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Santuario della Madonna di Val di Prata Monticello Amiata, Cinigiano [1]
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Monticello Amiata, Santuario della Madonna di Val di Prata, Storia e descrizione
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Il santuario della Madonna di Val di Prata si trova nel comune di Cinigiano, nella frazione di Monticello Amiata, sulle pendici del monte Amiata.
Storia e descrizione
La chiesa è documentata dal 10 giugno 1198 quando papa Innocenzo III la cita in una bolla diretta all'Abate dell'abbazia di San Salvatore, ma la sua edificazione risale almeno a due secoli prima ed è divenuta un noto santuario per l'esposizione sull'altare maggiore della venerata immagine quattrocentesca della Madonna col Bambino detta della Consolazione.
Il dipinto, che ha subito la decurtazione della parte inferiore, era attorniato da numerosi ex voto, in parte venduti per finanziare i radicali lavori di ristrutturazione condotti dal 1847 al 1863.
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Santuario della Madonna di Val di Prata Monticello Amiata, sulle pendici del monte Amiata [2]
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L'edificio presenta la facciata a capanna con il portale architravato, e l'interno ad aula unica con due altari laterali tardo barocchi: quello di sinistra, del 1691, conserva la pala con la Madonna del Carmine con santa Teresa d'Avila, santa Elisabetta d'Ungheria, san Filippo Neri e sant'Elena, uno dei vertici dell'attività pittorica di Giuseppe Nicola Nasini, mentre l'immagine della Madonna della Consolazione troneggia sull'altare centrale.
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Mappa Santuario della Madonna di Val di Prata, fuori dal centro storico di Monticello Amiata, frazione o Cinigiano | Ingrandire mappa
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Storia
Anticamente chiamato Montepinzutolo, ricordato per la prima volta in un diploma del 5 aprile 1027 di Corrado II e poi feudo dei signori di Tintinnano, niente rimane oggi dell'antico borgo alto-medievale, completamente distrutto da un incendio nel 1240. Il nuovo borgo fu ricostruito dagli abitanti di Montepinzutolo con il nome di Monticlo, e nel 1261 divenne comune autonomo. Agli inizi del XIV secolo venne posto sotto la protezione di Siena e nel 1348, per insubordinazioni riguardanti il doppio pagamento di tasse all'abbazia di San Salvatore e a Siena, ricevette una scomunica che, curiosamente, ad oggi non è mai stata formalmente ritirata. Annesso al Granducato di Toscana nella metà del XVI secolo, nel 1783 perse la sua autonomia, venendo accorpato a Cinigiano, nuova sede comunale.[3] |
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Galleria fotografica
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Panorama Monticello Amiata
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Monumento ai Caduti (Monticello Amiata)
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Storia
Anticamente chiamato Montepinzutolo, ricordato per la prima volta in un diploma del 5 aprile 1027 di Corrado II e poi feudo dei signori di Tintinnano, niente rimane oggi dell'antico borgo alto-medievale, completamente distrutto da un incendio nel 1240. Il nuovo borgo fu ricostruito dagli abitanti di Montepinzutolo con il nome di Monticlo, e nel 1261 divenne comune autonomo. Agli inizi del XIV secolo venne posto sotto la protezione di Siena e nel 1348, per insubordinazioni riguardanti il doppio pagamento di tasse all'abbazia di San Salvatore e a Siena, ricevette una scomunica che, curiosamente, ad oggi non è mai stata formalmente ritirata. Annesso al Granducato di Toscana nella metà del XVI secolo, nel 1783 perse la sua autonomia, venendo accorpato a Cinigiano, nuova sede comunale.[2]
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[1] Foto di Rein Ergo. All rights reserved © Traveling in Tuscany
[2] Foto di LigaDue, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
[3] Bruno Santi, Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto, Nuova Immagine, Siena, 1995, p. 172.
Questo articolo è basato parzialmente sull'articolo Chiesa della Madonna della Neve (Santa Fiora) dell' enciclopedia Wikipedia ed è rilasciato sotto i termini della GNU Free Documentation License.
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