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Storia
È verosimile che le origini del palio risalgano al tempo dello Stato dei Presidi, di cui l'Argentario faceva parte, tra gli anni 1664 e 1667. Sebastiano Lambardi, nelle sue Memorie del Monte Argentario racconta che, nel 1701, in occasione della visita del re Filippo V di Spagna, furono organizzate corse di barche, ma le realtà storiche riportano la sua probabile istituzione intorno al 1842, quando il granduca Leopoldo II di Toscana decretò la nascita di Monte Argentario, che fino ad allora era unito ad Orbetello[4]. In principio si correvano semplici gare remiere, nel 1886 una di queste venne inserita nel programma dei festeggiamenti patronali con la dicitura: regata di gozzi a quattro remi e timoniere, primo premio L.40 e bandiere di seta, secondo L.10[2]. Solamente nell'Agosto del 1937 fu redatta la prima regolamentazione della manifestazione, quando il Comune di Monte Argentario ne assunse l'organizzazione, dettando norme e regole di quello che fu chiamato Palio Marinaro dell'Argentario[5].
A quell'epoca, la sfida si correva su un percorso di tremila metri in linea, senza virate. Le imbarcazioni, venivano rimorchiate verso il largo da un peschereccio che ospitava la giuria ed effettuavano il percorso verso terra. Nella seconda edizione del 1938 invece dei gozzi classici, vennero utilizzate delle lance (con poppa quadra) con i nomi: Ida, Gioietta, Ada, Alga. Tale variazione terminò lo stesso anno. La manifestazione riprese nel 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, dopo i devastanti bombardamentiche rasero al suolo Porto Santo Stefano. I quattromila metri complessivi, si disputarono in due corsie di duemila metri, da terra verso il largo, con arrivo a terra dopo un unico giro di boa. Nel 1949, i rioni si affrontarono a coppie in due batterie distinte, con sfida finale, perché i quattro battelli non avevano le stesse caratteristiche, inconveniente risolto nell'edizione del 1950, quando il comune ordinò la costruzione di quattro gozzi identici, che furono sostituiti ventisette anni dopo da nuovi battelli in mogano, leggermente più grandi.
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Nel 1954, come manifestazione di contorno al Palio, fu istituito il Torneo del Saracino[6], giostra acquatica ad eliminazione tra due imbarcazioni a remi, ricordato ancora come molto interessante e di grande contenuto spettacolare, che veniva preceduto da una sfilata in costume[7]. Il cerimoniale del Palio prevedeva rappresentazioni storiche accompagnate da carri allegorici, spiritosi e ben elaborati.
Nel 1958, furono stabilite nuove regole, il percorso fu modificato: i quattromila metri furono divisi in dieci corsie da quattrocento metri con cinque virate al largo e quattro a terra, per evidenziare l'abilità dei timonieri, regole che sono rimaste inalterate nell'odierno statuto[2].
Nel 1990, la manifestazione si arricchì di un prezioso elemento: il corteo storico. Nella sfilata che precede la gara, viene rievocato il periodo della dominazione spagnola, attraverso un sontuoso ed elegante corteo con figuranti in abiti di corte del XVII secolo, che aprono la strada al corteo dei rioni, che sfilano seguendo l'ordine di arrivo dell'anno precedente, con buffi travestimenti e pitturazioni con i colori rionali sul corpo seminudo. Tutto ciò, pare una rivisitazione estiva dell'antico carnevale delle sciorniedi Porto Santo Stefano[3].
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Stadio del turchese dove viene svolto il palio marinaro dell'Argentario, Porto Santo Stefano [2]
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Il Palio si è corso tutti gli anni nello specchio di mare antistante il porto vecchio di Porto Santo Stefano denominato Stadio del Turchese. Nel 1998, come evento sportivo, è stato iscritto tra le manifestazioni che si svolgono sotto l'egida della FICSF: Federazione Italiana Canottaggio Sedile Fisso[8]. Tra i riti caratteristici e storici dell'evento, oltre ai controlli strutturali e antidoping imposti dalla federazione, figurano la messa a secco dei battelli il 13 agosto, con rifacimento dell'opera viva, intingendo il pennello di vernice da un recipiente comune e l'assalto dei contradaioli all'arrivo con conseguente affondamento dell'imbarcazione vincente[9].
Dal 2013 l'Ente Palio Marinaro, ha istituito il Guzzo d'oro[10], un riconoscimento che ogni anno sarà dedicato ad un personaggio che ha esaltato e valorizzato con la sua presenza e/o con la sua appartenenza, le qualità culturali, paesaggistiche, artigianali, enogastronomiche, professionali, del territorio. Nella prima edizione, dedicata alla memoria del giornalista Brando Giordani, è stata premiata Raffaella Carrà[11].
La Coppa d'Oro
La Coppa d'Oro, è il trofeo più ambito della manifestazione. Venne messa in palio per la prima volta dal Commendatore Silvio Gasperrini nel 1956, da assegnare a titolo definitivo al Rione che si aggiudica il Palio per tre anni consecutivi[2]. Nella sua storia, è stata vinta per due volte dal Rione Valle (1966-67-68 / 1989-90-91), tre volte dal Rione Fortezza (2002-03-04 / 2006-07-08 / 2012-13-14) e una volta dal Rione Croce (1984-85-86).
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Porto Santo Stefano |
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Cala Grande dalla strada panoramica di Porto Santo Stefano
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Porto Santo Stefano
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La Torre di Cala Grande occultata dalla vegetazione |
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Orbetello - Vista dal convento dei frati passionisti
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Porto Santo Stefano
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Note
- La Repubblica Palio Marinaro dell'Argentario, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 4 ottobre 2016.
- La Storia del Palio/Rione Pilarella
- Alocci, Milano, Tosi, 2000, pp. 40-44
- Alocci, 1991
- Storia del Palio Marinaro dell'Argentario, su palioargentario.it. URL consultato il 4 ottobre 2016.
- Alocci, Milano, Tosi, 2000, p. 42
- Istituto Luce, Video di Approfondimento/Giostra del Saracino del 1953 - Istituto Luce, su YouTube, 16 giugno 2012. URL consultato l'8 ottobre 2016.
- FICSF Federazione Italiana Canottaggio Sedile Fisso, su ficsf.it. URL consultato il 4 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2014).
- Palio Marinaro dell'Argentario/immagini, su monteargentario.info. URL consultato l'8 ottobre 2016.
- Guzzo d'Oro 2013/Il Tirreno, su iltirreno.gelocal.it. URL consultato il 4 ottobre 2016.
- Arezzo TV, Video di Approfondimento/Raffaella Carrà, consegna Guzzo d'oro, su YouTube, 22 agosto 2013. URL consultato il 4 ottobre 2016.
Bibliografia
Claudio Busonero, Il Palio Marinaro dell'Argentario tra nomi e numeri, Laurum, 2011, ISBN 8887346895.
Nazzareno Alocci, Pale a prua: il palio marinaro dell'Argentario tra realtà fede e leggenda, Grosseto, Azienda di promozione turistica, 1991.
Nazzareno Alocci, Cosmo Milano, Antonio Tosi, Palio Marinaro dell'Argentario, Rione Croce, Arezzo, Laurum, 2000.
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[1] Foto di sconosciuto - Vecchia brochure, Pubblico dominio, Collegamento
[2] Fonte: foto di Ceppicone, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale
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