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Colle, Palazzo Pretorio, retro del Duomo

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Colle di Val D'Elsa - Colle, Palazzo Pretorio, retro del Duomo (1)

 

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Colle di Val d'Elsa, la storia del Duomo (Concattedrale dei Santi Alberto e Marziale)
   
   

Colle di Val d'Elsa (localmente Colle) è un comune italiano della provincia di Siena in Toscana.
Percorrendo la via principale di Colle, Via di Castello, si incontrano la casa-torre del paesano architetto, il trecentesco palazzo dei Priori che oggi ospita il Museo di Arte Sacra e il Museo Civico.

La concattedrale di San Marziale, costruita su una preesistente cappella di San Salvatore, elevata poi a pieve e quindi a collegiata, è il principale luogo di culto cattolico di Colle Val d'Elsa.

Storia

Le prime notizie circa la presenza di una cappella S. Salvatoris de Colle veteri si hanno fin dall'inizio del XII secolo visto che tale cappella venne confermata il 27 novembre 1115 da parte di papa Pasquale II a Teuzzone Arciprete di Colle e Pievano d'Elsa. Altri documenti redatti tra il 1188 e il 1191 nominano Alberto da Chiatina quale Arciprete pro plebe S. Salvatoris de Colle, et S. Johannis et Faustini de Elsa e testimoniano la traslazione della sede plebana da Elsa nel castello di Colle presso la cappella da essa dipendente.

L'Alberto qui citato divenne in seguito il santo patrono di Colle ma durante il suo plebanato si distinse per il notevole attivismo che portò la chiesa del castello di Colle prima ad affiancare e poi a sostituire nel ruolo l'antica pieve a Elsa. Durante il suo lungo plebanato sicuramente dette avvio a dei lavori di ristrutturazione che dettero un maggio prestigio all'edificio che oltre ad essere stata elevato a pieve aveva al suo interno una vasta comunità di canonici che vivevano secondo la regola di San Pietro; a testimonianza di questi lavori c'è, murata durante i lavori della cattedrale seicentesca, una lapide che ricorda che all'edificazione della pieve partecipò il magister Bonamico, attivo anche nella pieve di Mensano.

Il pievano e arciprete Alberto morì il 17 agosto 1202 ma i suoi successori mantennero intatto il prestigio della carica che ricoprivano sia all'interno della diocesi di Volterra sia nella vita del comune di Colle. Tra i successori di Alberto sono da ricordare: Bellino che il 15 giugno 1204 ricevette un privilegio di conferma da papa Innocenzo III; Visconte che il 23 gennaio 1220 fu uno dei delegati del comune di Belforte nella causa che lo vedeva opposto al comune di Volterra e Zanghello che nel 1224 vietò a frate Paolo dell'ordine dei minori il diritto a predicare a Colle.


Duomo di Colle, il battistero

Il battistero (1)

 

Il capitolo della pieve viene citato per la prima volta il 18 settembre 1242 ma doveva essere preesistente e aveva un notevole prestigio visto che il canonico Simone venne nominato legato pontificio l'11 febbraio 1237. L'importanza della pieve all'interno della diocesi volterrana è confermata dall'esenzione di tutte le sue 28 chiese suffraganee dal pagamento delle decime tra il 1275 e il 1303 e dalla nomina dell'arciprete Salinguerra quale sottocollettore per quelle del 1278-1279. Nello stesso periodo il complesso plebano era composto dalla chiesa, dalla casa canonica, dall'hospitio Panfollie così denominato in onore di Filippo Panfolia canonico della pieve ed eletto giudice il 9 aprile 1278 e dal chiostro della pieve nel quale venivano stipulati atti notarili.

Tra gli arcipreti del XIV secolo sono da segnalare Ruggero al quale successa Albizo di Scolajo dei Tancredi che l'8 settembre 1326 venne nominato anche capitano di Colle dando così inizio ad una specie di signoria ecclesiastica sul castello che non fu priva di fatti scandalosi e finita il 10 marzo 1330 con la sua esecuzione capitale. Una raffigurazione della pieve di Colle com'era in questo periodo è visibile in una miniatura del Biadaiolo Tempiano-Laurenziano dove viene ritratto il castello di Colle con i suoi principali edifici tra cui una chiesa con impianto basilicale e campanile a vela; va detto che potrebbe trattarsi di una raffigurazione schematica, visto che il fronte della chiesa assomiglia molto a quello della chiesa di Sant'Agostino.

