Piero della Francesca


elenco opere


Le Storie della Vera Croce  (1452 - 1466)


La Morte di Adamo

Adorazione della Croce e Incontro tra Salomone e la Regina di Saba

Sollevamento della Croce

L'Annunciazione

Sogno di Costantino 

La Vittoria di Costantino su Massenzio

Tortura dell'ebreo

Ritrovamento delle tre croci e verifica della Croce

Battaglia di Eraclio e Cosroè

Esaltazione della Croce

 

Polittico della Misericordia (1444-1465)

Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a san Sigismondo (1451)

Madonna del parto (ca. 1460)

La Resurrezione  (ca 1463)


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AREZZO

basilica di San Francesco

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Mappa | Piero della Francesca in Toscana e Italia centrale

 

 

 

 

 

 





 
Art in Tuscany

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Piero della Francesca, Resurrezione (dettaglio), 1450-1463, affresco, 225 x 250 cm, Museo Civico, Sansepolcro

 

Tosacana, Galleria di immagini  
     
   
Piero della Francesca, Resurrezione, 1450-1463, affresco | La storia

   
   

Piero della Francesca, senza dubbio uno dei più grandi pittori italiani del Quattrocento, nasce tra il 1415 e il 1417 a Borgo San Sepolcro, nella provincia di Arezzo. La Resurrezione è uno splendido affresco risalente alla metà del Quattrocento, conservato nel museo civico di Sansepolcro. Eseguito a tecnica mista, in parte ad affresco e in parte a pittura a tempera e a secco, il celebre dipinto fu realizzato da Piero per il Palazzo dei Conservatori dove ha sede l'attuale Museo Civico di Sansepolcro. Il lavoro è in genere datato agli anni sessanta del Quattrocento, quando Piero lavorava ad Arezzo agli affreschi delle Storie della Vera Croce.

 

Piero della Francesca - Resurrection - WGA17609.jpg

 

Resurrezione Piero della Francesca post restauro.jpg

Piero della Francesca, La Resurrezione, prima del restauro  

Piero della Francesca, La Resurrezione, dopo il restauro

 

Storia

La Resurrezione di Piero della Francesca non ha una datazione precisa, anche, se secondo gli studiosi, potrebbe essere stata realizzata tra il 1450 e il 1465 su un muro poi tagliato e spostato nel Palazzo del Governo di Sansepolcro (Arezzo).(3)
Il lavoro è in genere datato agli anni sessanta del Quattrocento, quando Piero lavorava ad Arezzo agli affreschi delle Storie della Vera Croce, con oscillazioni che arrivano però anche agli anni cinquanta.
L'affresco si trovava in una sala di quello che era il palazzo del governo cittadino (oggi sede del museo). La sua realizzazione si collega a una fase ben precisa della storia di Sansepolcro, in un momento in cui il gruppo dirigente locale è fortemente impegnato a sostenere presso il papa la richiesta di ottenimento del rango di sede vescovile, con relativo titolo di città. Questa operazione di nobilitazione del centro urbano, collegata a una qualificazione architettonica dei palazzi pubblici, prende avvio nel 1454 con la redazione della Historia Burgi Sancti Sepulcri, da parte di un anonimo monaco del monastero camaldolese cittadino. In questo testo viene ripreso con grande forza il mito delle origini che collegava Sansepolcro a Gerusalemme e il Borgo altotiberino è presentato come una vera e propria 'nuova Gerusalemme'[1]. In questo contesto la raffigurazione della Resurrezione di Cristo nel palazzo comunale si carica di un forte sentimento civico e di rappresentazione della comunità.

   
   

Mappa Sandepolcro | Ingrandire mappa



 
   
Con il risveglio dell'interesse per Piero verso la metà del XIX secolo, la Resurrezione venne riscoperta da viaggiatori inglesi e fu ampiamente lodata nel primo articolo in cui si acclamava Piero come artista di prim'ordine, da Austen Henry Layard nel Quarterly Review. Layard definì il Cristo di Sansepolcro come "dotato di una maestà terrificante e non terrena nel contegno, nei grandi occhi fissi nel vuoto e nei tratti malgrado ciò distesi". Molti seguirono le sue orme e con la costruzione della prima linea ferroviaria per Arezzo a metà degli anni sessanta dell'Ottocento, gli artisti inglesi, che già avevano ammirato il Battesimo di Cristo della National Gallery, si riversavano a vedere gli affreschi di Piero, del quale apprezzavano la "laicità" della sua nuova scienza prospettica e la sua ispirazione che, secondo loro, derivava dall'arte greca, baluardo dei neoclassici. Lo stesso Edgar Degas visitò Arezzo e Sansepolcro, traendo ispirazione per opere come Semiramide alla costruzione di Babilonia, oggi al Museo d'Orsay, o Giovani spartane alla National Gallery di Londra[2].

 

Piero della Francesca - Resurrection (detail)

Piero della Francesca, Resurrezione (dettaglio), 1450-1463, affresco, 225 x 250 cm, Museo Civico, Sansepolcro [1]

 

Famose le parole che nel 1927 lo storico dell’arte Roberto Longhi dedicò alla Risurrezione di Sansepolcro: un Cristo “orrendamente silvano e quasi bovino fermo sulla proda del sepolcro a contemplare i suoi poderi di questo mondo”.

