'altra importante opera, il Trittico, poiché i monaci domenicani osservanti del suo convento (San Domenico di Fiesole), erano stati ospitati prima a Cortona a poi a Foligno durante un periodo di esilio che si era concluso nel 1419.°



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Beato Angelico, Annunciazione di Cortona, particolare dell'Angelo, 1430 ca., Museo diocesano, Cortona [1]

 

L'Annunciazione di Cortona viene indicata come il primo indubbio capolavoro dell'artista, che, se si accetta la datazione anteriore di quest'opera, fece da modello per una fortunata serie di pale d'altare simili, non solo dell'Angelico. Il modello di Angelico fu l'Annunciazione di Masolino nella chiesa di San Niccolò Oltrarno, con una partizione dello spazio architettonico al posto del fondo oro e al posto dei tradizionali scomparti cuspidati.

L'architettura

La scena è ambientata in un arioso loggiato rinascimentale, immerso in un giardino recintato che simboleggia la purezza e la castità della Vergine Maria, seduta sul porticato. Le colonne corinzie ricordano le opere brunelleschiane, magari filtrate dall'esperienza di Michelozzo, e sullo sfondo si apre una parete con archi su peducci, sotto uno dei quali si trova l'apertura che dà accesso alle stanze interne, dove si vede il baldacchino appena scostato di un letto a cassone. Il soffitto è coperto da uno squisito cielo stellato. Il pavimento è di marmo con incrostazioni dipinte, un abile effetto introdotto dall'Angelico nel Trittico di San Pietro Martire (1428-1429).°



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Beato Angelico, Annunciazione di Cortona, particolare di Maria Vergine, 1430 ca., Museo diocesano, Cortona [1]

L'Angelo e la Vergine

La scena dell'Annunciazione avviene nel portico, dove l'angelo è appena atterrato e, con il consueto stratagemma delle lettere che gli escono dalla bocca a mo' di fumetto, porta l'annuncio divino a Maria, seduta davanti a lui. Oltre che con le parole l'angelo si esprime anche con gesti altamente eloquenti: con la destra indica la Vergine, fissandola, e con la sinistra indica la colomba, simbolo dello Spirito Santo, che, ad ali spiegate, aureolata della propria luce divina attende la risposta della Vergine. L'angelo è vestito da una straordinaria veste rosa decorata da numerosi ricami d'oro e inserti di pietre preziose. Il tenue e luminoso colore si accorda perfettamente con gli altri colori della pala, e riesce ad esaltarsi tramite gli effetti cangianti della luce tersa. Anche le ali sono trattate con finissime velature di luce e colore, che ne esaltano il virtuoso brillio.°



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Beato Angelico, Annunciazione di Cortona, particolare dell'Angelo e la Verginedi Maria Vergine, 1430 ca., Museo diocesano, Cortona [1]

Sulla tavola dipinta si sta svolgendo un colloquio: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». Così l’arcangelo Gabriele si presenta a quella ragazza «umile e alta più che creatura», come la descrive Dante al termine del suo viaggio, nei versi del XXXIII canto del “Paradiso” e Maria risponde “sì” all’inatteso annuncio della sua maternità divina: «Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum tuum» (Ecco la serva del Signore, mi accada secondo la tua parola).

 

Tra i due personaggi si sviluppa un vero e proprio dialogo, con tre versi segnati in sequenza che non rispettano l'ordine della Vulgata, ma intessono invece una singolare botta e risposta: la prima parola dell'angelo ("Sp[iritu]s S[anctus] sup[er]ve[n]iet i[n] te"[1]), la risposta di Maria ("Ecce ancilla Do[mi]n[i fiat mihi secundum] v[er]bu[m] tuum"[2]), scritta capovolta, per far ben capire la direzione della risposta, e infine la risposta dell'angelo ("virt[us] Alti[s]si[mi] obu[m]brabit tibi"[1]).°



 

Beato Angelico, Annunciazione di Cortona, Beato Angelico, Annunciazione di Cortona, (particolare di Maria Vergine), Museo diocesano, Cortona Beato Angelico, Annunciazione di Cortona, particolare, tra i due personaggi si sviluppa un vero e proprio dialogo, Museo diocesano, Cortona Beato Angelico, Annunciazione di Cortona, (particolare dell'angelo, della sua splendida veste rosa intessuta d’oro), Museo diocesano, Cortona Beato Angelico, Annunciazione di San Giovanni Valdarno (particolare angelo), 1432, Museo della basilica di Santa Maria delle Grazie, San Giovanni Valdarno