Di fronte alla facciata della pieve di San Salvatore a partire dal 14 febbraio 1334 venne costruito il campanile che ancora il 10 agosto 1355 risultava privo delle campane. Nel XIV secolo Colle Val d'Elsa entrò a far parte della repubblica di Firenze ma ciò non fece diminuire l'importanza della pieve e grazie anche alle sue notevoli rendite (nel 1356 ammontavano a 140 lire esentasse) i suoi sacerdoti andarono a ricoprire ruoli di notevole importanza nella curia fiorentina come ad esempio Niccolò di Benino di Neldo Ridofini che nel 1350 fu eletto canonico della Cattedrale di Firenze; nonostante l'influenza che ebbero presso la curia fiorentina i pievani colligiani non riuscirono a realizzare il loro maggior desiderio: essere autonomi dalla diocesi di Volterra.

 

   
   

Mappa Colle di Val d'Elsa | Ingrandire mappa

 

 
   

Interno

All'interno della pieve vennero fatti diversi interventi tra il Trecento e il Quattrocento: il 26 luglio 1371 venne accordato il permesso ad acquistare un organo; nel 1384 la Società di San Giovanni Battista costruì una sua cappella; con il testamento del 14 ottobre 1417 tale Lumisio fu Giacomo de' Tolosendi finanziò la costruzione di un altare dedicato a san Pietro e un tavola dipinta; nel 1465 venne costruito un nuovo fonte battesimale in marmo; nel 1472 la sacrestia andò distrutta a causa di un incendio ma due anni dopo era già stata ricostruita.

Il 5 giugno 1592 la pieve (collegiata dal 1520) di Colle venne eretta a cattedrale. Subito dopo si resero necessari dei lavori adeguamento al nuovo status. Nel 1602 le autorità colligiane decisero di abbattere la vecchia pieve per sostituirla, nello stesso luogo, con una nuova cattedrale. Usimbardo Usimbardi, primo vescovo della nuova diocesi, affidò all'architetto Fausto Rughesi di Montepulciano il progetto del nuovo Duomo; i lavori iniziarono il 17 aprile 1603 sotto la guida dell'ingegnere fiorentino Gherardo Mechini. La vecchia torre campanaria venne abbattuta nel 1623 e ricostruita subito dopo su disegno dell'architetto colligiano Renieri, anche se non venne mai completata. Il secondo vescovo Cosimo della Gherardesca dotò il nuovo edificio degli arredi necessari per l'esercizio del culto. La facciata rimasta per lungo tempo grezza fu completata nel 1833 su disegno di Agostino Fantastici.

Il 21 novembre 1940 con il Regio Decreto n.1746 venne dichiarata monumento nazionale.

Nel 1986, con la soppressione della diocesi, diventa concattedrale dell'Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino.

 

La Cripta del Duomo - Oratorio della Misericordi

L'oratorio di Gesù, Giuseppe e Maria della Compagnia della Morte, anche conosciuto come Cripta della Misericordia si trova al disotto del duomo.

 

Duomo di Colle di Val d'Elsa, cripta della misericordia 05
Interno della Cripta del Duomo - Oratorio della Misericordia, Colle di Val d'Elsa

 

L'’Oratorio della cripta è lo storico luogo di riunione della Confraternita della Misericordia, la più antica forma di volontariato sorta nel mondo e ancora oggi estremamente vitale. Molto attive in Toscana, le Misericordie furono fondate nel 1244 a Firenze, aggregando semplici cittadini di ogni ceto ed età, impegnati a “onorare Dio con opere di misericordia verso il prossimo”, il tutto nel più assoluto anonimato e in totale gratuità. La Confraternita di Colle fu particolarmente impegnata nella settima opera di misericordia: seppellire i morti e le vittime di epidemie e pestilenze.(3)

