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Tomba della Sirena
La tomba della Sirena (III-II a.C.), una volta nota anche come tomba della Fontana [5], è una tomba a edicola interamente scavata nel tufo, collocata all'interno della necropoli di Sopraripa. La facciata riproduce una falsa porta, all'interno della quale vi è scolpita l'immagine del defunto rappresentato come simposiasta, la porta è guardata ai lati da due demoni, probabilmente Charun a sinistra e Vanth a destra. Il nome deriva dal fregio nel quale non si rappresenta una sirena, come comunemente noto, ma il mostro marino Scilla colto nell'atto di affondare una nave. Sopra l'immagine del defunto è ben leggibile la scritta "Vel Nulina", ossia "figlio di Vel".
Un dromos particolarmente stretto conduce alla camera sepolcrale, la quale è disassata rispetto all'edicola. Le piccole dimensioni della camera fanno pensare a una sepoltura per un singolo individuo.
La tomba fu descritta per la prima volta dal pittore inglese Samuel Aisnley il quale vi fu indirizzato dai locali che già conoscevano il luogo[5]. Recentemente la tomba, assieme a una vasta zona della necropoli di Sopraripa, è stata sottoposta ad un esteso restauro, durante il quale sono state scoperte altre sepolture arcaiche che giacevano a un livello appena sottostante quello della Sirena[2][4].
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Samuel James Ainsley, Tomb called 'La Fontana' at Sovana, 1843, Graphite, heightened with white, on grey paper. Signed, inscribed and dated: "S J ainsley Suana. Fri. 16 June 1843". Collection British Museum. [7]
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Francesco Franzoni:
«Come notava già Ainsley, la facciata della tomba, incastonata nel costone di Sopraripa, guarda verso nord-est e quindi verso l’antico abitato (secondo un tratto costante delle necropoli sovanesi) ed è tagliata in «un masso di roccia, isolato alquanto ed avanzato avanti ad altro tratto più alto di roccie (grafia ’800)»[7a]. Fra le annotazioni del pittore, una risulta particolarmente interessante: parlando delle balze tufacee che circondano la città, egli sottolinea che «si livellano così al piano di lei, che a piccola distanza credete di camminare verso la città stessa»10, quando la tomba è in realtà separata da essa dal corso del Folonia.(...)
La tomba è descritta in maniera accurata tanto dall’Ainsley quanto dal Dennis, che tentano anche le prime trascrizioni dell’iscrizione[7a]: gli studiosi non fraintendono il soggetto del frontone e segnalano i possibili confronti con urne sepolcrali, particolarmente con le urne volterrane d’alabastro».[7]
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Recentemente la tomba, assieme a una vasta zona della necropoli di Sopraripa, è stata sottoposta ad un esteso restauro, durante il quale sono state scoperte altre sepolture arcaiche che giacevano a un livello appena sottostante quello della Sirena[2][4].
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Necropoli di Sovana, la Tomba della Sirena (tomba a edicola)
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«Il monumento consta di un'ampia facciata rettangolare, lievemente rastremata, terminata in alto da una cornice aggettante e sormontata da un frontone decorato a rilievo. Al centro della facciata, larga m.5,30 e alta m.4 ca. si apre una nicchia arcuata, larga m.2,12, alta m.3, profonda m.1,15, la cui parete di fondo presenta andamento lievemente strapiombante; in alto, quasi a contatto con la volta, è stato praticato un incasso approssimativamente rettangolare, largo m.0,095 e alto m.0,20. All'interno della nicchia, in basso, arretrata di m.0,24-0,27 dalla linea della facciata, è scolpita la fiancata di una kline, alta m.0,67, fornita di tre gambe rettangolari; sulla kline è disteso un drappo il cui orlo ricade per m.0,175 sulla fiancata, formando una teoria di sette archetti; sulla kline sono visibili i resti di una figura panneggiata, evidentemente l'immagine del defunto, oggi completamente consunta. Della figura sono riconoscibili tracce del panneggio all'estremità destra; a sin. si conserva una serie di sei pieghe rigonfie e diritte, in corrispondenza della gamba sinistra, che doveva essere piegata al ginocchio e compleamente adagiata sullo