Beato Angelico, Annunciazione di San Giovanni Valdarno, particolari, 1432, tempera su tavola, 195 × 158 cm,
Museo della basilica di Santa Maria delle Grazie, San Giovanni Valdarno [2]

 

La Madonna, a differenza delle Annunciazioni trecentesche, non si ritrae, ma anzi accetta il suo incarico sottomettendosi con un cenno di inchino e con le braccia incrociate al petto. Ella è seduta su un seggio coperto da un sontuoso drappo dorato (da notare lo scorcio prospettico della fantasia del broccato), avvolta nel tradizionale mantello azzurro e con un libro appoggiato su un ginocchio, tipico richiamo alle Scritture che si avverano grazie alla sua accettazione, come sottolinea anche la figura del profeta a monocromo che si sporge, con un cartiglio, dal medaglione sopra il capitello centrale. Sulla Vergine vola già infatti la colomba dello Spirito Santo.

Il giardino e la Cacciata

Il punto di fuga si trova all'esterno del loggiato, verso il giardino (nelle altre Annunciazioni sarà invece sotto il loggiato stesso) e guida l'occhio dello spettatore verso la scena che si svolge all'estremità sinistra in alto: la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre, primo momento di rottura tra l'Uomo e Dio che viene ricomposto proprio dall'accettazione di Maria.

Nel giardino si trovano una serie di piante disegnate con estrema precisione calligrafica, secondo l'attenzione ai dettagli minuti più tipica del gotico internazionale che del Rinascimento. Tra le numerose specie si riconoscono alcune piante simboliche, come le rose bianche, simbolo di purezza, le rose rosse, simbolo della Passione di Cristo, e la palma, albero che simboleggia la gloria dopo la morte e il martirio, poiché fiorisce solo dopo aver perso tutte le fronde ed esser, all'apparenza, morta.°




Beato Angelico, Annunciazione di Cortona, la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre, 1430 ca., Museo diocesano, Cortona

Beato Angelico, Annunciazione di Cortona, la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre, 1430 ca., Museo diocesano, Cortona [2]

 

Stile

Come in altre opere di questo periodo, lo studio sulla luce e i suoi effetti è protagonista della rappresentazione ed è dettato non solo da esigenze di tipo artistico, ma anche teologico, secondo la dottrina di Tommaso d'Aquino che indicava la luce terrena come riflesso del "lumen" divino, che testimonia dell'ordine e della razionalità del disegno di Dio. In questo caso l'illuminazione sembra provenire dall'esterno del quadro e tratta in maniera ancora diversa le figure (illuminate frontalmente) dalle architetture (illuminate ora da destra, in primo piano, ora da sinistra). La delicatezza delle sfumature però nasconde queste incongruenze.

Se alcuni elementi, come già detto, sono tipicamente tardo gotici, come l'attenzione minuta al dettaglio sia delle specie vegetali che dell'ornamentazione dei tessuti, d'altro canto la ricca plasticità delle figure e l'ambientazione coerentemente prospettica sono ormai pienamente rinascimentali e conferma il ruolo dell'Angelico quale mediatore tra il sontuoso ornato di Gentile da Fabriano e il rigore di Masaccio. Alcuni dettagli richiamano molto da vicino Masolino da Panicale, come la fattura delle mani della Vergine e la forma slanciata della sua figura.


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Beato Angelico, Annunciazione di Cortona, particolare del giardino, 1430 ca., tempera su tavola, 175 × 180 cm, Museo diocesano, Cortona [3]

 

Predella

Con la pala si è conservata anche la predella originale, in larga parte ritenuta autografa del maestro. Vi sono raffigurate cinque scene della Vita della Vergine e, in corrispondenza dei pilastrini laterali della cornice, due scene della Leggenda di san Domenico (Nascita e Visione della Vergine che consegna a san Domenico l'abito domenicano).

