Le rovine dell'Eremo Eremo Lazzaretti, sulla Torre Giurisdavidica.
La torre fu scelto da Davide Lazzaretti come centro della comunità giurisdavidica da lui fondata. Vi restano le rovine degli edifici innalzati tra il 1869 ed il 1875, in particolare la torre a pianta circolare, l'eremo e la chiesa.
Il profeta dell'Amiata David Lazzaretti nacque ad Arcidosso il 06 novembre 1834 e vi morì, ucciso, il 18 agosto 1878.
Molti critici, filosofi e letterati dell'epoca e, ancor più successivamente, hanno analizzato il movimento di David Lazzaretti. Fra questi storici delle religioni come Rasmussen, Donini, Moscato; letterati come Guy de Maupassant, Lazzareschi, Imberciadori, Arrigo Petacco, Gadda-Conti; filosofi e politici come Giacomo Barzellotti, Eric Hobsbawm, Antonio Gramsci, Ernesto Balducci. Questi illustri contributi di studio e di ricerca portano oggi a valutare l'avventura mistica del "profeta dell'Amiata" alla stregua di una protesta sociale genuina, nata in una situazione economica di alta depressione come quella presente nelle campagne toscane dopo l'unificazione, che ha cercato il possibile riscatto in un viatico religioso e millenaristico che David Lazzaretti ha impersonato con un carisma non comune. Certe iniziative sorte nell'ambito della comunità creata da David Lazzaretti sono state spesso ricordate come innovative e largamente progressiste: specie gli storici hanno evidenziato l'organizzazione sociale istituita dal Lazzaretti, i terreni e altre proprietà messe in comune, il voto esteso alle donne quando il suffragio universale era in Italia ancora sconosciuto, la divisione dei prodotti della terra, l'obbligo scolastico.[2]
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