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L'Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo è un ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti (1290-1348), conservato nel Palazzo Pubblico di Siena e databile al 1338-1339.
Il ciclo inizia sulla parete di fondo con l'allegoria del Buon Governo dominata dalle figure della Giustizia, con ai suoi piedi la Concordia, e del Vegliardo che è insieme simbolo del bene comune e del Comune di Siena, seduto tra le splendide figure femminili che incarnano le Virtù civiche [2].
La Giustizia
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La virtù che sta al centro di questa complessa raffigurazione del Buon Governo e dei versi che la accompagnano è la Giustizia; da essa, e dal modo in cui è ‘trattata’, dipendono i diversi esiti delle forme di governo. Non a caso Iustitia compare in entrambe le allegorie [4].
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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo, la Giustizia, Sala dei Nove, Palazzo Pubblico, Siena [3]
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Nella parete nord essa è rappresentata, in trono, all’estremità sinistra mentre, rivolgendo lo sguardo al cielo, viene ispirata da Sapientia. Tra le due corre un titulus che riporta il primo versetto del Liber Sapientiae (1,1): “Diligite iustitiam qui iudicatis terram”, un richiamo allo stesso versetto che è iscritto sulla pergamena retta dal Bambino sulle ginocchia della Vergine nella Maestà di Simone Martini [5]. La grande bilancia retta da Sapientia si compone in due piatti [6] che rappresentano le parti della giustizia,‘particolare’ che Aristotele tratta nell’Etica nicomachea (V,5): a sinistra un angelo vestito di rosso rappresenta la Giustizia distributiva [7], mentre a destra uno vestito di bianco quella Commutativa [8]. Ai piedi del trono di Iustitia sta seduta Concordia, che regge sulle ginocchia una pialla, allusione all’eguaglianza tra i cittadini [9].
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Ambrogio Lorenzetti, particolari dell'Allegoria del Buon Governo (la Sapienza incoronata) [1]
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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo (dettaglio, parte sinistra), Palazzo Pubblico, Siena. a sinistra: la Pace, la Fortezza e la Prudenza |
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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo (dettaglio), Palazzo Pubblico, Siena. In alto sono rappresentate le tre virtù teologali (da sinistra Fede, Carità e Speranza). Subito sotto il Comune / Bene Comune. Sotto ancora la Lupa romana che allatta i gemelli
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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo (dettaglio), Palazzo Pubblico, Siena. Van links naar rechs:: la Magnanimità, la Temperanza e la Giustizia |
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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo, 1338-1339, Sala della Pace, Palazzo Pubblico, Siena |
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Ambrogio Lorenzetti, Effetti del Buon Governo in città, 1338-1339, Sala della Pace, Palazzo Pubblico, Siena |
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Ambrogio Lorenzetti, Effetti del Buon Governo in campagna, 1338-1339, Sala della Pace, Palazzo Pubblico, Siena
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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo, (particolare della Giustizia, e il titulus 'Diligite iustitiam qui iudicatis terram'), Palazzo Pubblico, Siena
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La Sapienza incoronata
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Il gruppo della "Giustizia distributiva" |
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Il gruppo della "Giustizia commutativa"
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La Concordia |
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Dalla vita dei due angeli della giustizia partono due corde che, nella mano della Concordia, si riuniscono in una corda sola...
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Arte in Toscana | Ambrogio Lorenzetti | Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo
Travel Guide Tuscany | Palazzo Pubblico in Siena
Photo QAlbum | Il ciclo del Buono e del Cattivo Governo | Het albumarchief van Google (Picasa)
Comune Siena | www.comune.siena.it
R. Bartalini, La 'Maestà' della loggia del Palazzo Pubblico di Siena, in Ambrogio Lorenzetti, a cura di A. Bagnoli, R. Bartalini e M. Seidel, catalogo della mostra (Siena, 22 ottobre 2017-21 gennaio 2018), Silvana, 2017 | www.academia.edu
Lorenzo Cantoni, Il «Buon Governo». Una lettura
Bibliografia
Chiara Frugoni , Una lontana cittą: Sentimenti e immagini nel Medioevo, G. Einaudi (Saggi), 1983
Chiara Frugoni, Pietro and Ambrogio Lorenzetti, 1988
Chiara Frugoni, Paradiso vista Inferno. Buon Governo e Tirannide nel Medioevo di Ambrogio Lorenzetti, Bologna, Il Mulino, 2019
MARIA MONICA DONATO, Il Pittore del Buon Governo: le opere “politiche” di Ambrogio in Palazzo Pubblico, in CHIARA FRUGONI (a cura di), Pietro e Ambrogio Lorenzetti, Le Lettere, Firenze 2002, pp. 217-226 | Maria Monica Donato, Introduzione al «Buon Governo»| Cristianità n. 345 gennaio-febbraio 2008
Quentin Skinner, Ambrogio Lorenzetti: The artist as political philosopher. In Proceedings of the British Academy, Volume 72: 1986. pp. 1-56 (1987)
Ambrogio Lorenzetti. Il Buon Governo, ed. Enrico Castelnuovo, contributi di Maria Monica Donato; Furio Brugnolo, Milano 1995
R. Starn and L. Partridge, Arts of Power: Three Halls of State in Italy, 1300–1600, Berkeley/ Los Angeles/Oxford, 1992
A. Bagnoli (a cura di), R. Bartalini (a cura di), Ambrogio Lorenzetti. Catalogo della mostra (Siena, 22 ottobre 2017-21 gennaio 2018), Silvana, 2017
M. Civai, Il palazzo pubblico e il museo civico di Siena, Editore Betti, Siena, 1999
Toscana. Guida d'Italia (Guida rossa), Touring Club Italiano, Milano 2003, p. 536.
