Piero della Francesca, Ritrovamento delle tre croci (particolare della spledita veduta prospettica di Arezzo), Basilica di San Francesco, Arezzo

Il ciclo di affreschi Le Storie della Vera Croce di Piero della Francesca è un conservato nella cappella maggiore della basilica di San Francesco ad Arezzo. Il ciclo di affreschi La Legenda della Vera Croce venne dipinto da Piero della Francesca, tra il 1452 e il 1466, che ne fece uno dei capolavori di tutta la pittura rinascimentale.
La scena Ritrovamento delle Croci e Verifica della Croce rappresenta il pellegrinaggio di sant'Elena imperatrice in Terrasanta, alla ricerca della reliquia della Vera Croce.

La Ritrovamento delle Croci è ambientata in campagna. Sullo sfondo è dipinta la città di Arezzo a rappresentare Gerusalemme.

Anna Maria Maetzke:

"In alto la veduta di Arezzo ha ritrovato la sua nitida evidenza. Racchiusa nella robusta cinta muraria, eretta dal vescovo Tarlati nei primi decenni del Trecento, la città si arrocca sulla collina affollata di nitide case dall'intonaco chiaro ed i tetti di ardesia o di cotto, tra le torri e i grandi edifici pubblici: il duomo dalla facciata in acceso cotto rosso, la pieve con la sua torre "dalle cento buche", il Palazzo Pretorio (con la sua torre) che sarà presto distrutto dai Medici per far posto alla nuova cinta muraria, che sarà innalzata dopo che Firenze si impadroni di Arezzo. Essa fu realizzata solo ai primi del Cinquecento su disegno di Giuliano da Sangallo, che progettà anche la nuova fortezza. Dalla porta aperta della torre centrale, di fronte, a riprova del realismo di Piero e della sua volontà di caratterizzare la città di Arezzo, si vedono i tipici sporti delle botteghe, in legno, che ancor oggi si conservano, per esempio, sotto le Logge del Vasari. Nella parte piu alta della città, con l'eliminazione di sporco e rifacimenti, sono state scoperte due torri, in realtà non esistenti ad Arezzo, con cupole di tipo orientale. Il pittore evidentemente le aveva aggiunte per dare alla veduta della città toscana un carattere esotico che potesse corrispondere al riferimento del racconto, ambientato a Gerusalemme" [3].

Piero della Francesca, Le Storie della Vera Croce, Verifica e Adorazione della Croce (particolare del duomo dalla facciata in acceso cotto rossoi), Basilica di San Francesco, Arezzo

La veduta idealizzata di Gerusalemme, in realtà Arezzo, ha ritrovato il raffinato disegno pierfrancescano e, sparite antiche modifiche che ne avevano travisato l' aspetto (due torri erano state trasformare in due archi), ha ripreso una leggerezza che è poco definir sublime e vi si scorge veramente, come disse Roberto Longhi, "la struttura di certi paesi provenzali cementati da Cézanne" [4].