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Storia della pieve di San Lazzaro
La pieve di San Lazzaro è ricordata in documenti[1] risalenti al X secolo quale censuaria del vescovo di Firenze[2]. In un documento conservato nell'Abbazia di Passignano e risalente al 987 risulta che la chiesa a quel tempo era intitolata a San Leonardo[3], dedicazione che poi non mantenne.
In occasione della resa della città di Semifonte (1202), feudo dei conti Alberti, il popolo di San Lazzaro e quello di altre sei chiese suffraganee risulta come facente parte del comune di Certaldo[4] e in base a ciò si può supporre che la pieve doveva appartenere ai Conti di Certaldo perlomeno dalla seconda metà del XII secolo, per poi passare sotto il controllo del vescovo di Firenze. Dal XIII secolo in poi aumentano le notizie riguardanti la pieve e le sue chiese controllate e sono anche rimasti i nomi di alcuni suoi rettori[5][6][7][8][9] che appartenevano alle famiglie più potenti della zona.
All'inizio del XIV secolo il territorio della pieve era composto da sedici popoli[10][11][12][13][14].
La situazione economica della chiesa era florida come risulta sia dal pagamento dei tributi per mantenere l'esercito fiorentino nel 1260[15][16] sia dalla decime pontificie del 1276 e del 1302[13][17]; grazie a questo la chiesa era una delle più ambite infatti veniva assegnata ai canonici della cattedrale di Firenze.
Nel 1363 la pieve venne costituita in dote alla famiglia Gianfigliazzi[18], signori del Castello di Santa Maria Novella, poco distante, e così rimase fino al 1954.
Nella pieve ebbe anche sede una canonica, di cui sono rimaste alcune testimonianze nel 1259[4] e nel 1286[19] ma la sua istituzione doveva essere precedente come era successo nelle analoghe comunità sorte presso le pievi circostanti. A difesa del loro territorio gli uomini del popolo di San Lazzaro ottennero dalla Signoria di Firenze, nel 1380, il permesso di poter costruire un castello nei dintorni[4].
Come già detto la chiesa era di patronato dei Gianfigliazzi e sotto il loro governo vennero effettuati diversi lavori nel corso dei secoli. Nel 1589 in occasione della visita del duca Alessandro de' Medici la chiesa venne restaurata[4] mentre nel 1593 risulta costruito l'edificio dell'oratorio della Compagnia. A causa di un incendio che distrusse sia la canonica che parte della navata destra nel 1722 vennero effettuati dei grossi restauri[20]. I lavori più grossi però vennero effettuati nel 1782 quando vennero costruiti i nuovi altari laterali, venne rifatto il presbiterio e vennero anche aperte tre finestre. Nel XIX secolo venne costruita la tettoia-portico in facciata[21]
Negli anni cinquanta del XX secolo venne ripristinato lo stile romanico eliminando completamente gli intonaci[22] e tutte le altre aggiunte in stile barocco; in quell'occasione vennero riportati alla luce anche degli affreschi risalenti al XIV secolo. In occasione di successivi lavori venne anche ritrovava la cripta che però non venne ripristinata[23].
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Pieve di San Lazzaro |
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Pieve di San Lazzaro, abside |
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Cenni di Francesco, Madonna col Bambino, affresco, Certaldo, pieve di San Lazzaro a Lucardo
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Certaldo
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Certaldo, veduta sul centro storico
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Certaldo Alto, Palazzo Pretorio |
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La via principale del borgo, via Boccaccio
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Certaldo, Palazzo Pretorio, stemmi
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t Palazzo Pretorio, stemmi degli de'Medici, Corbinelli, Guidotti e Buondelmonti.
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Certaldo, stemmi sul Palazzo Pretorio |
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Comune Certaldo | www.comune.certaldo.fi.it
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Traveling in Tuscany| Holiday homes in southern Tuscany | Podere Santa Pia
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Podere Santa Pia, situated in a particularly scenic valley | Impressions and reviews
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[1] La pieve viene citata anche nel falso diploma del 776 redatto nella Badia di Nonantola, documento preso per buono dal Repetti, Repetti 1833, Volume II, pag.817
[2] Sono due carte risalenti rispettivamente al 900 e al 926 Lami 1758, pag.230 e 245
[3] Repetti 1833, Volume II, pag.817
[4] AA.VV. , Chiese medievali della valdelsa, pag.122
[5] pievano Jacopo nel 1233, Lami 1758, pag.230
[6] pievano Carlo citato nel 1224, Lami 1758, pag.230
[7] pievano Ruffo di Ammannato citato nel 1260, Paoli 1889, pag.113
[8] pievano Stefano citato dal 1281 al 1290 camerlengo del vescovo di Ostia e Velletri, Repetti 1833, Volume II, pag.817
[9] pievano Jacopo Dini partecipante al Sinodo di Firenze nel 1286 quale pievano di San Lazzaro, non è spiegabile la sovrapposizione temporale con il pievano Stefano ma le cariche e le date sono riportate fedelmente, Lami 1758, pag.1134-1139
[10] Paoli 1889, pag.113
[11] Stopani 1979, pag. 73
[12] Giusti-Guidi 1942, pag.32
[13] Guidi 1932, pag.21
[14] AA.VV. , Chiese medievali della valdelsa, pag.125 nota 10
[15] In quell' anno la sola pieve offre 20 staia di grano mentre tutto il piviere ben 96 staia, Paoli 1889, pag.113
[16] Stopani 1979, pag. 74
[17] Le decime ammontano a 66 lire tra il 1276 e il 1289 mentre nel 1303 solo 33 lire, Giusti-Guidi 1942, pag.32
[18] Cioni 1911, pag. 168
[19] Schneider 1907, pag.313 n.926
[20] Lavori citati in un'epigrafe murata sulla facciata della canonica dove è riportato che il finanziatore fu Alessandro Gianfigliazzi, AA.VV. , Chiese medievali della valdelsa, pag.125 nota 22
[21] I. Moretti - R. Stopani 1968 pag 251
[22] il direttore dei lavori fu Ferdinando Rossi, AA.VV. , Chiese medievali della valdelsa, pag.125 nota 24
[23] Moretti Stopani 1968, pag. 250
[24] in seguito passata al Piviere di San Pancrazio
[25]chiesa posta lontano dalla pieve e in diocesi Volterrana o Lucchese ma appartenente al contado fiorentino
[26] idem
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Bibliografia
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Luigi del Moro, Atti per la conservazione dei monumenti della Toscana compiuti dal 1 luglio 1894 al 30 giugno 1895. Relazione a S.E. il Ministro della Pubblica Istruzione, Firenze, Tipografia Minori corrigendi, 1896.
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