[1] Foto lasciato nel dominio pubblico. Fonte Picasa Web Albums | Il ciclo del Buono e del Cattivo Governo
[2] LORENZETTI, Ambrogio di Michela Becchis - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 65 (2005) | www.treccani.it
[3] Foto tratta di www.aiwaz.net, lasciato nel dominio pubblico.
[4] La raffigurazione delle allegorie è divisa su tre livelli: il più alto è quello ‘soprannaturale’; il mediano è quello etico-politico, dominato dalle figure monumentali di Iustitia, del Comune/Ben Comune e di Tyrannides; infine, quello più basso è il livello riferibile al mondo ‘reale[10]’.
[5] Frugoni 1983, pp. 136-210, ha insistito sulla presenza del versetto biblico quale fil rouge tematico di tutto il ciclo, sottolineando i rimandi scritturali delle pitture del Lorenzetti, in un “modo di rappresentare […] ambiguamente a cavallo tra temi laici e forme religiose” (ivi, p. 142). Sulla Maestà di Simone come “premessa decisiva”, tanto sul piano contenutistico che su quello dei messaggi politici, cfr. Donato 2003a, pp. 205-206 (da cui è tratta la citazione). Sul versetto nel contesto della Maestà: Bagnoli 1999, pp. 80-82[10].
[6] Sui piatti della bilancia, che sono ‘pareggiati’ (come già nella Iusticia che Giotto raffigurò nella cappella Scrovegni di Padova, per cui vedi infra) cfr. Frugoni 2008, pp. 303-304.[10]
[7] La difficoltà di riconoscere gli atteggiamenti e gli attributi delle figure hanno spinto alcuni studiosi (ad esempio Skinner 1986, pp. 37-38; R. Starn in Starn, Partridge 1992, pp. 44-45) a ipotizzare che i tituli fossero stati aggiunti in un secondo momento o trascritti in modo sbagliato, argomenti confutati pienamente in Donato 1995, pp. 34-35 (inoltre, sul carattere designativo di questi tituli in tutto il ciclo: Donato 1994, pp. 322-323). In Aristotele la Giustizia distributiva regola la ripartizione degli onori in base ai meriti e non ha caratteri punitivi. Come ipotizzato da Donato 1995, p. 34, l’artista ha probabilmente visualizzato le teorie che di fatto declinavano l’aristotelismo in una chiave più corrente (esempio perfetto “dell’imprevedibilità dei condizionamenti che possono intervenire nella traduzione visiva di concetti dottrinali”, ibidem), come quelle del predicatore domenicano Cavalca in cui, ad esempio, “l’assegnazione dei beni secundum dignitatem […] si appiattisce […] nel più corrente unicuique suum: a ciascuno ciò che si merita” (ibidem).[10]
[8] La commutativa regola i vantaggi e gli svantaggi negli scambi. Come per la Giustizia distributiva, anche qui è possibile spiegare la particolare iconografia considerando la letteratura coeva agli affreschi, ad esempio gli scritti di Domenico Cavalca, come ha proposto Donato 1995, pp. 34-35. [10]
[9] Sulla novità della rappresentazione di Concordia cfr. Frugoni 1983, pp. 146-147.[10]
[10] Marco M. Mascolo, Alessandra Caffio, «Al servizio dei Nove: Ambrogio Lorenzetti 'pittore civico'» (con un paragrafo di A. Caffio), in «Ambrogio Lorenzetti», catalogo della mostra (Siena, 22-ottobre 2017-21 gennaio 2018), a cura di A. Bagnoli, R. Bartalini, M. Seidel, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2017, pp. 391-425. Le note p. 423.
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