Piero della Francesca


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Mappa | Piero della Francesca in Toscana e Italia centrale


Elenco opere


Le Storie della Vera Croces  (1452 - 1466)

La Morte di Adamo

Adorazione della Croce e Incontro tra Salomone e la Regina di Saba

Sollevamento della Croce

L'Annunciazione

Sogno di Costantino 

La Vittoria di Costantino su Massenzio

Tortura dell'ebreo

Ritrovamento delle tre croci e verifica della Croce

Battaglia di Eraclio e Cosroè

Esaltazione della Croce

 

Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a san Sigismondo, (1451)

Madonna del parto (ca. 1460)

La Resurrezione  (ca 1463)

 

 

 

 

 

 





 
Art in Tuscany

Tempio Malatestiano, Rimini (Tempio di Sigismondo Malatesta)

 

Leon Battisa Alberti. Tempio Malatestiano. Facciata. 1450-68. Rimini (1)


Tosacana, Galleria di immagini  
     
   

Tempio di Sigismondo Malatesta, Rimini


   
   

Il Tempio Malatestiano è una delle più alte espressioni dell'architettura italiana del Rinascimento. Fu costruita nella seconda metà del XIII secolo dall'ordine dei Francescani e divenne il luogo di sepoltura dei signori di Rimini[2]. Nel 1450, per volere di Sigismondo Pandolfo Malatesta, l'antica chiesa fu trasformata in un monumento celebrativo che avrebbe reso immortale la grandezza del signore. L'incompiuta facciata in pietra d'Istria, capolavoro dell'architettura di Leon Battista Alberti, suggerisce l'idea prospettica di un arco trionfo romano, sull'esempio dell'Arco d'Augusto e di quello di Costantino a Roma.

All'interno si possono vedere altri capolavori: il Crocifisso di Giotto, in una cappella sulla destra, e l'affresco staccato con Sigismondo e San Sigismondo di Piero della Francesca, nella sagrestia [3].


Il tempio Malatestiano


L'esterno del tempio Malatestiano fu progettato da Leon Battista Alberti alcuni anni dopo l'avvio dei lavori all'interno. Egli ideò un involucro marmoreo [4] che lasciasse intatto l'edificio preesistente. L'opera, incompiuta, prevedeva nella parte bassa della facciata una tripartizione con archi inquadrati da semicolonne con capitello composito, mentre nella parte superiore era previsto una specie di frontone con arco al centro affiancato da paraste. Punto focale era il portale centrale, con timpano triangolare al centro di un fornice riccamente ornato da lastre marmoree policrome di spoglio, provenienti probabilmente da Ravenna, che richiamano, nella stessa accurata scelta cromatica delle pietre [5], l'opus sectile della Roma imperiale. La mancanza dell'arco superiore permette di vedere, ancora oggi, un pezzo della semplice facciata medievale a capanna di San Francesco. Sopra di essa è poi collocata una piccola croce, simbolo del cristianesimo cattolico praticato nel Duomo*.



Leon Battisa Alberti. Tempio Malatestiano. Facciata ( (pazrticolare), 1450-68, Rimini

Leon Battisa Alberti. Tempio Malatestiano. Facciata ( (pazrticolare), 1450-68, Rimini [2]

 

Nel 1451 Piero della Francesca si spostò a Rimini, fu chiamato da Sigismondo Pandolfo Malatesta e lavorò al Tempio Malatestiano dove realizzò l’affresco votivo monumentale con San Sigismondo e Sigismondo Pandolfo Malatesta; è proprio di questo periodo la conoscenza con Leon Battista Alberti.
Il Ritrovamento delle tre croci e verifica della Croce è un affresco di Piero della Francesca e aiuti, facente parte delle Leggende della Vera Croce nelle tre pareti del coro della Chiesa di San Francesco ad Arezzo, databile al 1452-1459.
La scena della Verifica si svolge in maniera del tutto separata dalla precedente, nonostante il punto di contatto tra lo strascico della veste dell'ultima damigella che invade l'altra metà arrivando a sfiorare il piede di uno dei lavoratori. Anche il suolo delle due metà è di colorazione diversa. Ma sono soprattutto gli sguardi dei protagonisti e il diverso sfondo a creare una cesura tra le due parti. La scena di destra si svolge davanti al tempio di Venere, rappresentato con forme classicheggianti in una profusione di marmi colorati. L'edificio in realtà ricorda più una chiesa rinascimentale che un tempio romano, con l'uso di archi a tutto sesto, oculi e un timpano marmoreo su cornicione modanato che fa pensare alle architetture di Leon Battista Alberti*.

