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Il Palio di Siena

Tomba Lorenzo de' Medici II (particolare Crepuscolo), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

 

Tomba Lorenzo de' Medici II (particolare Crepuscolo), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze [2]

 

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Crepuscolo, Tomba Lorenzo de' Medici II, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

   
   

Commissionata da Papa Leone X e dal cardinale Giulio de' Medici (futuro Clemente VII), Michelangelo Buonarroti realizzò la Sagrestia Nuova partendo dalla stessa pianta della Sagrestia Vecchia del Brunelleschi e divise lo spazio in forme più complesse, con archi trionfali che si aprono su delle specie di absidi. Incassati nelle due pareti laterali realizzò i sepolcri monumentali dedicati a Giuliano de' Medici duca di Nemours e suo nipote Lorenzo de' Medici duca di Urbino, per i quali scolpì tre sculture ciascuno: le Allegorie del Tempo, adagiate sopra i sepolcri, e i ritratti soprastanti dei Duchi. Per la tomba di Giuliano de' Medici, seduto in fiera postura, scelse il Giorno e la Notte; per quella di Lorenzo, in posa malinconica e pensierosa, il Crepuscolo e l'Aurora.

Le due parti del giorno, Crepuscolo e Aurora, sono invece una riflessione sul trascorrere del tempo e sul destino umano: non a caso, i ritratti sia di Lorenzo che di Giuliano rivolgono il loro sguardo alla Madonna col Bambino, fine e sollievo dell'umana sofferenza.

In opdracht van paus Leo X en kardinaal Giulio de 'Medici (toekomstige Clemens VII) bouwde Michelangelo Buonarroti de Nieuwe Sacristie vanuit hetzelfde plan als de Oude Sacristie van Brunelleschi en verdeelde de ruimte in meer complexe vormen, met triomfbogen die uitkomen op sommige soorten apsissen. Omsloten door de twee zijmuren creëerde hij de monumentale graven gewijd aan Giuliano de 'Medici, hertog van Nemours en zijn neef Lorenzo de' Medici, hertog van Urbino, waarvoor hij elk drie sculpturen maakte: de Allegorieën van de Tijd, die boven de graven en de portretten hierboven van de hertogen. Voor het graf van Giuliano de 'Medici, gezeten in een trotse houding, koos hij Dag en Nacht; voor die van Lorenzo, in een melancholische en bedachtzame pose, de Twilight and the Dawn.

De twee delen van de dag, Twilight en Aurora, zijn in plaats daarvan een reflectie op het verstrijken van de tijd en op het menselijk lot: het is niet verrassend dat de portretten van zowel Lorenzo als Giuliano hun blik richten op de Madonna met het Kind, het einde en het reliëf van de menselijk lijden.



Tomba Lorenzo de' Medici II, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

Tomba Lorenzo de' Medici II, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze [2]

 

Il Crepuscolo 


Il Crepuscolo è una scultura in marmo (155x170 cm, lunghezza massima in obliquo 195 cm) di Michelangelo Buonarroti, databile al 1524-1531 e facente parte della decorazione della Sagrestia Nuova in San Lorenzo a Firenze. In particolare è una delle quattro allegorie delle Parti della Giornata, e si trova a sinistra sul sarcofago della tomba di Lorenzo de' Medici duca di Urbino.



Michelangelo Buonarrotti, Tomba Lorenzo de' Medici II (particolare Crepuscolo, Veduta scorciata), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

 

Sagrestia nuova, crepuscolo.jpg

 

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Michelangelo Buonarrotti, Tomba Lorenzo de' Medici II (particolare Crepuscolo, Veduta scorciata), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

 

     

Michelangelo Buonarrotti, Tomba Lorenzo de' Medici II (particolare Crepuscolo, Testa), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

Tomba Lorenzo de' Medici II (particolari Crepuscolo), Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze [3]

 

Storia


Il Crepuscolo venne iniziato nella fase seguente la ripresa dei lavori alla Sagrestia, nel 1524, dopo l'elezione di Clemente VII al soglio pontificio. Non si conosce la data di conclusione dell'opera, al quale l'artista dovette mettere mano in maniera sostanziale durante la ripresa dei lavori dopo l'interruzione per l'assedio, nel 1531. Comunque rimase visibilmente "non-finita" nel 1534, anno della partenza definitiva di Michelangelo da Firenze.

Descrizione e stile


Il Crepuscolo, o Tramonto, è visto come una personificazione maschile, semidistesa e nuda, come le altre statue della serie. Essa ebbe come modello, forse, le divinità montane e fluviali sull'Arco di Settimio Severo a Roma. Se il suo pendant, l'Aurora è nell'atto di svegliarsi, il Crepuscolo dovrebbe coricarsi. Ha il corpo disteso con una gamba accavallata all'altra per un maggiore dinamismo, un braccio mollemente adagiato sulla coscia, a reggere un velo che ricade posteriormente, e l'altro puntato col gomito piegato per sorreggere la figura, le cui membra sembrano sul punto di posarsi stancamente. Il volto è barbuto e guarda pensosamente verso il basso.

Tra le varie letture iconologiche proposte, si è vista la statua come emblema del temperamento flemmatico o dell'elemento acqua o anche terra.


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Tomba Lorenzo de' Medici II, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze [2]

 




Jacopo Tintoretto, Studio del Crepuscolo di Michelangelo

Jacopo Tintoretto, Studio del Crepuscolo di Michelangelo []

 

         
         
         
         
   
   

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    The Sagrestia Nuova, Tomba di Giuliano de Medici, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze   Sagrestia Nuova, Tomba Lorenzo de' Medici II, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze
   

Tomba di Giuliano de Medici, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

 

 

Tomba Lorenzo de' Medici II, Sagrestia Nuova, Basilica di San Lorenzo, Firenze

Bibliografia

 

Umberto Baldini, Michelangelo scultore, Rizzoli, Milano 1973.

Marta Alvarez Gonzáles, Michelangelo, Mondadori Arte, Milano 2007.

E. WALLACE, Michelangelo at San Lorenzo: the Genius as Entrepreneur, Cambridge, Cambridge university press, 1994 | San Lorenzo 1520
Versione Italiana |  San Lorenzo 1520

 

Casa Buonarroti, Firenze

 


 


[1] Foto di Rufus46, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported
[2] Foto di George M. Groutas, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic.
[3] Umberto Baldini, Michelangelo scultore, Rizzoli, Milano 1973? Foto è nel pubblico dominio.