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Libreria Piccolomini, affrescata da Pinturicchio, Siena, Duomo

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Libreria Piccolomini, affrescata da Pinturicchio, Siena, Duomo (1)


Toacana ] Galleria di immagini  
     
   


Siena, Duomo, Libreria Piccolomini


   
   

La Libreria Piccolomini è un ambiente monumentale della cattedrale di Siena. Situata lungo la navata sinistra, prima del transetto, fu fatta costruire nel 1492 dall'arcivescovo di Siena, cardinale Francesco Piccolomini Todeschini (poi papa Pio III) per custodire il ricchissimo patrimonio librario raccolto dallo zio papa Pio II. Tra il 1502 e il 1507 circa venne completamente affrescata da Pinturicchio e aiuti, tra cui erano presenti il bolognese Amico Aspertini e il giovane Raffaello Sanzio[1].


Storia

Il cardinal Francesco, vescovo di Siena, ricavò dal 1492 al 1502, in alcuni ambienti della canonica adiacenti al fianco sinistro del Duomo, un'aula destinata ad accogliere le preziosissime raccolte librarie dello zio, umanista e pontefice, Enea Silvio Piccolomini, scomparso nel 1464[1].

A partire dal 1497 circa, Lorenzo di Mariano, detto il Marrina, realizzò il prospetto marmoreo esterno della Libreria, con le due arcate che incorniciano da una parte la porta di entrata della cappella e dall'altra un tondo raffigurante San Giovanni Evangelista che fu qui collocato solo nel Seicento (di incerta datazione, attribuzione e provenienza, anche se si ritiene che sia stato scolpito da Giovanni di Stefano alla fine del XV secolo).

 

Portale della Libreria Piccolomini del Marrina, Siena Duomo   Il Marrina, prospetto marmoreo della cappella Piccolomini   Giovanni di Stefano, San Giovanni Evangelista, entrata Libreria Piccolomini, Siena, Duomo

Portale della Libreria Piccolomini del Marrina, Siena Duomo

 

  Il Marrina, prospetto marmoreo della cappella Piccolomini  

Giovanni di Stefano, San Giovanni Evangelista, entrata Libreria Piccolomini, Siena, Duomo

 

La decorazione pittorica della Libreria, definita come uno dei massimi cantieri pittorici aperti in Italia agli albori del XVI secolo[1], venne affidata al Pinturicchio, pittore umbro che all'epoca era all'apice della fama, dopo i suoi successi alla Curia romana. Il contratto venne stipulato il 29 giugno 1502 ed è uno dei rari casi di contratti rinascimentali di grandi cicli pittorici che ci sia pervenuto: venne pubblicato da Gaetano Milanesi come allegato al suo commento alla Vita di Bernardino Pinturicchio di Vasari. Vi si legge ad esempio come la volta dovesse essere vivacemente decorata con "grottesche", un motivo relativamente nuovo nel panorama artistico, e come le pareti dovessero contenere dieci storie della vita di Pio II; Pinturicchio inoltre era "tenuto a fare tutti li disegni delle istorie di sua mano in cartoni et in muro, fare le teste di sua mano tutte in fresco, et in secho ritocchare et finire infino a la perfectione sua"[1].

 

Libreria Piccolomini, affrescata da Pinturicchio, Siena, Duomo. Nel centro La Cacciata dal Paradiso Terrestre

Libreria Piccolomini, affrescata da Pinturicchio, Siena, Duomo. Nel centro La Cacciata dal Paradiso Terrestre [2]

 

Entro il 1503 doveva essere stata completata la prima fase, con la volta e la griglia architettonica alle pareti: il 22 settembre di quell'anno il committente venne eletto papa come Pio III e in quelle decorazioni il suo stemma compare ancora col cappello cardinalizio. Entro tale data dovevano essere pronte anche le due grandi vetrate. Il papa morì appena 26 giorni dopo, il 18 ottobre, facendo interrompere i lavori. Il pittore si dedicò così ad altri incarichi, restando però a Siena[1].

 

Pinturicchio, Pio II canonizza santa Caterina da Siena (dettaglo), Piccolomini Library, Duomo, Siena

Le storie di Pio II vennero riprese solo intorno al 1505, probabilmente con un nuovo contratto sottoscritto dagli eredi, del quale però non esiste traccia. Nel 1507 l'impresa dovette essere terminata, se in quella data il pittore iniziò ad accettare altre commissioni dall'Umbria, pur restando nella città toscana. Tra i numerosi garzoni impiegati nell'impresa dovettero esserci anche il poi noto pittore bolognese Amico Aspertini e il giovane Raffaello, che testimoniano la rilevanza dell'impresa, vero e proprio crocevia artistico dell'Italia centrale di quegli anni[1].

