Il Porto del Valle è il porto principale di Porto Santo Stefano. È il porto commerciale più importante della provincia di Grosseto.
Storia
Il porto si è sviluppato negli ultimi due secoli, grazie alla cantieristica navale e alla necessità di creare un approdo più grande per i collegamenti con le isole.
In precedenza, era usato dai governanti spagnoli dello Stato dei Presidi, che lo ritenevano più sicuro e protetto del più piccolo e vicino Porto Vecchio.
All’inizio del Novecento era presente un breve tratto dell'attuale molo di sopraflutto, che venne prolungato dal 1911 al 1917 per ulteriori 125m. Nel 1919-1920 vennero costruiti un nuovo pontile (Molo della Sanità) e un nuovo tratto di banchina. Negli anni 1930 furono prolungati alcuni tratti di banchina. Il porto fu completamente distrutto durante la seconda guerra mondialedai bombardamenti condotti dalle forze aeree anglo-americane, tra il 1943 e il 1944. Negli anni 1960 venne prolungato il molo di sopraflutto di altri 30m e realizzato quello di sottoflutto attuale. Tra il 1976 e il 1981 il molo di sopraflutto è stato prolungato con un tratto di scogliera di 35m ad orientazione diversa rispetto al molo. Tra il 2003 e il 2007 è stato prolungato il secondo tratto per ulteriori 120m[1].
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Caratteristiche
Il porto, situato sul Mar Tirreno, è segnalato da due fanali. Il bacino portuale è protetto dai moli di sopraflutto e di sottoflutto. Il molo di sopraflutto è lungo circa 320 m ed è realizzato come diga in scogliera con mantellata in massi naturali e muro paraonde a quota + 5.90 m slm. All'interno del bacino portuale sono presenti due pontili fissi (di lunghezza di 145 e 60m rispettivamente) e 7 pontili galleggianti (di lunghezza complessiva pari a 480 m)
Fondale min-max: 4.0-10.0m
Larghezza all'imboccatura: 115m
Fondale all'imboccatura: 10m
Darsene: specchio acqueo 170.000m²
Le attività del porto
Il Porto del Valle è classificato come "Porto di interesse regionale e interregionale" ed ha funzione di porto turistico, peschereccio, mercantile, cantieristico e militare, per la presenza di numerose vedette della Finanza, della Capitaneria e dei Carabinieri[2].
Presenza costante fin dagli anni 1930, erano le petroliere utilizzate per il rifornimento del 64° Deposito Territoriale dell'Aeronautica Militare, chiuso nel 2016[3].
Vi hanno fatto scalo le navi mercantili, che venivano a scaricare componenti chimici per la fabbrica di concimi Sitoco di Orbetello.
Tra la fine degli anni 1980 e l'inizio degli anni 1990, il porto è stato utilizzato dalle compagnie di navigazione Nav.Ar.Ma. e Corsica Ferries, che hanno impiegato alcune navi sulla tratta Porto Santo Stefano-Bastia.
Dal 2016 è porto di scalo ufficiale della compagnia di navigazione statunitense Oceania Cruises[4], che si occupa di crociere di lusso[5].
È presente una consistente flotta peschereccia con imbarcazioni che esercitano soprattutto la pesca costiera ravvicinata con lo strascico[6].
Di una certa importanza è l'attività dei cantieri navali e dei maestri d’ascia, soprattutto nella costruzione di imbarcazioni da diporto e rimessaggio navale. Il Cantiere Navale dell'Argentario, situato nei pressi della darsena vecchia[7] è uno dei più importanti cantieri italiani per il restauro di imbarcazioni e velieri d'epoca.[8]
I posti barca turistici sono circa 400. In attesa della riorganizzazione prevista dal P.R.P.[9], la flotta è distribuita in modo frammentato in varie zone del porto.
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