Il duomo di Sansepolcro (o anche basilica concattedrale di San Giovanni Evangelista) è la chiesa cattolica più antica e importante della città di Sansepolcro.
Tra il 1012 e il 1049 si costruì la chiesa, dedicandola inizialmente ai Quattro Evangelisti e al Santo Sepolcro, le cui reliquie, secondo la tradizione, furono portate dalla Terra santa dai due pellegrini Egidio e Arcano.
L'attuale concattedrale, un tempo chiesa abbaziale e successivamente cattedrale (dal 1520 al 1986), sorge approssimativamente sul luogo ove nel X secolo fu fondato il primo monastero benedettino, passato alla congregazione camaldolese nel corso del XII secolo.
Descrizione
Ancora oggi la chiesa conserva, eccetto che nella parte absidale, la struttura e la forma trecentesca con la pianta basilicale a tre navate. L'edificio denuncia caratteri ancora romanici nella foggia degli archi a tutto sesto, nei capitelli depressi (ma anche dalla plastica vigorosa) e nelle proporzioni generali.
Aperture alla nuova corrente gotica sono più avvertibili nella facciata, soprattutto nel portale centrale strombato e sormontato da una cuspide triangolare e più ancora nella finestra circolare soprastante, mentre il rosone è opera di ripristino su frammenti originali rinvenuti nel 1937. Mai terminato fu il progettato prolungamento della chiesa con un'abside poligonale gotica, interrotto nella navata destra dalla robusta torre campanaria costruita secondo un modello di ispirazione umbra giunto a Sansepolcro mediante la costruzione della chiesa di San Francesco.
Lungo la scalinata di accesso alla cella campanaria si apre una sala decorata da un fregio affrescato con stemmi abbaziali e della congregazione camaldolese (inizio XVI sec.), forse usata per un certo periodo come sala capitolare.
Interno
L'interno è a tre navate su colonne di cui quella mediana con soffitto a capriate e le due minori a volta.
All'interno vi sono attualmente l'altare maggiore (sec. XIV) e sei altari laterali, quattro sistemati lungo le navate laterali (due per navata) e risalente al sec. XIX; uno, del sec. XVII, al termine della navata destra e uno, del sec. XX, dentro la Cappella del Volto Santo che conclude la navata sinistra nell'area presbiteriale. La navata centrale è impreziosita da una soffittatura a capriate realizzata nel corso dei restauri degli anni 1934-1943, mentre le navate laterali sono voltate a crociera. Al centro del presbiterio, davanti all'altare maggiore, vi è il sepolcreto dei vescovi, che contiene le tombe di quattro presuli deceduti tra 1818 e 1963; lungo la navata centrale si trova invece il sepolcreto dei proposti del capitolo della cattedrale.
Opere d'arte presenti
A sinistra di chi entra dall'ingresso principale, fonte battesimale della seconda metà del XVI secolo (collocabile tra 1568 e 1590), con copertura in argento realizzata tra 2011 e 2012 in occasione del millenario della Basilica Cattedrale dall'argentiere Francesco Puletti di Sansepolcro.
Sulla controfacciata sono collocate due sculture in terracotta invetriata di scuola robbiana del XVI secolo raffiguranti i santi Benedetto abate e Biagio vescovo.
All'inizio della navata destra, Madonna con Bambino (1385), affresco di scuola romagnola.
Al primo altare a destra, Incredulità di San Tommaso di Santi di Tito (1576-77).
Segue l'affresco raffigurante la Crocifissione di Bartolomeo della Gatta (1486)
Al secondo altare a destra, Adorazione dei pastori di Durante Alberti.
L'altare di fondo della navata destra è l'unico rimasto di quelli in stile barocco; si apre sulla parte superiore entro il campanile dal quale prende luce mediante una piccola cupola decorata in stucco con la gloria di san Pio V. All'interno, Madonna della Misericordia, di Raffaello Schiaminossi (sec. XVII).
Sull'altar maggiore è collocato il polittico della Resurrezione, opera senese del XIV secolo realizzata da Niccolò di Segna attorno al 1348.