In ogni caso i pagamenti si susseguirono ancora per un paio d'anni. Il tema della Libreria costituì un programma iconografico insolito all'aprirsi del Cinquecento. Da un lato esaltava la legittimità del potere papale, messa in discussione con violenza poco prima da Savonarola, da un altro esaltava il casato dei Piccolomini nel suo più illustre esponente[2].

Più tardi, sempre nel corso del XVI secolo ma in una data imprecisata, il cardinale Francesco Bandini Piccolomini fece scolpire il momumento che si trova sulla parete esterna a sinistra del prospetto marmoreo del Marrina.[3] Si tratta di un monumento commemorativo in cui spicca la figura del Redentore risorto, scolpito in onore del fratello e nipote del committente, Bandino e Germanico Bandini Piccolomini, entrambi avviati alla carriera ecclesiastica e deceduti prematuramente nel 1521 e 1569 rispettivamente.[3] L'artista rimane non identificato.



Libreria Piccolomini, affrescata da Pinturicchio, Siena, Duomo

Libreria Piccolomini, affrescata da Pinturicchio, Siena, Duomo (3)

 

Descrizione e stile

La Libreria si affaccia sulla navata tramite un ricco portale marmoreo del Marrina, composto da due arcate con decorazioni a bassorilievo (1497). Nell'arco a destra un piccolo altare con San Giovanni evangelista a bassorilievo è opera di Giovanni di Stefano, come anche la Pietà lignea sotto la mensa dell'altare. L'ingresso alla libreria si trova nell'arco sinistro, attraverso due valve bronzee di Antonio Ormanni del 1497. Sopra il portale si trova l'affresco dell'Incoronazione di Pio III, pure di Pinturicchio (1503-1508).

Si tratta di un'aula a pianta rettangolare, coperta da volta unghiata a padiglione e illuminata da due alte monofore. La solenne architettura è corredata da arredi di prima qualità: armadi lignei per i codici, intagliati dai celebri Barili; pavimento in mattonelle di maiolica triangolari con i crescenti dei Piccolomini (rifatto nel XIX secolo)[1]; un'edicola in stucco con la Cacciata dal Paradiso Terrestre sopra il portale d'ingresso, derivata dal rilievo di Jacopo della Quercia nella Fonte Gaia e forse del Marrina o di un anonimo scultore dell'epoca.

 

Libreria Piccolomini, volta   Gruppo delle tre grazie, Libreria Piccolomini, Siena Duomo   Marrina (attr.), cacciata dal paradiso terrestre (da Jacopo della Quercia)
Libreria Piccolomini, volta  

Gruppo delle tre grazie, Libreria Piccolomini, Siena Duomo

 

 

Marrina (attr.), cacciata dal paradiso terrestre (da Jacopo della Quercia)

 

Inoltre il cardinale mise a disposizione, dal palazzo romano della famiglia, il celebre marmo antico delle Tre Grazie, per il quale fu scolpita una base da Giovanni di Stefano. Si tratta di una copia romana del III secolo da un originale greco, forse pittorico, riferibile all'età ellenistica. Sebbene i libri di Pio II non giunsero mai a Siena, oggi sono esposti una serie di corali e antifonari miniati soprattutto da Liberale da Verona e Girolamo da Cremona (anni sessanta e settanta del XV secolo), ma anche di Sano di Pietro, Pellegrino di Mariano, Guidoccio Cozzarelli, di proprietà del Capitolo della cattedrale e dell'ospedale di Santa Maria della Scala[1].

Le Storie di Pio II segnarono l'apoteosi dello stile narrativo quattrocentesco, nella versione più signorile, pervasa da suggestioni fiamminghe. L'effetto è quello di un ordine razionale e stabile, fatto di certezze, che rispecchiava ancora quel modo di pensare che sarebbe stato messo in crisi dalla drammatica calata dei Lanzichenecchi[4].


Libreria Piccolomini, affrescata da Pinturicchio, Siena, Duomo

Libreria Piccolomini, affrescata da Pinturicchio, Siena, Duomo (3)

 

Le pareti sono suddivise in dieci arcate, con un'intelaiatura pittorica che simula archi in scorcio prospettico. I finti pilastri, decorati a grottesche, compongono quindi una sorta di loggiato, che poggia su un parapetto in finto marmo contenente rilievi all'antica e iscrizioni esplicative in lettere capitali dorate su sfondo blu, di pregevole qualità estetica[5].

Il tema della decorazione ad affresco era una "cronaca dipinta" della vita di Pio II, tratta dalla biografia di Giovanni Antonio Campano e dai Commentari scritti da Enea Silvio stesso[5]. I disegni delle scene curano l'organizzazione della folla dei personaggi, studiata in modo da esaltare di volta in volta le azioni del protagonista, e sono ambientati sia in interni che in esterni, in cui i gradevoli paesaggi sono alternati a quinte urbane monumentali[4].

