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La rotonda o l'eremo di Montesiepi si trova a Chiusdino (Siena) dove, secondo la tradizione, Galgano Guidotti avrebbe infisso nella roccia in segno di rinuncia alla vita mondana. La capella fu costruito subito dopo la morte di San Galgano. Sulla parte sinistra della Rotonda, rispetto all'ingresso, si trova una cappella dalla pianta rettangolare coperta con una volta a crociera; tale cappella è stata realizzata all'inizio del Trecento e affrescata da Ambrogio Lorenzetti. Ambrogio Lorenzetti, ha lasciato una Maestà, un'Annunciazione ed altri affreschi nella cappella, affreschi che sono databili al 1334-1336.
Nel Quattrocento, lo scultore fiorentino Lorenzo Ghiberti lo considerò una figura dotata di alto rigore intellettuale (“altrimenti dotto che alcuno degli altri”), mentre ancora il secolo successivo il Vasari lo definiva “gentiluomo e filosofo”. In effetti Ambrogio fu appassionato studioso dell’antico, dal quale trasse ispirazione per ricavare nuovi riferimenti iconografici e rinnovare i modi stilistici della tradizione senese, orientata ad un goticismo astratto e lineare[2].
Ambrogio Lorenzetti e bottega, affreschi della cappella della Rotonda di Montesiepi
La cappella di San Galgano, che fu costruita dopo il 1340, porta dipinta su tre pareti una figurazione unitaria distribuita su tre lunettoni; in quello centrale la Vergine in maestà con ai piedi Eva e le personificazioni della Carità temporale e spirituale, nei laterali Davide e un gruppo di santi astanti e i Ss. Galgano e Michele Arcangelo con altri santi. Al di sotto della Maestà l'Annunciazione, immaginata in un vano prospetticamente definito e mirabilmente scorciato; sotto di essa venne rinvenuta la sinopia che mostra in diverso atteggiamento la Vergine colta da spavento, che si sorregge a una colonna[4].
La sinopia dell'Annunciazione
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Ambrogio Lorenzetti, sinopia dell'Annunciazione, Eremo di Montesiepi, Chiusdino [1]
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L'insolita iconografia, che mostra il genio drammatico dell'artista, che dovette peraltro consegnare i disegni preparatori per l'esecuzione a diretti collaboratori, corrisponde a una tradizione agiografica locale che, verosimilmente giudicata troppo ardita, venne successivamente modificata in una versione più consueta[4].
Damien Wigny:
«Les fresques ont été restaurées en 1966. Leur détachement du mur par la méthode du « strappo» a révélé d'étonnantes sinopes. Les traits en sont tellement beaux que je serais étonné s'ils n'étaient pas l'œuvre du maître.
Borsook est également frappée par la qualité des sinopes et avance l'idée qu'elles seraient de Lorenzetti ou qu'elles auraient été tracées à partir d'un carton du maître. Sur cette base admirable, ses élèves auraient alors peint l'œuvre définitive.» [5].
«Gli affreschi sono stati restaurati nel 1966. La loro rimozione dal muro con il metodo dello "strappo" ha rivelato delle sinopie sorprendenti. Le linee sono così belle che sarei sorpreso se non fossero opera del maestro.
Anche Borsook è stato colpito dalla qualità delle sinopie e ha suggerito che potrebbero essere di Lorenzetti o che sono state rintracciate dal maestro da una scatola di cartone. Su questa ammirevole base, i suoi allievi avrebbero poi dipinto l'opera finale.»
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Ambrogio Lorenzetti, sinopia dell'Annunciazione, Eremo di Montesiepi, Chiusdino [1]
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Damien Wigny:
«L'intérêt principal de ces fresques réside dans les sinopes retrouvées lors de leur restauration en 1966. Elles permettent d'admirer le génie de l'artiste dans toute sa simplicité et sa pureté. L'esquisse est évidemment dépouillée, mais le peintre est aussi plus libre lorsqu'il trace sa sinope que lorsqu'il couvre un mur de fresques.
J'attire tout particulièrement votre attention sur l'incroyable beauté de la sinope de l'Annonciation où Marie, à genoux, semble avoir été dessinée par un artiste de la Renaissance» [5].
«L'interesse principale di questi affreschi risiede nelle sinopie trovate durante il loro restauro nel 1966. Ci permettono di ammirare il genio dell'artista in tutta la sua semplicità e purezza. Lo schizzo è ovviamente spoglio, ma il pittore è anche più libero quando disegna la sua sinope che quando ricopre un muro di affreschi.
Vorrei in particolare attirare la vostra attenzione sull'incredibile bellezza della sinopia dell'Annunciazione, dove Maria, inginocchiata, sembra essere stata disegnata da un artista rinascimentale.