Una storia contestato

L'opera venne lodata anche dallo scrittore Aldous Huxley che nutriva una sconfinata ammirazione per questo affresco, arrivando a definirlo la più bella pittura del mondo[3]. È noto come le parole di Huxley risparmiarono la città di Sansepolcro dal bombardamento dell'artiglieria alleata durante la Seconda guerra mondiale. Racconta infatti il capitano britannico Anthony Clarke che egli, ordinato il cannoneggiamento della città (nonostante i nemici se ne fossero già ritirati), interruppe il fuoco dopo essersi ricordato dello scritto di Huxley[4].

 

  Andrea del Castagno, Resurrection (detail), 1447, fresco, Sant'Apollonia, Florence  

Resurrection by Niccolò di Segna,
Duomo in Sansepolcro

 

 

Andrea del Castagno, Resurrection, 1447, fresco, Sant'Apollonia, Florence

 
Giotto di Bondone, Scenes from the Life of Christ, Resurrection (detail), Cappella degli Scrovegni all'Arena, Padua


Galleria fotografica Sansepolcro

 

   
  Piero della Francesca, Resurrezione, prim del reastauro, affresco, Museo Civico, Sansepolcro   Resurrezione Piero della Francesca, post restauro

Sansepolcro

 

  Piero della Francesca, Resurrezione, prim del reastauro, affresco, Museo Civico, Sansepolcro  

Piero della Francesca, Resurrezione, 1450-1463, affresco, Museo Civico, Sansepolcro

 

         

La Historia Burgi Sancti Sepulcri | La Historia Burgi Sancti Sepulcri è tra le principali opere della storiografia monastica camaldolese del XV secolo. Si conserva in un unico esemplare prodotto a Sansepolcro e terminato di scrivere il 3 dicembre 1454, attualmente custodito presso la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze. A lungo utilizzata dalla storiografia locale e da quella camaldolese nei secoli XVII/XIX, l’opera è stata edita per la prima volta nel 2011. | BML On Line

Famous texts | Aldous Huxley, The Best Picture”

It was in a 1925 essay entitled The Best Picture that Aldous Huxley made the claim that the Resurrection by Piero della Francesca (1420–92), was “the greatest picture in the world.” Traveling in Tuscany reveals the text.

Luca Madrignani, La guerra di Piero, Silvana e Orlando. Insurrezione e lotta armata a Sansepolcro | Patria indipendente, 21 ottobre 2007

La storia dell’avanzata alleata e del capitano inglese che decise di smettere di cannoneggiare Sansepolcro per salvare i dipinti di Piero della Francesca.

The Private Life of a Masterpiece, episode 22 | Piero della Francesca, The Resurrection

Film in Tuscany | Arezzo, Sansepolcro and Monterchi, the homeland of Piero dela Francesca

Map | Piero della Francesca in Tuscany and central Italy

 




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Bibliografia

 

Birgit Laskowski, Piero della Francesca, collana Maestri dell'arte italiana, Gribaudo, Milano 2007. ISBN 978-3-8331-3757-0

Attilio Brilli, Borgo San Sepolcro. Viaggio nella città di Piero, Città di Castello, Tibergraph Editrice, 1988.

Luca Madrignani, Insurrezione e lotta armata a Sansepolcro (PDF), in Patria Indipendente, 21 ottobre 2007, pp. 25-27. URL consultato il 26 agosto 2009 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2009).

Roberto Manescalchi, Amintore Fanfani e Giulio Gambassi, Il Cristo Risorto di Piero della Francesca: Una battaglia per l'arte, Pagine Nuove n°2, Grafica European Center of Fine Arts, Firenze 2008. ISBN 978-8895450209, ISSN: 1971-8845

 


[1] Cfr. testo e commento in G. P. Scharf, Cronisti Borghesi del Quattrocento, Selci-Lama 2011.
[2] Silvia Ronchey, L'enigma di Piero, BUR, Milano 2006, pag. 40-41.
[3] Fonte: « La Resurrezione torna a splendere: il capolavoro di Piero della Francesca prima e dopo il restauro » [archive], sur La Repubblica, Repubblica, 22 mars 2018 (consulté le 24 mars 2018)
[4] Anthony Clarke, Sansepolcro 1944, in Attilio Brilli, cit., pp. 131-134. Questa ricostruzione è tuttavia messa in discussione dal capo partigiano Orlando Pucci: «Si ricevevano le cannonate dai tedeschi e dagli alleati così ho detto a due fratelli che sono stati in Francia a lavorare di andare al comando inglese e dire che a Sansepolcro ci sono i partigiani, di smettere di tirare. Avevano parlato con un capitano che poi, dopo la guerra, si seppe che era un appassionato di Piero Della Francesca, e alla fine ricevette dal sindaco la cittadinanza onoraria». Orlando Pucci in Luca Madrignani, Insurrezione e lotta armata a Sansepolcro (PDF), in Patria Indipendente, 21 ottobre 2007, pp. 25-27. URL consultato il 26 agosto 2009 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2009).

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