Palazzo Sforza Cesarini (Rocca Aldobrandesca)

Il palazzo comitale, poi ducale, di Santa Fiora (Gr) è un grande complessoarchitettonico collocato nella parte più elevata dell’antico villaggio fortifi-cato amiatino che divenne, progressivamente tra XII e XIII secolo, uno deimaggiori centri politici della Maremma e della Toscana rurale.

Il Palazzo Sforza Cesarini occupa attualmente l’intero latoa monte dell’antica piazza di castello (oggi piazza Garibaldi). Si tratta di un complesso architettonico molto elaborato suddivisibile in due macroelementi: il palazzo vecchio, detto “rocca” o “roccaccia” a nord-est [4] e il palazzo nuovo, edificato attorno alla metà del XVI secolo da Mario I Sforza erestaurato alla fine dello stesso secolo dalla moglie Fulvia Conti [5].

Si tratta di un complesso architettonico databile tra il XII e il XVIII secolo, che include gli edifici più antichi tra quelli aldobrandeschi (torre maestra – sec. XII) e i più recenti tra quelli sforzeschi (palazzo pretorio - ‘780) conservatia Santa Fiora. Si distinguono in particolare, tra i corpi di fabbrica, la torre maestra(XII secolo), un lacerto del palatium di Ildebrandino XI (XIII secolo), la torre dell’orologio (XIV secolo), l’antiporta della rocca (s. m. XIV secolo) con gli adiacenti resti del fossato (circa a. 1382, visibili in parte nei localidell’ex panificio) e il palazzo pretorio (circa 1789) edificato dal duca Francesco Sforza Cesarini.

Torre degli Aldobrandeschi

La Torre degli Aldobrandeschi si presenta a sezione quadrangolare, molto imponente, con strutture murarie in pietra dove si aprono alcune finestre disposte su più livelli ed una serie di feritoie che, in passato, venivano usate per funzioni di difesa ed offesa. La parte alta è priva di coronamenti.

La Torre dell'Orologio, più bassa, si presenta a sezione quadrata con un alto e possente basamento a scarpa cordonato; a metà altezza, sulla parete che guarda verso la piazza, è collocato l'orologio che le conferisce la denominazione; le strutture murarie in pietra hanno mantenuto pressoché intatto l'originario aspetto medievale. La torre culmina con una prima merlatura poggiante su mensole sporgenti che racchiudono archetti ciechi, sopra la quale si eleva una piccola torretta centrale, coronata a sua volta da un'altra merlatura simile ma proporzionata a quest'ultima; all'estrema sommità è collocata una campana culminante con una croce. Entrambe le merlature sono il risultato di interventi di restauro effettuati nel corso dell'Ottocento.

Dal 2002 il palazzo ospita il Museo delle miniere di mercurio del Monte Amiata.