 

 
Piero della Francesca, Le Storie della Vera Croce, Ritrovamento delle tre croci (primo registro parete sinistra),
Basilica di San Francesco, Arezzo   Piero della Francesca, Le Storie della Vera Croce, Verifica e Adorazione della Croce (primo registro parete sinistra),
Basilica di San Francesco, Arezzo   Piero della Francesca, Le Storie della Vera Croce, Verifica e Adorazione della Croce (particolare), Basilica di San Francesco, Arezzo

Piero della Francesca, Ritrovamento delle tre croci e verifica della Croce,
affresco (prima e dopo il restauro), Basilica di San Francesco, Arezzo

 

  Piero della Francesca, Le Storie della Vera Croce, Verifica e Adorazione della Croce (primo registro parete sinistra),
Basilica di San Francesco, Arezzo
  Piero della Francesca, Le Storie della Vera Croce, Verifica e Adorazione della Croce (particolare), Basilica di San Francesco, Arezzo

Anna Maria Maetzke:

Domina la scena il tempio, la cui assoluta geometria è sottolineata dai preziosi marmi policromi verdi e rossi. Il timpano si ritaglia nettissimo contro il cielo chiaro, mentre la semplice partizione a scansioni geometriche, conclusa in basso da tre grandi arcate di accesso, è certamente ispirata da un modello di Leon Battista Alberti.
Secondo la leggenda questo è il tempio di Venere presso il quale furono sepolte le croci, oppure la chiesa cristiana successivamente sorta su di esso [6].

 

Piero della Francesca, Le Storie della Vera Croce, Verifica della Croce (particolare), Basilica di San Francesco, Arezzo

Piero della Francesca, Le Storie della Vera Croce, Verifica della Croce (particolare), Basilica di San Francesco, Arezzo

 

         
   
   

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Art in Tuscany | Sigismondo Pandolfo Malatesta Praying in Front of St. Sigismund | Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a san Sigismondo, 1451

 



[1] Foto di Gianfranco Massetti, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.
[2] Foto di Sailko, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 Unporte.
[3] Gometrie Fluide | Tempio Malatestiano - Leon Battista Alberti
[4] Il paramento murario è prevalentemente in pietra d'Istria(membrature architettoniche) e calcare di Verona (lastre piane): G.C. Grillini, I materiali lapidei del Tempio Malatestiano, in Marco Musmeci (a cura di), Templum Mirabile", Atti del Convegno 2001, Rimini, Fondazione Cassa di risparmio di Rimini, 2003, pp. 273-285, SBN IT\ICCU\RAV\1204248.
[5] I riquadri alternano lastre di porfido rosso egiziano, porfido verde antico ed altri marmi antichi: G.C. Grillini, Due singolari pietre nelle architetture estensi e malatestiane: il calcare grigio di Noriglio e il marmo di Candoglia in “Antichi mestieri della Tradizione Edilizia Ferrarese-Terrecotte e Dipinti Murali”, Ferrara, 2006, pp.87-93.
[6] Anna Maria Maetzke, Piero Della Francesca, Silvana (2006), p. 138

 

Podere Santa Pia si distingue per il suo panorama di rara bellezza, un paesaggio misto di boschi, uliveti, vigneti e la macchia. La natura e i sentieri che la circondano vengono considerati il luogo ideale per chi ama il silenzio e la tranquillità.
La Maremma si estende per circa un quarto del territorio della Toscana. La Maremma Toscana è soprattutto natura, con importanti aree protette come il Parco Regionale della Maremma, ma anche storia, con bellissimi e caratteristici borghi medievali che si ergono sulle colline circostanti, come Campagnatico, Scansano, Sovana, Sorano e Pitigliano.


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Colline sotto Podere Santa Pia con ampia vista sulla Maremma Grossetana
Bee hive in the garden
   

Colline sotto Podere Santa Pia con ampia vista sulla Maremma Grossetana

 

 

 

 
         

Podere Santa Pia, situated in a particularly scenic valley | Impressions and reviews

         
         

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