Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo (personificazione della Prudenza), Sala della Pace, Palazzo Pubblico, Siena

I consiglieri del Comune

Nell'Allegoria del buon governo il personaggio con la barba grigia che rappresenta il comune è fiancheggiato da un seguito di figure di notevole bellezza, dai tratti intelligenti e sereni, personificazioni delle virtù del buon governo, così disposte da sinistra a destra: la Pace con un ramo d'ulivo; la Fortezza, armata e sempre vigile; la Prudenza, che ammonisce; la dotta Magnanimità, che regge un libro; la Temperanza, che indica una clessidra, mettendo in guardia contro le azioni affrettate; la Giustizia che regge una testa infilzata su una picca. Il buon governo è protetto dalle virtù teologali Fede, Speranza e Carità, mentre a sinistra la Concordia siede a un banco, sormontata dalla Giustizia a sua volta controllata dalla Sapienza [4].

La Prudenza

L'allegoria della prudenza traduce in immagini significati provenienti dal pensiero classico greco e, in particolare, dalla teoria morale di Aristotele, mediati successivamente dalla riflessione di autori quali Plutarco, Cicerone, Seneca, Boezio, Tommaso d'Aquino.
Dal Trecento in poi, nella cultura dell'Occidente cristiano, la prudenza trova una precisa definizione concettuale ed iconografica nel quadro della sistemazione aristotelico-tomistica: essa viene rappresentata come una delle virtù cardinali - Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza -, al fianco delle altre virtù individuate dalla teologia cattolica come proprie dell'itinerario della salvezza spirituale del credente, Fede, Speranza e Carità [5].

Prudenza e abito morale necessario al ben vivere, indispensabile all'uomo per offrire ai tempi della propria vita la realizzazione virtuosa dei principi morali naturali, impressi nei comandamenti divini. Prudenza e recta ratio agibilium, che riconosce i principi universali della ragione ed e in grado di applicarli nelle diverse circostanze dell'operare umano: l'uomo prudente orienta quindi la propria azione virtuosa grazie ad una scelta razionale dei mezzi adeguati al fine buono. La prudenza e dunque indispensabile all'uomo di governo che deve fare dipendere modalità e contenuti della propria azione politica dai principi dell'etica: nel caso del governo politico le principali finalità da realizzare sono la pace e il bene comune (Santoro, 1966; Dini, 1983). Intorno alla meta del Trecento, gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti raffigurano in maniera emblematica la complessa costruzione tomistica dell'ordine virtuoso che presiede al Buon governo; l'iscrizione posta nel grembo della prudenza segnala che la principale caratteristica prudenziale e quella di offrire continuità e durata ai tempi della città (Skinner, 1986) [5].