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Sotto l'allegoria del Buon Governo è riportata la seguente cartella: "Questa santa virtù, là dove regge, induce ad unità li animi molti, e questi, a cciò ricolti, un ben comun per lor signor si fanno, lo qual, per governar suo stato, elegge di non tener giamma’ gli ochi rivolti da lo splendor de’ volti de le virtù che ’ntorno a llui si stanno. Per questo con triunfo a llui si danno censi, tributi e signorie di terre, per questo senza guerre séguita poi ogni civile effetto, utile, necessario e di diletto".
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L'Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo, la più straordinaria testimonianza dell’arte politica
dell’Italia medievale
L'Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo è un ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti (1290-1348), conservato nel Palazzo Pubblico di Siena e databile al 1338-1339. Gli affreschi, che dovevano ispirare l'operato dei governatori cittadini che si riunivano in queste sale, sono composti da quattro scene disposte lungo tutto il registro superiore di tre pareti di una stanza rettangolare, detta Sala del Consiglio dei Nove, o della Pace.
L'Allegoria del Buon Governo si trova sulla parete di fondo (quella opposta alla finestra).
Nella visione d'insieme, l'affresco si articola su tre registri: quello superiore con le componenti divine (Sapienza Divina e Virtù Teologali), quello intermedio con le Istituzioni cittadine (la Giustizia, il Comune, le Virtù non teologali), quello più basso con i costruttori, nonché fruitori, di queste istituzioni (esercito e cittadini). La corda simboleggia l'unione tra la Giustizia e il Comune, inscindibili e inutili senza l'altro e tenuti insieme dai cittadini in stato di armonia. L'affresco esprime anche la percezione della giustizia nella Siena del tempo, una giustizia che non è solo giudizio di giusti e colpevoli, ma anche regolatrice di rapporti commerciali. È inoltre una giustizia che, pur ispirata da Dio, non si perita a condannare a morte e soggiogare le popolazioni vicine.
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Ambrogio Lorenzetti, Allegorie van Goed Bestuur (dettaglio, la Giustizia) (1338-1339), Palazzo Pubblico, Siena.
In alto la Sapienza che, con la mano destra, regge la bilancia, amministrata dalla Giustizia. Sotto ancora la Concordia da cui si diparte un gruppo di 24 cittadini [2]
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"L'allegoria del buon governo dell'affresco del Lorenzetti parte teologicamente dalla figura biblica della Sapienza, rappresentata in alto come una bella donna incoronata e recante l'asta di una bilancia, che si divarica nei due piatti (uno della giustizia commutativa e l'altro della giustizia distributiva) in perfetto equilibrio, con in mezzo la grande figura-donna della Giustizia, sopra la quale si legge: «Diligite justitiam qui judicatis terrarn» (Amate la giustizia, voi che governate la terra).
Sotto la figura della Giustizia si vede un altro personaggio femminile, che tiene sulle ginocchia una pialla (per livellare gli ambiziosi), su cui è scritta la parola Concordia (armonia nella vita della città), da cui prende il via una processione di cittadini, rappresentanti delle diverse categorie e professioni, che si dirigono verso il Comune di Siena, rappresentato da un vegliardo, che, da un lato, siedono sei figure-virtù antropologico-morali (Pax, Fortitudo, Prudentia, Magnanimitas, Temperantia, fustitia) e sopra la testa le tradizionali figure delle virtù teologali (Fides, Spes, Caritas). Il senso di queste figure sovrapposte è chiaro: dalla Sapienza di Dio discende la Giustizia umana e da essa la Concordia"[3].
La bilancia, amministrata dalla Giustizia
A sinistra, in posizione elevata, si trova la Sapienza Divina, incoronata, alata e con un libro in mano. Con la mano destra tiene una bilancia, sui cui piatti due angeli amministrano i due rami della giustizia secondo la tradizione aristotelica: "distributiva" (a sinistra) e "commutativa" (a destra). Il primo angelo decapita un uomo e ne incorona un altro. Il secondo angelo consegna a due mercanti gli strumenti di misura nel commercio: lo staio per misurare il grano e il sale e due strumenti di misura lineare (a Siena si usavano la "canna" e il "passetto").
