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Art in Tuscany
Guido da Siena, Trasfigurazione, entrata di Cristo a Gerusalemme e resurrezione di Lazzaro, 1270-1275 circa, tempera e oro su tela, 
90 × 186 cm, Pinacoteca Nazionale, Siena

Guido da Siena, Trasfigurazione, entrata di Cristo a Gerusalemme e resurrezione di Lazzaro, 1270-1275 circa, tempera e oro su tela,
90 × 186 cm, Pinacoteca Nazionale, Siena [1]


Toacana ] Galleria di immagini  
     
   
Guido da Siena, Dossale da Santa Maria a Crevole (Trasfigurazione, entrata di Cristo a Gerusalemme e resurrezione di Lazzaro), 1270-1275 circa

   
   

Guido da Siena fu un pittore attivo nella seconda metà del XIII secolo. È tradizionalmente considerato uno dei fondatori dell'intera Scuola senese.

 

Trasfigurazione, entrata di Cristo a Gerusalemme e resurrezione di Lazzaro, 1270-1275 circa

L'opera è dipinta su tela, un formato molto raro nel Duecento, ed è una delle primissime pitture pervenuteci su tale materia. Proviene dalla pieve di Santa Cecilia a Crevole, nel comune di Murlo.

Fu attribuita a Guido da Siena da Berenson (1936), confermato poi dallo Stubblebine (1964) e dal resto della critica[0].


Descrizione e stile

Vi sono raffigurate tre storie di Cristo, da leggere da destra verso sinistra. La prima è la resurrezione di Lazzaro, dall'elegante composizione formale.

La resurrezione di Lazzaro


  Guido da Siena, Trasfigurazione, entrata di Cristo a Gerusalemme e resurrezione di Lazzaro (particolare), 1270-1275 circa, tempera e oro su tela, 
90 × 186 cm, Pinacoteca Nazionale, Siena  
 

Guido da Siena, Trasfigurazione, entrata di Cristo a Gerusalemme e resurrezione di Lazzaro (particolare della resurrezione di Lazzaro), 1270-1275 circa, tempera e oro su tela, Pinacoteca Nazionale, Siena [2]

 

 

Un gruppo di edifici a sinistra fa da sfondo a Gesù, ritratto nel gesto della parola, e agli apostoli, mentre dalla montagnola antistante Lazzaro si leva dal sepolcro ancora bendato, ma con gli occhi ben aperti, in quanto vivo. Qui gli astanti sollevano le mani sorpresi e uno di loro si tappa la bocca per il cattivo odore, un gesto che venne ripreso da Duccio di Buoninsegna nell'analoga scena sul resto della Maestà del Duomo di Siena. Curiosi sono i grandi fiori a ombrello che spuntano da un arbusto sulla montagna, così originali, ma presenti anche nel dossale di Badia Ardenga. In basso due donne si prostrano, a riempire la forma triangolare del crinale, senza invadere la metà riservata a Gesù e alla sua schiera.


Ingresso a Gerusalemme

   
   
  Guido da Siena, Trasfigurazione, entrata di Cristo a Gerusalemme e resurrezione di Lazzaro (particolare), 1270-1275 circa, tempera e oro su tela, 
90 × 186 cm, Pinacoteca Nazionale, Siena  
 

Guido da Siena, Trasfigurazione, entrata di Cristo a Gerusalemme e resurrezione di Lazzaro (particolare dell'ingresso a Gerusalemme), 1270-1275 circa, tempera e oro su tela, Pinacoteca Nazionale, Siena [2]

 

 
 
   

Anche la scena dell'ingresso a Gerusalemme è raffigurata sfruttando sapientemente i piani in sequenza, in questo caso una serie di colli lungo i quali le persone scendono, provenienti dalla città murata sullo sfondo (stretta come un anfiteatro), tra alberelli su cui si arrampicano i fanciulli desiderosi di vedere l'avvenimento. Gesù si fa avanti in groppa a un'asina, parlando e benedicendo, mentre i fedeli si prostrano per stendere a terra mantelli e ramoscelli per facilitarne il passaggio. Lo seguono gli apostoli (se ne intravedono solo tre e altrettante aureole in secondo piano), che paiono titubanti, riguardandosi l'un l'altro.

 

Trasfigurazione


  Guido da Siena, Trasfigurazione, entrata di Cristo a Gerusalemme e resurrezione di Lazzaro (particolare della resurrezione di Lazzaro), 1270-1275 circa, tempera e oro su tela, 90 × 186 cm, Pinacoteca Nazionale, Siena  
 

Guido da Siena, Trasfigurazione, entrata di Cristo a Gerusalemme e resurrezione di Lazzaro (particolare della Trasfigurazione), 1270-1275 circa, tempera e oro su tela, Pinacoteca Nazionale, Siena [2]

 

L'ultima scena è quella della Trasfigurazione. Gesù appare in una sfolgorante mandorla raggiata tra i profeti Isaia e Mosè (i loro nomi sono scritti sopra le loro teste), mentre in basso i tre apostoli testimoni sono folgorati dalla visione soprannaturale. Essi sollevano le mani e guardano timorati verso l'alto, appollaiati su diversi speroni e radure del crinale dai colori pastello [0].