stroma; all'estremità sinistra, separato dalla parte centrale da una scanalatura larga m.0,06 e dalla parete di fondo da una seconda scanalatura più stretta, è visibile il piede destro, forse calzato, sporgente dal panneggio per una lunghezza di m.0,23-0,24. Il piede, largo circa m.0,15, è posato con tutta la pianta sulla kline, per cui il ginocchio corrispondente doveva essere sollevato e piegato. A destra, lungo il bordo della kline, è riconoscibile il braccio sin. Della figura, con la mano dalle dita distese. Tutta la parte superiore della figura è scomparsa e in corrispondenza vi è oggi una superficie uniformemente spianata; d'altronde, la parte di fondo non sembra aver sofferto manomissioni, per cui la figura recumbente doveva essere scolpita a tutto tondo. In basso, davanti alla kline, I resti del suppedaneo, con zampe diritte. Sulla parte di fondo della nicchia, a metà altezza, iscrizione incisa su due righe: nulina vel / velus. Ai lati della nicchia, sulla facciata, su due pannelli rettangolari, alti m.1,75, larghi m.0,72, aggettanti sulle ante m.0,20, si impostavano due figure ammantate: quella di destra chiaramente riconoscibile nella parte inferiore del corpo, indossa un chitonisco e una clamide che scende in fitte pieghe a destra; ai piedi, alti calzari; la figura di sinistra, franata nel pendio sottostante (ed oggi conservata al Palazzetto Pretorio in Sovana) rappresenta una donna in atteggiamento di dolore, con la mano destra sollevata nel gesto di scostare la chioma al lato del volto. Al di sopra della facciata, cornice sporgente (aggetto m.0,19), alta m.0,43, esibente un fregio di patere umbelicate alternate a triglifi schematici. La linea di contorno del frontone non è rettilinea e forse anche nello stato originale alcune parti della decorazione dovevano sovrapporsi alla cornice, di cui si riconoscono tracce qua elà. Al centro è una figura femminile nuda, desinente in basso in spire anguiformi terminate da una coda falcata; Scilla afferra con il braccio destro, lievemente sollevato dal busto e fortemente piegato al gomito, il bordo di un elemento rettilineo, del quale si riconoscono tracce a sinistra, e che ricompare in alto al di sopra della testa, ritornando infine chiaramente visibile sull'altro lato dove, a più forte rilievo, si incurva energicamente verso il basso, sovrapponendosi forse in parte al braccio sinistro, leggermente distaccato dal fianco e riconoscibile fino al gomito. Questo elemento, da interpretarsi forse come un aplustre, termina in basso con un netto margine obliquo, poco al di sopra della prima grande spira»[6].
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Sopraripa t.4, “Tomba della Sirena” - “La Fontana” (tomba a edicola) [Catalogo generale dei Beni Culturali] [6]
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«Sotto l'omero destro sono visibili alcuni elementi ovali, da interpretare come penne delle ali del demone. A destra di Scilla è visibile parte dei glutei, delle cosce, del torso, e della testa di una figura virile rivolta a destra, che tende fortemente il braccio destro in avanti; il personaggio è fornito di grandi ali di forma tondeggiante; il braccio sinistro, teso in basso, appoggia su un piano fortemente rilevato, a contorno semilunato, forse una pelta. Il corpo sembra disposto quasi orizzontalmente, immediatamente al di sopra delle spire serpentine. La parte sinistra del frontone è fortemente erosa e fessurata; nello spazio tra l'ala destra della Scilla e la fenditura verticale si riconoscono chiaramente I piedi e le gambe di un'altra figura; al di là della fenditura si riconoscono anche la spalla sinistra, le braccia e la testa di un altro personaggio alato. Alle estremità del frontone, un elemento acroteriale di forma vagamente triangolare, meglio conservato a destra. Sul culmine del frontone, in corrispondenza del capo di Scilla, è ricavato nella roccia un grosso portacippi, largo m.0,61 (sulla fronte, nella parte posteriore m.1,86), lungo m.1,00 e alto m.0,40, la cui faccia anteriore è decorata da una cornice rilevata di forma semicircolare, che funge da acroterio centrale. Sul ripiano del portacippi, in corrispondenza della parte più larga, a m.0,55 dalla fronte, si conserva un foro rettangolare, largo m.0,11, lungo m.0,06 e profondo m.0,09»[6].
