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Duccio di Buoninsegna, La Vetrata del Duomo di Siena, 1287-1288, Sant’Ansano, particolare del volto, Museo dell’Opera Metropolitana [2]
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Duccio di Buoninsegna e maestri vetrai non identificati, La Vetrata del Duomo di Siena, 1287-1288, (particolare San Bartolomeo e Sant'Ansano)
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La Vetrata del Duomo di Siena fu disegnata e dipinta a grisaglia da Duccio di Buoninsegna. La vetrata raffigura la Morte della Vergine (in basso) la sua Assunzione (al centro) e Incoronazione (in alto). Queste scene rispondono alla dedicazione della Cattedrale di Siena alla Madonna Assunta.
I Quattro Santi Protettori, scelti da Siena, erano San Savino, Sant'Ansano, San Bartolomeo e San Crescenzio.
Di questi Quattro Santi Protettori, oggi è rimasto uno solo : Sant'Ansano. Santo Patrono che si festeggia il 1 Dicembre [4].
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Duccio di Buoninsegna e maestri vetrai non identificati, La Vetrata del Duomo di Siena,1287-1288,
(particolare San Bartolomeo e Sant'Ansano, Museo dell’Opera del Duomo, Siena [1]
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A sinistra, incisa in una cornice a più lobi dall'aspetto tipicamente gotico, la figura di San Bartolomeo occupa l'intero spazio disponibile. Il santo barbuto è scalzo e porta un libro. All'interno delle due tessere di vetro bianco, possiamo ancora vedere le lettere del suo nome.
Quando fu realizzata questa vetrata, l'apostolo Bartolomeo era ancora uno dei quattro santi protettori della città di Siena. Non è stato fino alla fine del duecento che Vittore gli successe in questo posto.
A destra, la figura giovanile di Sant’Ansano è presentata in modo paragonabile a quella di Bartolomeo. Ansano porta la croce e delinea un gesto di benedizione.
Bellosi ha dimostrato che oltre a fornire i disegni in scala 1/1, Duccio dipinge sui vetri. Iimmagini inedite mostrate dal restauratore confermano il tratto fresco e potente, di mano dell’artista [2].
La grisaglia
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Duccio di Buoninsegna, La Vetrata del Duomo di Siena, 1287-1288,
San Bartolomeo, particolare del volto dall’interno, Museo dell’Opera Metropolitana [2]
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La grisaglia, come evidenziato da Bagnoli e Tarozzi [3], è stesa sulle due facce dei vetri. L’osservazione porta luce sui modi di lavorare sui vetri, fa progredire a vasto raggio le conoscenze su arte e tecnica della vetrata italiana. Dato che tale pratica è a oggi nota solo in manufatti oltremontani e per lo più per epoche successive, e raramente contemplata dai trattati di tecniche – nel cenno indiretto nella Pratica e nella spiegazione (questa, invece) circostanziata nel “Monaco di Sagan”, databili intorno al 1400 – sembra interessante una ricognizione per sommi capi.
L’uso della grisaglia sulle due facce dei vetri avviene nell’“occhio” senese almeno in due modi principali. Il primo consiste nella stesura dei con-torni del disegno, in colore nero, all’interno; e nella stesura all’esterno del chiaroscuro, di natura pittorica, con una tinta grigia, più diluita e acquosa della prima (Angelo nell’ Incoronazione della Vergine) [5].
Il secondo modo, visibile a esempio nel san Bartolomeo (figg. 2-3),consiste sempre nel disegno in nero, all’interno; all’esterno ricompaiono gli stessi tratti del disegno, stesi molto ordinatamente e diligentemente in una tonalità assai chiara e luminosa, tra crema e grigio perla47. Nei due casi le grisaglie interne ed esterne si sommano, con effetto di morbido pittoricismo [4].
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Vetrata del Duomo di Siena, 1287-1288, vetri colorati e dipinti a grisaglia, dal Duomo di Siena
Dopo la Madonna Rucellai del 1285, l'unica opera attribuita a Duccio fino alla fine del secolo di cui possediamo una documentazione scritta per la sua datazione è la vetrata del Duomo di Siena, il cui originale è conservato ora al Museo dell'Opera della Metropolitana (quello presente nel Duomo è una copia). Sebbene la vetrata fu realizzata da maestri del vetro, si ritiene oggi che il disegno fu proprio del patriarca della pittura senese, che vi lavorò nel 1287-1288 [6].
AI centro, dall'alto in basso, vediamo rappresentate tre storie della Vergine: l'lncoronazione, l'Assunzione e il Seppellimento. Completano la vetrata le figure dei quattro Evangelisti e dei Santi Patroni di Siena: San Bartolomeo (successivamente sostituito nel culto da San Vittore), Sant'Ansano, San Crescenzio e San Savino [7].
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Duccio di Buoninsegna e maestri vetrai non identificati, Vetrata del Duomo di Siena, 1287-1288, vetri colorati e dipinti a grisaglia,
dal Duomo di Siena, Siena, Museo dell'Opera della Metropolitana |
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Luciano Bellosi, Duccio: la vetrata del duomo di Siena e il suo restauro, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2003
Nove da Firenze | Siena: in Duomo una riproduzione della vetrata di Duccio
Bibliografia
Enzo Carli, Vetrata, 1946.
Alessandro Bagnoli, Roberto Bartalini, Luciano Bellosi, Michel Laclotte Duccio, Silvana Editore, Milano 2003.
Alessandro Bagnoli, Camillo Tarozzi, La Vetrata del Duomo di Siena e il suo restauro, Silvana Editore, Milano 2003.
Luciano Bellosi, Duccio: la vetrata del duomo di Siena e il suo restauro, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2003
Stefano Zuffi, Il Quattrocento, Electa, Milano 2004. ISBN 8837023154
Silvia Bianca Tosatti, Intorno alla vetrata duccesca. Confronti coi trattati di tecniche in Oculus cordis, la vetrata di Duccio. Università degli Studi di Milano, 2003, pp. 141- 189 | www.academia.edu
Luciano Cateni, Maria Pia Lippi Mazzier, Duccio, Simone, Pietro, Ambrogio e la grande stagione della pittura senese, Betti Editrice, 2012. ISBN 8875763046, 9788875763046.
[1] Fonte: Traveling in Tuscany © Some rights reserved
[2] Fonte: Silvia Bianca Tosatti, Intorno alla vetrata duccesca. Confronti coi trattati di tecniche in Oculus cordis, la vetrata di Duccio. Università degli Studi di Milano, 2003, p. 152
[3] Cfr. BAGNOLI - BARTALINI - BELLOSI - LACLOTTE 2003, pp. 166-83.[Silvia Bianca Tosatti 2003]
[4] Alessandro Bagnoli, Camillo Tarozzi, La Vetrata del Duomo di Siena e il suo restauro, Silvana Editore, Milano 2003, pp. 30-33 [Silvia Bianca Tosatti 2003].
[5] Ibid., p. 32 .[Silvia Bianca Tosatti 2003].
[6] Tratta dall'articolo Vetrata del Duomo di Siena, dell' enciclopedia Wikipedia ed è rilasciato sotto i termini della GNU Free
[7] Luciano Cateni, Maria Pia Lippi Mazzier, Duccio, Simone, Pietro, Ambrogio e la grande stagione della pittura senese, Betti Editrice, 2012.
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