Pieve di San Giovanni (Campiglia Marittima), abside e transetto

La pieve di San Giovanni si trova all'interno del cimitero di Campiglia Marittima, in provincia di Livorno.

Un coronamento risolto con la classicheggiante soluzione della liscia cornice scanalata, visibile in entrambi i timpani, percorreva, al di sotto dell’originaria copertura, anche l’intero perimetro e pare riecheggiato dal semplice aggetto dell’ultimo corso di conci del paramento nei transetti. La stessa abside è rifinita in alto da una semplice cornice[3].

Di dimensioni ridotte ed assimilabile piuttosto a due cappelle laterali, il transetto presenta un oculo nella facciata a capanna del lato sud, un portale decentrato sormontato da una lunetta con ghiera e cornice ed una croce lucifera in quella del lato nord.
La parte tergale dell’edificio, coronata anche in questo caso da un timpano delimitato da una cornice modanata, è volumetricamente ritmata da un’abside sporgente, il cui perfetto paramento è interrotto soltanto da una monofora nel cui intradosso monolitico sono ricavate due maschere umane[3].

La monofora dell'abside è rivolta verso il sole nascente e nelle giornate limpide dalla monofora stessa si poteva vedere la vetta del Monte Amiata.

Colpisce la presenza prominente del transetto, che termina su questo lato con un piccolo portale, accessibile tramite alcuni gradini. Questo portale conduce alla cappella che era riservata al clero. In alto si trova una finestra a forma di croce, leggermente sbilanciata rispetto al portale.
Infine, appena girato l'angolo del transetto si trova un'insolita pietra bianca, che spicca tra le altre: su di essa è inciso il famoso palindromo di Sator.

La pietra bianca si trova nella parte più alta, appena sotto il cornicione. Le cinque parole sono incise come segue:

SATOR AREPO MS

TENET OPERA

ROTAS MCSS

Il quadrato del Sator è una ricorrente iscrizione latina, in forma di quadrato magico, composta dalle cinque seguenti parole: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS. La loro giustapposizione, nell'ordine indicato, dà luogo a un palindromo, vale a dire una frase che rimane identica se letta da sinistra a destra e viceversa. La stessa frase palindroma si ottiene leggendo le parole del quadrato dal basso verso l'alto purché ogni riga sia letta da destra verso sinistra[5].

L’iscrizione, oltre alla celebre formula Sator arepo tenet opera rotas, di lettura palindroma, riporta il monogramma dell’artefice che ha lasciato il proprio nome nell’epigrafe della facciata ed una data che può essere interpretata come 1172, ricordando la possibilità, come nel caso dell’iscrizione-firma, che questa sia espressa secondo lo stile pisano dell’incarnazione[3].

 

Giorni e orari di apertura

martedì, mercoledì, giovedì, sabato, domenica: ore 8.00 – 11.50 e 14.00 – 16.50.
Orario estivo: durante il periodio di ora legale il cimitero prolunga l’apertura fino alle 17.50