elenco opere
Le Storie della Vera Croce (1452 - 1466)Adorazione della Croce e Incontro tra Salomone e la Regina di Saba
La Vittoria di Costantino su Massenzio
Tortura dell'ebreo
Ritrovamento delle tre croci e verifica della Croce
Battaglia di Eraclio e Cosroè
Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a san Sigismondo (1451)
Madonna del parto (ca. 1460)
La Resurrezione (ca 1463)
Luoghi
Mappa | Piero della Francesca in Toscana e Italia centrale
Piero della Francesca e aiuti, due Profeti, 1458-1466, affreschi, basilica di San Francesco, Arezzo
Il ciclo di affreschi Le Storie della Vera Croce è conservato nella cappella maggiore della basilica di San Francesco ad Arezzo, iniziato da Bicci di Lorenzo, venne dipinto soprattutto da Piero della Francesca, tra il 1452 e il 1466, che ne fece uno dei capolavori di tutta la pittura rinascimentale.
Due Profeti
Nel programma iconologico dei cicli di affreschi dell'epoca è usuale trovare anche la rappresentazione di un certo numero di profeti dell'Antico Testamento, che però di solito si trovano in cornici o zone marginali, di dimensioni spesso più piccole. Piero invece li rappresentò a grandezza uguale a quella delle altre figure del ciclo, posti su uno sfondo neutro monocolore e appoggiati su un gradino marmoreo.
L'identificazione dei profeti
L'identificazione dei profeti è incerta poiché mancano attribuiti specifici o cartigli che ne stabiliscano inequivocabilmente l'identità o il contenuto delle loro profezie.
Secondo Jean Alazard (1948), un francese storico dell'arte che era un esperto sull'arte del Rinascimento, questi profeti «sono delle ottime creazioni che rispecchiano perfettamente lo spirito artistico di Piero, e davvero non si capisce perché certi storici li vogliano attribuire a un diccepolo, visto che non vi è nulla di più degno nel pittore di questi affreschi quanto questi solidi studi di contrasti e riflessi luminosi». Piero ha dato qui il meglio di sé e del suo genio di colorista [2].
Il Profeta Geremia
L'identificazione di Geremia si basa sul riscontro della sua posizione accanto alla Morte di Adamo, verso la quale guarda ed è riguardato da un personaggio all'estremità sinistra. Geremia infatti aveva profetizzato la venuta di un discendente di Davide che Jahvé farà crescere come il germoglio piantato nella bocca di Adamo, interpretato come allusione al Cristo che lega la scena della nascita dell'Albero della Conoscenza al resto delle storie della Croce.
Piero della Francesca, Profeta Geremia, 1458-1466, affresco, basilica di San Francesco, Arezzo [1]
Dal punto di vista della tecnica pittorica, Paolucci osserva come nei due profeti, che «sono collocati ai lati della finestra apsidale e ricevono quindi la luce dalle spalle», Piero faccia valere «le sue grandi capacità di ‘realismo ottico’», particolarmente evidenti nei profeta di destra dove «la luce radente sbianca il profilo del panneggio, indugia sulla guancia sul collo, sfiora dal tergo la mirabile capigliatura»[2].
Il Profeta EzechieleL'identificazione di Ezechiele si basa sul riscontro della sua posizione al di sopra dell'Annunciazione, per via della sua visione della porta clausa (Ez 44,1) che nel medioevo era identificato come uno dei più popolari simboli di Maria: nella scena sottostante infatti una porta chiusa si trova dietro l'Angelo.
Ancora oggi la maggior parte dei critici attribuisce il profeta di sinistra a Giovanni di Piamonte. Secondo Roberto Longhi, potrebbe trattarsi di un’opera di Giuliano Amidei, che lavorò con Piero alla palla della Madonna della Misericordia. Il significato simbolico dei due profeti è evidente: essi sono i precursori della venuta di Cristo nella storia e testimoniano il Tempo dell’Attesa [2].
Secondo Anna Maria Maetzke (e padre Giulio Renzi), il profeta non è Profeta Ezechiele ma Geremia.
«Per quanta riguarda il Profeta di sinistra, è evidentissimo che, come sempre attenendosi al cartone di Piero, ha lavorato un suo aiuto. Per il modo di stendere i colori, densi e compatti carne il rosso del manto, il trattamento dei capelli e la fisionomia resa a tratti assai pesanti, sembra evidente si tratti anche qui di Giovanni di Piamonte, cui questo Profeta è stato attribuito da Longhi e da Bellosi»[3].Ancora Anna Maria Maetzke:
«Nello spicchio di muro più alto ai lati del finestrone sono rappresentati due profeti. Quello di sinistra sarebbe Geremia, secondo padre Giulio Renzi, cui si deve una pubblicazione zuppiere come te orologio, ciò come pittore capace di trasmettere messaggi religiosi attraverso il racconto figurato. Messaggi certamente ispirati e indirizzati dai francescani.
Secondo Padre Renzi, il Profeta di destra rappresenterebbe Isaia»[3].
Le Storie della Vera Croce, le diverse scene
7 Tortura dell'ebreo
11 Profeta Ezechiele
12 Profeta Geremia
Sequenza delle scene
[1] Quest'opera è nel pubblico dominio. Fonte: Web Gallery of Art
[2] Damien Wigny, Toscane. 1, Arezzo, Cortone, Casentino, Sancepolcro, Scala/Fonds Mercator, 2013, p. 331.
[3] Anna Maria Maetzke, Piero Della Francesca, Silvana (2006), p.188.
Bibliografie
Birgit Laskowski, Piero della Francesca, collana Maestri dell'arte italiana, Gribaudo, Milano 2007.
Fabrizio Falconi, La visione di Costantino e L’Arco di Malborghetto sulla Via Flaminia.
Eugenio Battisti, Marisa Dalai Emiliani, Piero della Francesca. Opera completa, Mondadori Electa, 1993
Jean Alazard, Piero Della Francesca, Librairie Plon, 1952
Art in Tuscany | Storie della Vera Croce
Arte in Toscana | Storie della Vera Croce, 1452-1466, affreschi, Basilica di San Francesco, Arezzo
Art in Tuscany | The Golden Legend (Legenda aurea or Legenda sanctorum)
Piero della Francesca, Annunciazione, Capella Bacci, Basilica di San Francesco, ArezzoInterno della Basilica di San Francesco, Arezzo, con il Crocifisso del Maestro di San Francesco
La Cappella Bacci, San Francesco, Arezzo [4]