La pieve di San Pietro a Pava era un edificio religioso che sorgeva in località Pieve a Pava, nel comune di Montalcino.
Sorse nei secoli IV-V presso il vicus romano di Pava, e apparteneva alla diocesi di Arezzo. Lo studio e la conservazione di questa zona sono gestiti dalla Fondazione Paesaggi Archeologici della Val d'Asso Onlus, che ha sede nel paese.
Storia
Una sua prima frequentazione è stata datata tra il IV secolo e il VI secolo d.C. sulla base del ritrovamento di piani di laterizi di età romana, rinvenuti sotto le mura del primo edificio religioso costruito, insieme al ritrovamento e all'analisi di sezioni di terreno carbonioso contenenti reperti vitrei, ossei e ceramici. All'età paleocristiana risale la pianta della chiesa, che si estende per trentadue metri in lunghezza e dieci in larghezza, ed in cui è forte la presenza delle absidi contrapposte, che fanno dell'edificio una rarità italiana e lo accomunano con le planimetrie presenti nella penisola iberica e nel Nord Africa. Come struttura di arredo interno inoltre sono stati riutilizzati materiali precedenti come la copertura romana in laterizi.
Durante l'Alto medioevo viene rifatta la pavimentazione, ottenuta con uno strato di laterizi e pietre per rialzare il piano, procedimento accompagnato dalla realizzazione di una fornace, rinvenuta a breve distanza dalla chiesa, che veniva utilizzata per cotture di laterizi e ceramiche. Tra il IX secolo e il X secolo viene tagliata la pavimentazione e realizzata una fornace in mezzo alla navata, mentre parte della curva absidale orientale viene disfatta, modificando un'area dedicata alla sepoltura. Nella parte occidentale infine, l'abside viene sostituita da un muro dritto, costruito con grossi blocchi di pietra legati da terra, tipica muratura di quel periodo. Dal XII secolo si assiste alla creazione di un nuovo edificio religioso, realizzato su ulteriori ristrutturazioni e rifacimenti di elementi dell'edificio antico, tra cui il muro occidentale, a cui ne viene aggiunto uno costruito con Malta e pietre squadrate e la costruzione, negli interni, di una fonte battesimale, di cui si è rinvenuto il basamento circolare a lastre di pietra.
La chiesa infine verrà abbandonata alla fine del XIV secolo per poi crollare dopo pochi anni; già dal 1045 le funzioni di chiesa plebana erano state trasferite alla nuova pieve di Santa Maria, costruita alcune decine di metri a monte rispetto a quella di San Pietro.
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