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La cappella Bardi di Vernio è una della cappelle del transetto di Santa Croce a Firenze, affrescata da Maso di Banco. Gli affreschi narrano le Storie di san Silvestro, basate sulla Leggenda Aurea di Jacopo da Varazze e sono tra le opere in assoluto più riuscite della scuola di Giotto.
L’opera di Maso è stata ammirata nei secoli e mai si era negata la gran bellezza di questo ciclo di affreschi. Per primo ne parla il Ghiberti nei suoi Commentari, brevemente ma con ammirazione, e dice di Maso che fu “eccellentissimo” pittore.
Vasari fece confusione, identificando a torto Maso di Banco con Maso di Stefano, detto “Giottino”, artista altrettanto grande ma di una generazione successiva, e gli assegna gli affreschi di San Silvestro: errore ripetuto poi da tutti gli storici fino a questo secolo [2].
Cappella Bardi di Vernio, il restauro
Le scene vanno lette dall'alto al basso, da sinistra a destra:
1. Costantino in trono ascolta Silvestro e poi si fa battezzare da lui
2. Sogno di Costantino con la visione di Pietro e Paolo
3. San Silvestro presenta le sacre immagini a Costantino e Battesimo di Costantino
4. Miracolo della resurrezione del toro
5. Miracolo del santo che chiude la fauci al drago e resuscita due maghi uccisi dall'alito del mostro
6. San Silvestro sul monte Soratte
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Maso di Banco, San Pietro e san Paolo appaiono in sogno a Costantino, prima del restauro del 1937, Cappella Bardi di Vernio, Santa Croce, Firenze [4]
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Le due più recenti e significative campagne di restauro degli affreschi della Cappella Bardi di Vernio: il primo risale al 1937 sotto la direzione di Amedeo Benini e il secondo, iniziato nel 1994 ad opera di Laura Lucioli su promozione del World Monuments Fund d'intesa con le soprintendenze fiorentine, si è concluso nel 1998 [3].
L’intervento del Benini diretto da Ugo Ometti (come si è potuto constatare nel corso degli ultimi lavori), fu un restauro svolto nel rispetto dell’opera, sia nelle operazioni di pulitura che nel restauro pittorico.
Considerando il periodo in cui è stato eseguito, le relative conoscenze sui materiali, e basandosi sui diversi criteri di intervento che in quegli anni erano sicuramente meno scientifici rispetto ai tempi attuali, il risultato è apprezzabile. La pulitura di allora seppur eseguita con prodotti aggressivi, non fece che riportare in luce la cromia originale, senza provocare la perdita delle “velature”, né tanto meno causando abrasioni sul colore, come è possibile riscontrare paragonando le vecchie foto precedenti il restauro (1935, Brogi) con quelle fatte dopo i lavori dall’Alinari e dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici [5].
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Maso di Banco, San Silvestro chiude la bocca al drago col segno della croce, San Silvestro resuscita due maghi uccisi dal drago, Cappella Bardi di Vernio, Santa Croce, Firenze [1]
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Dopo le disavventure della storia che avevano portato a dimenticare e cancellare il nome di Maso dagli artisti più grandi del Trecento, ne è parsa giusta riabilitazione il famoso giudizio del Longhi: “e chi si riprenda alla sempre perspicua equazione Giotto-Masaccio, potrà convenire che Maso è il Piero della Francesca della situazione giottesca” [2].
Torrigiani
Certamente più documentato è il restauro della cappella Bardi di Vernio che viene effettuato nell 1937, nell'ambito del programma di «riordinamento» degli affreschi delle cinque cappelle giottesche in Santa Croce, in occasione delle onoranze a Giotto nel sesto centenario della morte. I documenti amministrativi che si trovano nell'Archivio della Soprintendenza, ci consentono infatti di ricostruire puntualmente l'iter burocratico dei lavori, i tempi di esecuzione, i costi ecc.
Sicuramente in questi affreschi siamo andati ben oltre il semplice «riordinamento» previsto nel preventivo, in realtà, almeno in questa cappella, è stato effettuato un vero e proprio restauro, completo in tutte le sue fasi, pulitura, consolidamento e restauro pittorico. Non per niente la feroce critica di Longhi a questo restauro è incentrata proprio sui risultati, a suo giudizio disastrosi, del restauro pittorico, ritenendo arbitrarie e falsificanti dell'originale le integrazioni, i conguagli del colore operati dal restauratore, esclusivamente per una esigenza estetica [8].
