Il ciclo di affreschi Le Storie della Vera Croce di Piero della Francesca è un conservato nella cappella maggiore della basilica di San Francesco ad Arezzo. Iniziato da Bicci di Lorenzo, venne dipinto soprattutto da Piero della Francesca, che ne fece uno dei capolavori di tutta la pittura rinascimentale.
Le Storie della Vera Croce, la Morte di Adamo
Il ciclo di affreschi Le Storie della Vera Croce venne dipinto da Piero della Francesca, tra il 1452 e il 1466.
Piero non si curò dell’andamento cronologico, privilegiando un criterio meramente estetico-formale, che creasse effetto di simmetria, senza per questo impedire rispondenze filosofico-teologiche tra scene che si fronteggiano.
La Morte di Adamo fu probabilmente il primo ad essere dipinto da Piero nel ciclo, sicuramente prima del soggiorno romano (1458-1459) ed è anche quello da cui iniziano cronologicamente le storie narrate. L'affresco occupa l'intera lunetta della parete destra.
All'estrema sinistra si trovano due giovani, dei quali uno è insolitamente estraneo all'evento e guarda fuori dallo spazio del dipinto, verso il Profeta sulla parete adiacente. Si tratta forse di una connessione tra l'evento narrato e la profezia della venuta del Salvatore che vincerà la morte.
La rappresentazione delle figure nude è vigorosamente plastica, con un chiaroscuro incisivo, spesso rimandante ad esempi scultorei, accentuato dalla cromia spenta. Notevoli sono gli accenti naturalistici, come la rappresentazione degli anziani, tratti con acutezza dall'osservazione quotidiana.
Il restauro degli affreschi di Piero della Francesca ad Arezzo
Dopo un lungo lavoro di restauro durato 15 anni il ciclo di affreschi di Piero della Francesca è tornato nella sua versione originaria. L’intervento di restauro de "La Leggenda della Vera Croce" ha richiesto numerosi anni di lavoro, in quanto lo studio di indagine preliminare ha riguardato non soltanto le superfici dipinte, ma anche il sistema strutturale della basilica stessa e l’assetto urbanistico circostante[2].
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