 

Duomo di colle, int., cripta della misericordia, affreschi con dannati   Duomo di colle, int., cripta della misericordia 11 scheletro   Duomo di colle, int., cripta della misericordia 10 scheletro

L'inferno, Interno della Cripta del Duomo

 

 

L’angelo della morte della parete di destra, Oratorio della Misericordia

 

L’angelo della morte della parete di sinistra, Oratorio della Misericordia

 

 

Photo album Abbey of Sant'Antimo



       
Panoramic view of Colle di Val d'Elsa alta   Colle di Val d'Elsa, Duomo   Chiesa di Santa Maria in Canonica (Colle Val d'Elsa)

Colle di Val d'Elsa, panorama del centro storico

  Colle di Val d'Elsa, Duomo  

Chiesa di Santa Maria in Canonica
(Colle Val d'Elsa)

 

Bibliografia


Giovanni Lami, Sanctae Ecclesiae Florentinae Monumenta, Firenze, Tipografia Salutati, 1758.

Emanuele Repetti, Dizionario geografico, fisico, storico del Granducato di Toscana, Firenze, 1833-1846.

Emanuele Repetti, Dizionario corografico-universale dell'Italia sistematicamente suddiviso secondo l'attuale partizione politica d'ogni singolo stato italiano, Milano, Editore Civelli, 1855.

Attilio Zuccagni-Orlandini, Indicatore topografico della Toscana Granducale, Firenze, Tipografia Polverini, 1857.

Carlo Carnesecchi, Documenti relativi al castello di Picchena, in Miscellanea Storica della Valdelsa, 1894.

Luigi del Moro, Atti per la conservazione dei monumenti della Toscana compiuti dal 1 luglio 1894 al 30 giugno 1895. relazione a S.E. il Ministro della Pubblica Istruzione, Firenze, Tipografia Minori corrigendi, 1896.

Alessandro Lisini, Inventario delle pergamene conservate nel Dipolmatico dall'anno 736 all'anno 1250, Siena, Lazzeri, 1908.

Michele Cioni, La Valdelsa: guida storico-artistica, Firenze, Lumachi, 1911.

Guido Carocci, Antiche pievi in Valdelsa, Miscellanea Storica della Valdelsa, 1916.

Mario Salmi, Architettura romanica in Toscana, Milano-Roma, Bestetti&Tumminelli, 1927.

Pietro Toesca, Storia dell'arte italiana. Il Medioevo, Torino, UTET, 1927.

Pietro Guidi, Rationes Decimarum Italiae. Tuscia. Le decime degli anni 1274-1280, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1932.

Pietro Guidi, Martino Giusti, Rationes Decimarum Italiae. Tuscia. Le decime degli anni 1295-1304, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1942.

Italo Moretti, Renato Stopani, Chiese romaniche in Valdelsa, Firenze, Salimbeni, 1968.

Franco Cardini, Alta Val d'Elsa: una Toscana minore?, Firenze, SCAF, 1988.

AA. VV., Chiese romaniche della Valdelsa. I territori della via Francigena tra Siena e San Gimignano, Empoli, Editori dell'Acero, 1996, ISBN 88-86975-08-2.

AA. VV., Il Chianti e la Valdelsa senese, Milano, Mondadori, 1999, ISBN 88-04-46794-0.
Mariacristina Galgani, Luca Trapani, La Cattedrale di Colle di Val d’Elsa, Colle di Val d’Elsa, Pro Loco, 2001.

Luca Trapani, Sul titolo della chiesa concattedrale di Colle di Val d’Elsa. Contributo alla discussione, «Miscellanea Storica della Valdelsa», CXXIII (2017), 1-2 (332-333), pp. 207-213

 



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[1] Foto di Sailko - Own work, CC BY-SA 3.0, Link
(3) Fonte: Colle Val d’Elsa. La Cripta della Morte | blogcamminarenellastoria.wordpress.com


This article incorporates material from the Wikipedia article Concattedrale dei Santi Alberto e Marziale published under the GNU Free Documentation License.