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Maso di Banco, Storie di san Silvestro, Miracolo del santo che chiude la fauci al drago e resuscita due maghi uccisi dall'alito del mostro, Cappella Bardi di Vernio, Santa Croce, Firenze [4]
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Enrica Neri Lusanna :
'Nella cristallina fusione di volumi e colori nella luce – soltanto poche pieghe a rilegare con segni scuri o vividi toni a contrasto i corpi delle figure – l'equilibrio, delicatissimo, di una pittura come questa e è sempre in pericolo. E lo è stato, lo è e lo sarà anche nel momento in cui ci accostiamo ad essa con intenzioni conservative più fondate di quanto non sia avvenuto negli anni Trenta. Ma, se dalle sferzanti frasi di Longhi (1940) a commento del restauro di quegli anni, traiamo l'impressione di uno sdegno che va comunque storicizzato, in quelle del Toesca (1944), più pacate ma altrettanto amare, si può cogliere una forte suggestione evocativa, cui val la pena affidarsi per immaginare «un colorito per cui era arioso l'oltremare degli sfondi, vibrante ciò che ora è levigato e completo»'[5].
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Maso di Banco, Storie di san Silvestro, Miracolo del drago (dettagli), Cappella Bardi di Vernio, Santa Croce, Firenze [4]
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Dalla documentazione fotografica del Brogi (1935), precedente al restauro del Benini, si evidenzia un pessimo stato di conservazione dovuto sia ad una situazione degradata della pellicola pittorica e degli intonaci, che da uno spesso strato di sporco superficiale. Da quanto osservato sulle vecchie foto è improbabile che il Benini possa avere ottenuto la pulitura solo spolverando la superficie con pennelli a setola morbida e strofinando della mollica di pane, così come viene da lui riportato sul preventivo. Tali operazioni non sarebbero state sufficienti a rimuovere la quantità di sporco dovuto sia alle polveri di deposito che al nerofumo delle candele (oltre a tutti quei materiali alteratisi in seguito ai precedenti restauri), allora presenti e ben evidenti sugli affreschi.
E’ quindi probabile che a seguito della verifica eseguita sui ponteggi sia stato modificato il tipo di intervento, ritenendo più idonea una pulitura che sicuramente prevedeva l’utilizzo di una soluzione basica aggressiva che permettesse di rimuovere lo spesso strato di sporco. [5]
Durante le operazioni di pulitura sono state rimosse gran parte delle reintegrazioni pittoriche dovute ai vecchi restauri, mantenendole solo nelle zone in cui l’eliminazione del restauro non avrebbe portato al recupero di frammenti originali capaci di poter servire da traccia per una migliore ricostruzione [5].
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Maso di Banco, Storie di san Silvestro, Miracolo del drago (dettagli, il santo resuscita due maghi pagani
che aveva precedentemente fatto morire), Cappella Bardi di Vernio, Santa Croce, Firenze [2]
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Sansoni, Mario — Firenze - S. Croce - Cappella S. Silvestro - S. Silvestro risana Porfirio e Torquato (particolare, dopo il restauro del 1937), Ed. Bencini e Sansoni Firenze [6] |
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Arpai | Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano | Il Restauro della cappella dei Bradi di Vernio in Santa [di Laura Lucioli|
Laura Lucioli, restauratrice e direttore tecnico dell’impresa omonima si è diplomata presso la Scuola di Alta Formazione in Restauro dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze nel settore dipinti murali.
Laura Luciol ha eseguito numerosi restauri tra cui: la Cappella dei Magi di Benozzo Gozzoli in Palazzo Medici Riccardi, la Cappella dei Bardi di Vernio di Maso di Banco, la Cappella Baroncelli di Taddeo Gaddi, gli affreschi dell’Emisfero celeste della Cupola della Cappella dei Pazzi nella basilica di Santa Croce. www.lauralucioli.it
Museo Santa Croce | La visita è a pagamento, si acquista un biglietto per l'intero complesso di Santa Croce.
