Il Santuario di San Giorgio è situato a Montorgiali, nel comune di Scansano.
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Santuario di San Giorgio, situato fuori dal paese lungo la strada che conduce a Polveraia, era in origine una pieve rurale, trasformata prima in romitorio e poi in santuario. Ancora oggi è la meta finale di una suggestiva cavalcata che si svolge nel giorno dei festeggiamenti del santo. Come da antico statuto San Giorgio viene festeggiato in paese nella domenica più vicina alla ricorrenza del 23 aprile[2].
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In occasione della festa del santo, il 23 aprile, il santuario costituisce il punto di arrivo della cavalcata di San Giorgio, suggestiva cerimonia a cui partecipano gli abitanti di Montorgiali e quelli dei paesi vicini. Tale antica usanza intende riproporre la lotta di San Giorgio col drago.
La leggenda di San Giorgio
La leggenda narra che Giorgio, coraggioso soldato dell’esercito romano, fosse costretto a rifugiarsi a Montorgiali a causa della persecuzione contro i cristiani e lì rimase fino alla morte. Dopo molti anni, un terribile drago sanguinario, divoratore di giovani e fanciulle, cominciò a terrorizzare i dintorni. Una sera, si sentì lo scalpitare di un cavallo lungo le strade del paese e un cavaliere biondo su un bianco destriero fu visto allontanarsi al galoppo; in lui gli abitanti del paese riconobbero San Giorgio e, affascinati dal prodigio, si misero a seguire le orme del cavallo. Dopo esser passati dalla fonte del drago, dove la bestia era solita abbeverarsi, ed aver costeggiato il fosso dell’Inferno, risalirono in alto dove videro il drago, ucciso, circondato dal suo sangue.
La suggestiva leggenda, diffusasi verso l’XI sec., non ha fondamento storico sebbene la storia di San Giorgio, uccisore del drago e salvatore di un’inerme fanciulla, sia stata tramandata nella letteratura medievale e rappresentata in varie forme artistiche.
Tuttavia ogni anno, il 23 aprile, ricorrenza della festività del santo, a Montorgiali si ricorda l’uccisione miracolosa del drago con una cavalcata per le strade del paese, cavalcata che poi prosegue fino al santuario del santo, poco lontano da Montorgiali. Se così non fosse, si racconta, S. Giorgio esprimerebbe il suo disappunto galoppando incessantemente per tutta la notte lungo il paese.[3]
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