 

Alle origini della pittura senese

Tra il Duecento e il Trecento, la città di Siena fu una delle artisticamente più avanzate d'Italia. Le premesse di tutto ciò hanno origini più antiche: nell'XII secolo infatti la città, che da tempo si trovava al centro dei traffici commerciali tra Roma e il nord Italia, aveva iniziato ad acquisire un sempre maggior prestigio politico e commerciale che la rese in breve tempo una delle città più ricche della penisola. Nel 1287 a Siena venne istituito il Governo dei Nove, una magistratura composta da esponenti della borghesia guelfa cittadina: il Governo dei Nove resse la città fino al 1355 e riuscì a garantire a Siena un lungo periodo di pace e di prosperità che coincise con il periodo di massimo splendore della scuola artistica locale. Caposcuola della scuola senese è considerato Guido da Siena (1230 circa - 1290 circa), che propose una pittura all'insegna delle influenze ricevute dal fiorentino Coppo di Marcovaldo, il più importante pittore a Firenze prima di Cimabue [4].

Guido da Siena e Coppo di Marcovaldo

Coppo di marcovaldo, madonna del bordone, siena, chiesa dei servi, 1261 tavola,.jpg

  La Madonna del Bordone che Coppo di Marcovaldo dipinse nel 1261 per la chiesa dei Servi di Siena, dove probabilmente era stato condotto prigioniero dopo la battaglia di Montaperti, è uno dei dipinti fondamentali della storia dell'arte.

Coppo di Marcovaldo dà alla Madonna un volume vivace e innovativo per i pittori che fino ad allora si erano ispirati e influenzati dall'arte bizantina.

Guido da Siena, insieme a Coppo di Marcovaldo, è tradizionalmente considerato un fondatore della scuola senese. In realtà, Coppo di Marcovaldo rimase prigioniero a Siena dopo la sconfitta fiorentina nella battaglia di Montaperti del 1260. Per riscattarsi, si incaricò di dipingere un retablo per i senesi. La sua Madonna del Bordone è considerata è uno dei dipinti fondamentali della storia dell'arte.
Il volto della Madonna assume un'espressione di triste pensosità e di appassionato ricordo.
L’elaborato trono, con una decorazione assai complessa, presenta una base lignea con foglie d’acanto ed è ricoperto da un insieme di ricchi tessuti, a partire dai cuscini presumibilmente di foggia moresca, per finire con la tela adagiata sulla spalliera lignea tornita che sembra essere una fiandra con decorazioni a labirinto.

Coppo di Marcovaldo, Madonna del Bordone,Siena, Chiesa dei Servi, 1261

 

       
 
Guido Da Siena - Virgin and Christ Child Enthroned - WGA10993.jpg   Dietisalvi di Speme, Madonna di San Bernardino, 142 × 100 cm, tempera e oro su tavola, Pinacoteca nazionale, Siena  

Dietisalvi di Speme , La Madonna del Voto, 1267, Duomo di  Siena

Guido da Siena, Maestà, c. 1270, tempera e oro su tavola, 283 x 194 cm, Chiesa di San Domenico, Siena

 

 

Dietisalvi di Speme, Madonna di San Bernardino, 142 × 100 cm, tempera e oro su tavola, Pinacoteca nazionale, Siena

 

 

Dietisalvi di Speme, La Madonna del Voto, 1267, kathedraal van Siena

 

 

Arte in Toscana | Dietisalvi di Speme e Guido da Siena, Dossale di Badia Ardenga


Bibliografia

Duccio. Alle origini della pittura senese, catalogo della mostra (Siena 2003-2004), Silvana, Milano 2003. ISBN 88-8215-483-1

AA.VV., Duccio, Simone, Pietro, Ambrogio e la grande stagione della pittura senese, Betti editrice, Siena 2012. ISBN 978-88-7576-259-9

 

[1] Publiek domein. Quest'opera è nel pubblico dominio. Fonte: Art in Tuscany People and places[www.aiwaz.net/panopticon/dietisalvi-di-speme]
[2] Photo by Traveling in Tuscany © Copyright All rights reserved.
[3] Contrada di Valdimontone, Basilica di Santa Maria dei Servi | La Madonna del Bordone | www.valdimontone.it
[4] Traveling in Tuscany |  The Sienese School of painting

[0] Quest articolo è basato parzialmente sull'articolo Trasfigurazione, entrata di Cristo a Gerusalemme e resurrezione di Lazzaro dell' enciclopedia Wikipedia, il testo di questi paragrafi è disponibile sotto i termini della GNU Free Documentation License.