Piazza di Santa Croce, 30/15
Santa Croce Opera Firenze | www.santacroceopera.it
Ingresso e mappa
Restauri
La conservazione delle opere è uno dei principali obiettivi dell’Opera di Santa Croce. In questa sezione sono illustrati gli interventi in corso e quelli già realizzati, in proprio o in collaborazione con altri enti o istituzioni.
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Pianta della Basilica
Santa Croce in Firenze (N°10 Capella Bardi di Vernio) |
Bibliografie
Maso di Banco. La cappella di San Silvestro, a cura di C. Acidini Luchinat, Electa, Milano 1998.
Damien Wigny, Au coeur de Florence : Itinéraires, monuments, lectures, 1990
Giovan Battista Cavalcaselle e Joseph A. Crowe, Storia della pittura in Italia dal secolo II al secolo XVI, 1: Dai primi tempi cristiani fino alla morte di Giotto 2. ed. con aggiunta di un'appendice. Le Monnier, Firenze 1886.
A. Venturi, Storia dell’arte italiana, V, La pittura del Trecento e le sue origini, Milano 1907.
Roberto Bartalini, Maso, la cronologia della cappella Bardi di Vernio e il giovane Orcagna, Prospettiva N. 77. Gennaio 1995, Università di Siena, dipartimento di archeologia e storia delle arti.
Note sul restauro degli affreschi dalla documentazione fornita da: Laura Lucioli e Roberta Passalacqua in C. Acidini Luchinat e E. Neri Lusanna (a cura di), Maso di Banco. La cappella di San Silvestro, Electa, Milano 1998, pp.353-359.
Maso di Banco (I Maestri Del Colore 247), Fratelli Fabbri Editori, 1966
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Maso di Banco. La cappella di San Silvestro, a cura di C. Acidini Luchinat - E. Neri Lusanna, Electa, Milano 1998.
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[1] La Fondazione Federico Zeri, San Silvestro resuscita un toro selvaggio ucciso da un sacerdote ebreo — dipinto murale. Foto licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.
Maso di Banco, San Silvestro chiude la bocca al drago col segno della croce, San Silvestro resuscita due maghi uccisi dal drago | Alinari, Fratelli — Firenze - Chiesa di S. Croce. Miracoli di San Silvestro. (Giottino) — insieme, prima del restauro del 1937 | FONDAZIONE FEDERICO ZERI - Università di Bologna | Fonte: Catalogo Alinari "Firenze e contorni" 1896, p. 55.
[2] Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano | Storie dei Santi Silvestro e Costantino, 1340 ca.
[3] Maso di Banco, San Silvestro mostra a Costantino le immagini di san Pietro e san Paolo | FONDAZIONE FEDERICO ZERI - Università di Bologna
[4] Foto di Brogi — Firenze. Chiesa di S. Croce. Sogno dell'Imperatore Costantino: Giottino — insieme, prima del restauro del 1937 | FONDAZIONE FEDERICO ZERI - Università di Bologna |Foto licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.
[5] Note sul restauro degli affreschi dalla documentazione fornita da: Laura Lucioli e Roberta Passalacqua in C. Acidini Luchinat e E. Neri Lusanna (a cura di), Maso di Banco. La cappella di San Silvestro, Electa, Milano 1998, pp.353-359.
[4] Foto di Sailko, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported
[5] E. Neri Lusanna, San Silvestro ammansisce il drago, in Maso di Banco. La cappella di San Silvestro, a cura di C. Acidini Luchinat, Electa, Milano 1998, p 210.
[6] Sansoni, Mario — Firenze - S. Croce - Cappella S. Silvestro - S. Silvestro risana Porfirio e Torquato (part.) — particolare, dopo il restauro del 1937 | FONDAZIONE FEDERICO ZERI - Università di Bologna. Foto licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale
[7] in Maso di Banco. La cappella di San Silvestro, a cura di C. Acidini Luchinat, Electa, Milano 1998.
[8] Roberta Passalacqua, Restauri antichi e restauro odierno, in Maso di Banco. La cappella di San Silvestro, a cura di C. Acidini Luchinat, Electa, Milano 1998.
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