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Album
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Ambrogio Lorenzetti, Annunciazione, 1334-1336, affresco, cappella di San Galgano a Montesiepi
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Ambrogio Lorenzetti, particolari dell'Annunciazione, 1334-1336, affresco, cappella di San Galgano a Montesiep |
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Ambrogio Lorenzetti, Annunciazione, 1334-1336, Sinopia strappata e applicata su supporto di poliestere e fibra di vetro, 238 x 441 cm, Chiusdino (Siena), Chiesa di San Galgano a Montesiepi, Cappella
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Ambrogio Lorenzetti, Annunciazione (particolare Gabriele, palma con datteri) capella di San Galgano a Montesiepi (Chiusdino)) |
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Ambrogio Lorenzetti, Annunciazione (particolare Gabriele) chiesa di San Galgano a Montesiepi (Chiusdino) |
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Ambrogio Lorenzetti, Annunciazione (particolare Maria) chiesa di San Galgano a Montesiepi (Chiusdino), Toscana
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Ambrogio Lorenzetti, affreschi della Capella di San Galgano, particolare Maria, circa 1334-36, Eremo di Montesiepi (Chiusdino) |
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Ambrogio Lorenzetti, Annunciazione (particolare Maria), affresco, chiesa di San Galgano a Montesiepi (Chiusdino)
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Ambrogio Lorenzetti, Annunciazione (particolare Maria mostrata in ginocchio), affresco, chiesa di San Galgano a Montesiepi (Chiusdino) |
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San Galgano, abbazia
a cielo aperto (Chiusdino), Siena
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Eremo di Montesiepi |
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Eremo di Montesiepi (Siena) |
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La spada nella roccia attribuita a San Galgano, situata nell'omonima cappella a Montesiepi (Siena)
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Ambrogio Lorenzetti e bottega, affreschi della cappella della Rotonda, vista della parete dell'altare. Circa 1334-36 (?). Ex Abbazia di San Galgano, Montesiepi
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Ambrogio Lorenzetti e bottega, affreschi della Capella di San Galganoa, vista della parete dell'altare, circa 1334-36, Eremo di Montesiepi (Chiusdino) |
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Comune di Chiusdino
| Abbazia di San Galgano
Troverete tutte le info e i contatti sul sito del Comune di Chiusdino
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Bibliografie
Eve Borsook; Leonetto Tintori, Gli affreschi di Montesiepi, Quaderni d'arte, Firenze, EDAM [1969?]
Anne Dunlop, Once More on the Patronage of Ambrogio Lorenzetti's Frescoes at S. Galgano, Montesiepi,
Zeitschrift für Kunstgeschichte, 2000
R. Bartalini, Ambrogio Lorenzetti a Montesiepi. Sulla committenza e la cronologia degli affreschi della cappella di San Galgano, in «Prospettiva», 157-158, 2015, pp. 2-18
Raffaele Argenziano, Il ciclo di Ambrogio Lorenzetti per la cappella di San Galgano a Montesiepi: l’i- conografia della Maestà e dell’Annunciazione, in Speciosa imago. L’iconografia di san Galgano dal XIII al XVIII secolo, a cura di Andrea Conti, atti del convegno di studi (Chiusdino, 16-17 maggio 2013), Nuova Immagine, Siena 2014, pp. 89-105, in particolare p. 101.
Victor M. Schmidt, Artistic Imagination vs. Religious Function. Ambrogio Lorenzetti's Annunciation at Montesiepi, in: The Power of Imagery, Essays on Rome, Italy and Imagination, ed. P. van Kessel. Rome 1992, 133-148.
[1] Foto di Sailko, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported
[2] Fonte: Anne Dunlop, Once More on the Patronage of Ambrogio Lorenzetti's Frescoes at S. Galgano, Montesiepi, Zeitschrift für Kunstgeschichte, 2000, p. 388.
[3] Roberto Bartalini, Ambrogio Lorenzetti a Montesiepi. Sulla committenza e la cronologia degli affreschi della cappella di San Galgano, in Prospettiva. Rivista di storia dell’arte antica e moderna, Nr. 157-158, Gennaio- Aprile 2015, p. 5. | www.academia.edu
[4] E. Borsook, Gli affreschi di Montesiepi, Firenze [1969], citata anché in LORENZETTI, Ambrogio, di C. De Benedictis - Enciclopedia dell' Arte Medievale (1996) | www.treccani.it
[5] Damien Wigny, Sienne et le sud de la Toscane: itinéraires, monuments, lectures, Duculot, 1992, p.606.
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