 

Biblioteca Piccolomini - Affreschi di Pio II

I dieci affreschi sono i seguenti:

1 Enea Silvio Piccolomini parte per il concilio di Basilea
2 Enea Silvio ambasciatore alla corte di Scozia
3 Enea Silvio incoronato poeta dall'imperatore Federico III
4 Enea Silvio fa atto di sottomissione a Eugenio IV
5 Enea Silvio, vescovo di Siena, presenta Eleonora di Portogallo all'imperatore Federico III
6 Enea Silvio riceve il cappello cardinalizio
7 Pio II, incoronato pontefice, entra in Vaticano
8 Pio II convoca il concilio di Mantova
9 Pio II canonizza santa Caterina da Siena
10 Pio II giunge ad Ancona per dare inizio alla crociata

Altri capitoli

Portale marmoreo

Incoronazione di Pio III, pure di Pinturicchio (1503-1508)

La volta


Le tre Grazie


La Cacciata dal Paradiso Terrestre


Affreschi di Pio II


Pinturicchio, Libreria Piccolomini, Enea Silvio Piccolomini parte per il concilio di Basilea   Pinturicchio, Libreria Piccolomini, Enea Silvio ambasciatore alla corte di Scozia   Pinturicchio, Libreria Piccolomini, Enea Silvio incoronato poeta dall'imperatore Federico III

Enea Silvio Piccolomini parte per il concilio di Basilea

 

  Enea Silvio ambasciatore alla corte di Scozia   Enea Silvio incoronato poeta dall'imperatore Federico III
Pinturicchio, Libreria Piccolomini, Enea Silvio fa atto di sottomissione a Eugenio IV   Pinturicchio, Libreria Piccolomini, Enea Silvio, vescovo di Siena, presenta Eleonora di Portogallo all'imperatore Federico III   Pinturicchio, Libreria Piccolomini, Enea Silvio riceve il cappello cardinalizio

Enea Silvio fa atto di sottomissione a Eugenio IV

 

 

Enea Silvio, vescovo di Siena, presenta Eleonora di Portogallo all'imperatore Federico III

 

  Enea Silvio riceve il cappello cardinalizio
Pinturicchio, Libreria Piccolomini, Pio II, incoronato pontefice, entra in Vaticano   Pinturicchio, Libreria Piccolomini, Pio II convoca il concilio di Mantova   Pinturicchio, Libreria Piccolomini, Pio II canonizza santa Caterina da Siena

Pio II, incoronato pontefice, entra in Vaticano

 

  Pio II convoca il concilio di Mantova   Pio II canonizza santa Caterina da Siena
Pinturicchio, Libreria Piccolomini, Pio II giunge ad Ancona per dare inizio alla crociata   Pinturicchio, Libreria Piccolomini, Incoronazione di Pio III, pure di Pinturicchio (1503-1508)    

Pio II giunge ad Ancona per dare inizio alla crociata

 

 

  Incoronazione di Pio III, pure di Pinturicchio (1503-1508)    
   
   

Mappa Libreria Piccolomino | Agrandire mappa

 

 
   

Walter Argenta, La Libreria Piccolomini nel Duomo di Siena

 


Film di Walter Argenta. La libreria Piccolomini è un ambiente monumentale posto all'interno della Cattedrale di Siena. Fu realizzato nel 1492 per custodire un ricchissimo patrimonio librario ed all'inizio del 1500 venne completamente affrescata da Pinturicchio coadiuvato dal giovane Raffaello Sanzio.

 

Galleria fotografica Siena

Album Siena Duomo

Piccolomini Library - Sites - Siena Opera della Metropolitana | operaduomo.siena.it

ORARI LIBRERIA PICCOLOMINI

1 marzo - 1 novembre: 10:30 - 19:00
2 novembre - 28 febbraio: 10:30 - 17:30
26 dicembre - 8 gennaio: 10:30 - 18:00

Traveling in Tuscany | Le Fonti di Siena

Art in Tuscany| Pinturicchio



 



[1] Foto di Gryffindor - Opera propria, CC BY-SA 3.0, Collegamento

[2] Foto di Chenspec, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale
[3] Foto di Miguel Hermoso Cuesta - Own work, CC BY-SA 4.0, Link
[4] Cristina Acidini, Pintoricchio, in Pittori del Rinascimento, Scala, Firenze 2004, p. 219.
[3] Cristina Acidini, Pintoricchio, in Pittori del Rinascimento, Scala, Firenze 2004, p. 230.

 

 



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