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Monte Amiata è un antico vulcano, ormai spento, con presenze di rocce e di laghetti di origine vulcanica. L'Amiata è ricchissimo di acque, quasi tutte captate dall' Acquedotto del Fiora che trasporta il prezioso liquido nell'intera Toscana meridionale e nella parte settentrionale del Lazio, e l'Acquedotto del Vivoche attinge acqua dalla sorgente dell'Ermicciolo, collocata nella zona di Vivo d'Orcia, e trasporta l'aqua a Siena.
Vi si trovano, inoltre, le sorgenti dei fiumi Fiora e Albegna (quest'ultima presso il Monte Buceto che costituisce l'estrema propaggine sud-occidentale del massiccio montuoso).Suggestivo il paesaggio, con foreste di grande prestigio, formate da faggi, abeti e castagni. Si è qui realizzato un equilibrio fra uomo e vegetazione che ha contribuito non poco a conservare la flora e addirittura a migliorarla con tecniche forestali e di taglio, praticate con serietà da circa un secolo.
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Bosco in località. Primo Rifugio (Abbadia San Salvatore), Monte Amiata [3]
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Nella stagione invernale si praticano gli sport invernali, essendo stato allestito negli anni un complesso sciistico con piste ed impianti di risalita, dislocati nei punti cardine della montagna: la Vetta, il Prato delle Macinaie, il Prato della Contessa, il Rifugio Cantore e il Pian della Marsiliana.
Il Prato della Contessa deve il suo nome ad un episodio d' amore che vide protagonisti la contessina Gherarda degli Aldobrandeschi di Santa Fiora e il giovane Adelardo, feudatario di Chiusi, che molto spesso si dedicava a tornei d' arme e a competizioni cavalleresche. In una di queste, svoltasi a Buonconvento, Gherarda lo conobbe e ne rimase colpita [2].
Sentieri della Macchia Faggeta | Monte Amiata, Prato della Contessa, Foresta di faggio
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