La Libreria Piccolomini è un ambiente monumentale della cattedrale di Siena. Situata lungo la navata sinistra, prima del transetto, fu fatta costruire nel 1492 dall'arcivescovo di Siena, cardinale Francesco Piccolomini Todeschini (poi papa Pio III) per custodire il ricchissimo patrimonio librario raccolto dallo zio papa Pio II. Tra il 1502 e il 1507 circa venne completamente affrescata da Pinturicchio e aiuti [2].
Pio II giunge ad Ancona per dare inizio alla crociata
L'ultima impresa di Pio II fu quella di bandire una crociata turca a cui avrebbe voluto partecipare personalmente vincendo la ritrosia dei principi italiani. Per questo, ormai vecchio e ammalato si recò ad Ancona nel giugno del 1464, dove fece appena in tempo a vedere l'arrivo della flotta veneziana[3].
La scena ovviamente ha un tono celebrativo che esula dall'insuccesso dell'impresa, col pontefice al centro sul trono mentre sembra impartire degli ordini. La tradizione riconosce vari ritratti nell'affresco: il doge Cristoforo Moro inginocchiato a sinistra, i dignitari orientali Hassan Zaccaria, principe di Samo spodestato, Tommaso Paleologo, desposta spodestato di Morea, e Cem, il figlio del sultano tenuto come ostaggio a Roma[4].
Alcuni sostengono che Pinturicchio copiò le vesti orientali dai disegni che Gentile Bellini fece a Costantinopoli durante un suo viaggio; in realtà la stessa corte pontificia dell'epoca avrebbe potuto offrire a Pinturicchio lo spunto con la presenza di numerosi ospiti esotici[4].
La veduta di Ancona sullo sfondo, con le galee veneziane in arrivo, è abbastanza fedele e vi si riconoscono le mura trecentesche della città, l'arco di Traiano e la cattedrale di San Ciriaco, quest'ultima, però, con un aspetto completamente diverso dal reale, che il pittore rielaborò in senso rinascimentale privandola dei suoi caratteri più gotici[4].
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