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Maestro di San Francesco, 1272, tempera e oro su tavola, 410 × 328 cm, Galleria nazionale dell'Umbria, Perugia [1]
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Crocifisso di Perugia del Maestro di San Francesco, Galleria nazionale dell'Umbria, Perugia
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In basso reca l'iscrizione "ANNO DOMINI MCCLXXII TEMPORE GREGORI P.P.X.
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Il Crocifisso di Perugia è una croce sagomata dipinta a tempera e oro su tavola (410x328 cm) attribuita al Maestro di San Francesco, datata 1272 e conservata nella Galleria nazionale dell'Umbria di Perugia.
La Galleria nazionale dell'Umbria conserva la maggiore raccolta di opere dell'arte umbra ed alcune tra le più significative opere dell'arte dell'Italia centrale, dal XIII al XIX secolo.
Il Crocifisso di Perugia è una delle poche attribuite concordemente al Maestro di San Francesco, pittore umbro formatosi alla bottega di Giunta Pisano e attivo nel cantiere della basilica di San Francesco ad Assisi, nella quale, in particolare nella navata della basilica inferiore, resta un suo ciclo di affreschi frammentario.
Come il Crocifisso di Castiglion Fiorentino, la rappresentazione della Croce dipinta, riprende la tipologia del Christus Patiens, d’ispirazione bizantina, dove il dolore e la morte di Gesù sono sottolineati dalla testa reclinata sulla spalla e dall’arcatura del corpo [3].
Il Crocifisso di Perugia
Riguardo al crocifisso, il primo riferimento al Maestro di San Francesco è di Thode (1885), accettato poi in genere da tutta la critica successiva. Si tratta di un tipo di rappresentazione particolarmente frequente in Umbria nel Duecento, legata alla diffusione del francescanesimo, promotore di tali immagini in cui il devoto potesse riflettere sulle sofferenze umane di Cristo, e legata probabilmente anche a fattori pratici, come la scarsità di laboratori d'oreficeria nella regione, che rendevano i manufatti di pittura particolarmente richiesti.
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Maestro di San Francesco, 1272, dettagli, Galleria nazionale dell'Umbria, Perugia [2] |
Descrizione e stile
Il Cristo, di tipo patiens, è appeso alla croce con quattro chiodi (due e non uno ai piedi, secondo il tipo pre-giottesco), ed è la testa barbuta molto incassata nel busto, coi capelli ricadenti in qualche ciocca sulla spalla sinistra. Il corpo è il più incurvato verso sinistra prima di Cimabue, arrivando ad invadere quasi tutto il tabellone laterale che risulta così impraticabile per le tipiche storie della Passione: infatti vi si trova un decoro geometrico, come pure sarà nelle croci cimabuesche.
Completo in ogni parte accessoria, ha nella cimasa l'Ascensione, rappresentata come la visione della Madonna a mezza figura che, sollevanfo le braccia verso l'altro circondata da due angeli, allude alla salita in cielo del Redentore, che si vede benedicente e a mezzo busto nel clipeo superiore. Ai lati dei bracci si trovano i dolenti (Maria e Giovanni), qui raffigurati a figura intera, mentre nel soppedaneo un minuscolo san Francesco si accosta a toccare i piedi sanguinanti di Gesù inginocchiandosi.
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Crocifisso, Maestro di San Francesco, 1272, Galleria nazionale dell'Umbria, Perugia (2)
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All'esempio di Giunta si rifanno il perizoma e l'accentuazione della curva del corpo, forse ispirata, nello sbilanciamento così marcato, al perduto Crocifisso di frate Elia già nella basilica di San Francesco. La forma della testa invece ricorda opere di Coppo di Marcovaldo, come il Crocifisso di San Gimignano, con una massa "fitta a spumosa della barba, l'acconciatura "gonfia" e la cannula del naso particolarmente sottile. Leggermente più morbide appaiono invece le pennellate nel viso.
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Il Maestro di San Francesco
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Maestro di San Francesco, 1272, tempera e oro su tavola, 410 × 328 cm, Galleria nazionale dell'Umbria, Perugia
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Maestro di San Francesco, 1272, particolare del, Galleria nazionale dell'Umbria, Perugia
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Maestro di San Francesco, 1272, particolare del volto, Galleria nazionale dell'Umbria, Perugia |
Album Maestro di San Francesco
Il Maestro di San Francesco (... – XIII secolo) è stato un pittore attivo in Umbria tra il 1260 e il 1280, autore di alcuni dipinti caratterizzati da modi vivacemente espressivi e talvolta venati di accentuato patetismo. Il nome gli deriva da una tavola con un San Francesco e due angeli oggi conservata nel Museo della basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi [1].
Fu il primo pittore ingaggiato nella basilica di San Francesco, dove realizzò intorno al 1255-1260 nella navata della Basilica inferiore due cicli di affreschi con Storie della vita di san Francesco e Storie della Passione di Cristo, purtroppo ampiamente danneggiate dall'apertura delle cappelle laterali [2].
Album Maestro di San Francesco
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Grande croce del Maestro di San Francesco, Chiesa di San Francesco Arezzo
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Dettagli del Grande croce del Maestro di San Francesco, Chiesa di San Francesco Arezzo.
Nelle tabelle alle estremità dei bracci orizzontali sono rappresentati la Madonna e san Giovanni dolenti [1].
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[1] Foto Pubblico dominio.
[2] Fonte: Marco Pierini, Due schede sul Maestro di San Francesco, in Francesco e la croce dipinta, catalogo della mostra (Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria, 30 ottobre 2016-29 gennaio 2017), a cura di Marco Pierini, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2016
[3] Fonte: Emanuele, La Croce dipinta in Umbria al tempo di Giunta e Giotto, tra eleganze dolorose e coinvolgimento emotivo.
hoofd, In: Francesco e la croce dipinta p. 69-102, Cinisello Balsamo (Milano) (2016).
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Bibliografia
Marco Pierini, Due schede sul Maestro di San Francesco, in Francesco e la croce dipinta, catalogo della mostra (Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria, 30 ottobre 2016-29 gennaio 2017), a cura di Marco Pierini, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2016, pp. 104-119.
Marco Pierini (Siena 1966) ha conseguito la laurea e il dottorato di ricerca in Estetica all’Università degli Studi di Siena. È stato direttore, a partire dal 2002, del Centro Arte Contemporanea di Siena, prima ospitato al Palazzo delle Papesse e dal giugno 2008 al Santa Maria della Scala col nome di SMS Contemporanea. Dal 1 ottobre 2015 è direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia e Direttore del Polo Museale dell’Umbria.
Nicoletta Matteuzzi, Affreschi agiografici iconico-narrativi in Toscana (1320-1490), Universitą degli studi di Firenze, Firenze, 2013
Isabella Droandi, Per la pittura del Duecento nell’Aretino, in “ARTE IN TERRA D’AREZZO. IL MEDIOEVO” a cura di Marco Collareta e Paola Refice, Firenze 2010, pp. 181-206
Elvio Lunghi, Il Crocefisso di Giunta Pisano e l'icona del Maestro di San Francesco alla Porziuncola, Assisi 1995. ISBN 8827003002
Enio Sindona, Cimabue e il momento figurativo pregiottesco, Rizzoli Editore, Milano, 1975.
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