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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo (dettaglio, la Giustizia), Palazzo Pubblico, Siena. In alto la Sapienza che, con la mano destra, regge la bilancia, amministrata dalla Giustizia. Sotto ancora la Concordia da cui si diparte un gruppo di 24 cittadini [4]
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La bilancia è amministrata dalla Giustizia in trono, virtù ed istituzione cittadina che però è solo amministratrice, essendo la Sapienza Divina, l'unica a reggere il peso della bilancia e verso cui la Giustizia stessa volge lo sguardo. Dalle vite dei due angeli partono due corde che si riuniscono per mano della Concordia, diretta conseguenza della Giustizia e assisa anch'essa su una sedia e con in grembo una pialla, simbolo di uguaglianza e "livellatrice" dei contrasti. La corda è tenuta in pugno da ventiquattro cittadini allineati a fianco della Concordia e simboleggianti la comunità di Siena. Questi sono vestiti in maniera diversa e sono quindi di varia estrazione sociale e di varia professione.
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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo (dettaglio, parte sinistra), Palazzo Pubblico, Siena.
A
sinistra: la Pace, la Fortezza e la Prudenza
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Al termine del corteo di cittadini troviamo il simbolo di Siena, la lupa con i due gemelli, sopra il quale emana il Comune di Siena, rappresentato da un monarca in maestà identificato con la scritta C[omunis] S[senarum] C[ivitas] V[irginis]. Il Comune è vestito in bianco e nero, ed ha numerosi ornamenti anch'essi in bianco e nero, chiaro richiamo alla balzana, simbolo di Siena.
Il Comune è protetto e ispirato dalle tre Virtù teologali, rappresentate alate in alto, ovvero la Fede, Speranza e Carità.
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Ambrogio Lorenzetti (con rifacimenti di Andrea Vanni), Allegoria del Buon Governo (dettaglio), Palazzo Pubblico, Siena. In alto sono rappresentate le tre virtù teologali (da sinistra Fede, Carità e Speranza). Subito sotto il Comune / Bene Comune. Sotto ancora la Lupa romana che allatta i gemell
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In mano tiene uno scettro ed uno scudo con l'immagine della Vergine col Bambino, affiancati da due angeli ed in testa ha un copricapo di pelliccia di vaio, riferimento allo stato di giudice. Al suo polso destro è legata la corda della giustizia consegnatagli dai cittadini stessi.
Le quattro Virtù Cardinali
Ai suoi lati siedono invece, su un ampio seggio coperto da un pregiatissimo tessuto, le quattro Virtù Cardinali, la Giustizia, Temperanza, Prudenza e Fortezza, con alcuni degli accessori tipici dell'iconografia medievale, che sono la spada, la corona e il capo mozzo per la Giustizia, la clessidra segno di saggio impiego del tempo per la Temperanza, uno specchio per interpretare il passato, leggere bene il presente e prevedere il futuro per la Prudenza, la mazza e lo scudo per la Fortezza.
A loro si uniscono altre due Virtù non convenzionali, ovvero la Pace, mollemente semisdraiata in una posa sinuosa su un cumulo di armi e con il ramo di ulivo in mano, e la Magnanimità, dispensatrice di corone e denari.
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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo (dettaglio), Palazzo Pubblico, Siena. Da sinistra: la Magnanimità, la Temperanza e la Giustizia
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Più in basso troviamo l'Esercito della città, composto dalla cavalleria e dalla fanteria, che sottomette un gruppo di uomini di cui riconosciamo una serie di prigionieri legati da una corda, due uomini armati che consegnano il loro castello e un altro uomo che consegna le chiavi della sua città.