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Tomba della Sirena, una figura virile, Parco Archeologico Città del Tufo, Sovana [9]
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Recentemente la tomba, insieme a gran parte della necropoli di Sopraripa, è stata ampiamente restaurata e altre tombe sono state scoperte a un livello appena inferiore a quello della Tomba della Sirena.
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Necropoli di Sovana, mappa
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Parco Archeologico Città del Tufo | Il Parco Archeologico del Tufo tra Sorano, Pitigliano, Sovana
Indirizzo
Parco Archeologico “Città del Tufo”, Palazzo Pretorio, Piazza Pretorio, 12/a - Sovana - Sorano (GR)
Orari di apertura
Da due settimane prima di Pasqua al 2 novembre 10.00-13.00;
16.00-19.00
26 dicembre - 6 gennaio 10.00-13.00; 14.00-17.00
Durante il resto dell'anno 10.00-13.00
Apertura della Necropoli etrusca di Sovana
settimane prima di Pasqua al 2 novembre 10.00-19.00
26 dicembre - 6 gennaio 10.00-17.00
Visite invernali su prenotazione
Biglietti: Gratuito
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Album Necropoli di Sovana
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Tomba Ildebranda, necropoli del Poggio Felcetoi di Sovana, Toscana
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La Tomba Ildebrandail più famoso monumento della necropoli sovanese e tra i più importanti dell'intera Etruria
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Necropoli di Sovana, Tomba Ildebranda, Camera di sepoltura
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Tomba dei Demoni Alati, statua di un demone alato, verosimilmente di una Lasa [3]
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Sovana. La Tomba dei Demoni Alati, il leone di guardia e una Lasa [3]
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Tomba dei Demoni Alati
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[1] Photo by•• FedericoLukkini ••, licensed under the Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic license.
[2] Tratta dall' articolo Sovana (sito archeologico) dell' enciclopedia Wikipedia ed è rilasciato sotto i termini della GNU Free Documentation License.
[3] Foto di Rein Ergo. All rights reserved © Traveling in Tuscany
[4] Preite Massimo (a cura di), Il patrimonio archeologico di Pitigliano e Sorano. Censimento, monitoraggio, valorizzazione., Pisa, Giardini Editore e Stampatori, 2005, p. 180, ISBN 88-427-1225-6.
[5] Aisnley Samuel I., Monumenti Sepolcrali di Sovana, in Bollettino dell'Istituto di Corrispondenza Archeologica, 1843, pp. 155-159.
[6] Catalogo generale dei Beni Culturali, Sopraripa t4, “Tomba della Sirena” - “La Fontana” (tomba a edicola, sotto licenza C-BY 4.0 Attribuzione 4.0 Internazionale | www.catalogo.beniculturali.it
[7] Francesco Franzoni, Alcune note sulla tomba della Sirena a Sovana, in Villa Borghese • 1
L’Etruria meridionale rupestre? Atti del convegno internazionale “L’Etruria rupestre dalla Protostoria
al Medioevo. Insediamenti, necropoli, monumenti, confronti”, Barbarano Romano - Blera, 8-10 ottobre 2010
[7a] S.I. Ainsley, G. Dennis, Monumenti sepolcrali di Sovana, in Annali dell’Instituto di corrispondenza archeologica, 15, 1843, pp. 223-236
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Traveling in Tuscany | Walking through the Etruscan necropolis of Sovana
Francesco Franzoni, Alcune note sulla tomba della Sirena a Sovana, in Villa Borghese • 1
L’Etruria meridionale rupestre? Atti del convegno internazionale “L’Etruria rupestre dalla Protostoria
al Medioevo. Insediamenti, necropoli, monumenti, confronti”, Barbarano Romano - Blera, 8-10 ottobre 2010 | www.academia.edu
Parco Archeologico Città del Tufo | Five itineraries |Ildebranda - San Sebastiano - San Rocco - Vitozza - Fortezza Orsini
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