Le scene delle storie di Maria sono trattate in sequenza con una divisione blanda tra scena e scena, in maniera da creare l'illusione di un continuo paesaggio. Da sinistra si incontrano lo Sposalizio della Vergine, la Visitazione, l'Adorazione dei Magi, la Presentazione al Tempio e la Morte della Vergine.°



La Nascita di san Domenico

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Beato Angelico, Predella dell'Annunciazione di Cortona, La Nascita di san Domenico [2]

 

Lo Sposalizio della Vergine

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Beato Angelico, Predella dell'Annunciazione di Cortona, Lo  Sposalizio della Vergine [1]

 

 
La Visitazione e Adorazione dei magi

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Beato Angelico, Predella dell'Annunciazione di Cortona, La Visitazione e Adorazione dei magi [2]

 

 
L'Adorazione dei Magi

Beato angelico, annunciazione di cortona, 1434-36, da s. domenico, predella 05 adorazione dei magi.jpg

Beato Angelico, Predella dell'Annunciazione di Cortona, L'Adorazione dei Magi [1]

 

 
La Presentazione al Tempio

Beato angelico, annunciazione di cortona, 1434-36, da s. domenico, predella 06 presentazione al tempio (cropped).jpg

Beato Angelico, Predella dell'Annunciazione di Cortona, La Presentazione al Tempio [1]

 

 
La Morte della Vergine

Beato angelico, annunciazione di cortona, 1434-36, da s. domenico, predella 07 dormitio virginis e visione di san domenico.jpg

Beato Angelico, Predella dell'Annunciazione di Cortona, La Morte della Vergine [1]

 

   
   

Beato Angelico, Palazzo Strozzi e Museo San Marco, Firenze, 2025

 

Beate Angelico è la prima grande mostra monografica su Beato Angelico a Firenze in oltre settant'anni. Offre un'opportunità unica per ripercorrere il percorso artistico del frate domenicano, dai suoi esordi nell'ambito del Gotico internazionale al suo ruolo di uno dei fondatori della pittura rinascimentale. Questa grande mostra, che presenta circa 150 opere provenienti da oltre 60 musei e collezioni private, è distribuita in due sedi: la Fondazione Palazzo Strozzi e il Museo di San Marco.

Fra Angelico in Palazzo Strozzi en Museo San Marco

Beato Angelico a Palazzo Strozzi e Museo di San Marco
26 September - 25 Januari 2026

 


 
   

Palazzo Strozzi, Museo San Marco, Firenze

 

   
Beato Angelico, mostra  Palazzo Strozzi and Museo di San Marco, Firenze, 2025   Beato Angelico, mostra  Palazzo Strozzi and Museo di San Marco, Firenze, 2025   Museo di San Marco, veduta posteriore

Palazzo Strozzi, Firenze

 

 

Beato Angelico, mostra Palazzo Strozzi and Museo di San Marco, Firenze, 2025

 

 

Museo di San Marco, veduta posteriore

 

Art in Toscany | Fra Angelico

Oxford Art Online | Fra Angelico

 


Bibliografie

Fabrizio Ivan Apollonio, M.G. (2023). Misurare e restituire l’Annunciazione di San Giovanni Valdarno del Beato Angelico. DISEGNARE IDEE IMMAGINI, 66, 32-47.

All’ intersezione delle arti proprie del Tardogotico e del Rinascimento, l’Annunciazione oggi conservata al Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Valdarno e dipinta dal frate domenicano Giovanni da Fiesole, conosciuto come Beato Angelico, unisce i principi della costruzione prospettica rinascimentale con i vecchi valori medievali della funzione didattica dell’arte e della luce. Questo contributo illustra una soluzione sviluppata per acquisire il dipinto e consentirne la fruizione tramite un surrogato digitale, percettivamente indistinguibile dall’originale, capace di visualizzare e presentare l’opera come se fosse nelle nostre mani, re-illuminandola digitalmente per enfatizzarne caratteristiche utili alla comprensione e alla conservazione dell’artefatto grafico.

John Pope-Hennessy, Beato Angelico, Scala, Firenze 1981.

Guido Cornini, Beato Angelico, Giunti, Firenze 2000 ISBN 88-09-01602-5

Angelo Tartuferi, I giotteschi di Angelo, Giunti Editore, ISBN 10: 8809764862 / ISBN 13: 9788809764866




[1] Quest'opera è nel pubblico dominio | Dit werk behoort tot het publeke domein/Pubblico dominio, Collegamento Foto Gleb Simonov, CC0, via Wikimedia Commons.
[2] Foto di Sailko, disponibile in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale
[3] Fonte: The Yorck Project (2002) 10.000 Meisterwerke der Malerei (DVD-ROM), distributed by DIRECTMEDIA Publishing GmbH. ISBN: 3936122202., Public Domain, Link

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