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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo. La parete Nord ed un scorcio della parete Est (Effetti del Buon Governo in città) della Sala dei Nove del Palazzo Pubblico
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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo), la parete Est (Effetti del Buon Governo in città e in campagna) della Sala dei Nove del Palazzo Pubblico |
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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Cattivo Governo ed effetti del Cattivo Governo in città e in campagna, la parete Ovest della Sala dei Nove del Palazzo Pubblico
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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo, 1338-1339, Sala della Pace, Palazzo Pubblico, Siena |
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Ambrogio Lorenzetti, Effetti del Buon Governo in città, 1338-1339, Sala della Pace, Palazzo Pubblico, Siena |
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Ambrogio Lorenzetti, Effetti del Buon Governo in campagna, 1338-1339, Sala della Pace, Palazzo Pubblico, Siena
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Arte in Toscana | Ambrogio Lorenzetti | Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo
Travel Guide Tuscany | Palazzo Pubblico in Siena
Photo QAlbum | Il ciclo del Buono e del Cattivo Governo | Het albumarchief van Google (Picasa)
Comune Siena | www.comune.siena.it
R. Bartalini, La 'Maestà' della loggia del Palazzo Pubblico di Siena, in Ambrogio Lorenzetti, a cura di A. Bagnoli, R. Bartalini e M. Seidel, catalogo della mostra (Siena, 22 ottobre 2017-21 gennaio 2018), Silvana, 2017 | www.academia.edu
Bibliografia
Ambrogio Lorenzetti : il Buon governo. Furio Brugnolo, Enrico Castelnuovo, Maria Monica Donato, Electa, Milano, 1995. ISBN 10: 8843548670 / ISBN 13: 9788843548675
Chiara Frugoni, Paradiso vista Inferno. Buon Governo e Tirannide nel Medioevo di Ambrogio Lorenzetti, Bologna, Il Mulino, 2019
Damien Wigny, Sienne et le sud de la Toscane, Renaissance du livre, Tournai, 1998
A. Bagnoli (a cura di), R. Bartalini (a cura di), Ambrogio Lorenzetti. Catalogo della mostra (Siena, 22 ottobre 2017-21 gennaio 2018), Silvana, 2017
Waley, Daniel. "A Blood-Feud with a Happy Ending: Siena, 1285-1304." In City and Countryside in Late Medieval and Renaissance Italy: Essays Presented to Philip jones, edited by Trevor Dean and Chris Wickham, 45-54. London: Hambledon Press, 1990.
Waley, Daniel. Siena and the Sienese in the Thirteenth Century. Cambridge: Cambridge University Press, 1991.
Philip Jones, The Italian City-State: From Commune to Signoria, OUP Oxford, 1997)Letizia Galli (a cura di), Siena, Palazzo Pubblico, Museo Civico, Torre del Mangia, Editore Silvana Editoriale, Milano 2011
M. Civai, Il palazzo pubblico e il museo civico di Siena, Editore Betti, Siena, 1999
Rosa Maria Dessì, Il bene comune nella comunicazione verbale e visiva. Indagini sugli affreschi del "Buon Governo", in “Il bene comune: forme di governo e gerarchiche sociali nel basso medioevo (Atti del XLVIII Convegno storico internazionale, Todi, 9-12 ottobre 2011)”, Spoleto (2012), pp. 89-130
Mario Ascheri, La Siena del 'Buon Governo' (1287-1355), in Politica e cultura nelle Repubbliche italiane dal Medioevo all'età moderna: Firenze - Genova - Lucca - Siena - Venezia, a cura di M. Ascheri - S. Adorni Braccesi, Roma 2001, pp. 81-107
Emilio Panella, «Dal bene comune al bene del comune. I trattati politici di Remigio dei Girolami nelle Firenza dei bianchi-neri», Memorie Domenicane 16 (1985) 1-198.
[1] Foto lasciato nel dominio pubblico. Fonte ©Traveling in Tuscany, alcuni diritti riservati.
[2] Foto lasciato nel dominio pubblico. Fonte WGA Web Gallery of Art.
[3] Oreste Bazzichi, Economia e scuola francescana, libreriauniversitaria.it ed., 2013, p. 55.
[4] Foto di © José Luiz Bernardes Ribeiro, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale
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Questo articolo è basato parzialmente sull'articolo Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo dell' enciclopedia Wikipedia ed è rilasciato sotto i termini della GNU Free Documentation License.
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