Villa Lante a Bagnaia, frazione di Viterbo è, assieme a Bomarzo, uno dei più famosi giardini italiani a sorpresa manieristici del XVI secolo.
I giardini costituiscono l'attrazione principale di Villa Lante, specialmente i giochi d'acqua, dalle cascate alle fontane ai grottini sgocciolanti. Questa armonia di acque e la perfezione del suo flusso fu raggiunta solo quando l'architetto chiamò a sé, da Siena, uno specialista di architettura idraulica, Tommaso Ghinucci con il compito di supervisionare il progetto idraulico. Fu consultato anche il noto architetto di giardini Pirro Ligorio, ma è il genio di Ghinucci che fluisce e rivive ancor oggi nei suoi giardini.
Entrando da questo arco bugnato nella piazza del villaggio, lasciandosi dietro la polverosa arida e popolosa piazza, si entra in un mondo diverso, fresco, pulito e verdeggiante. Il primo confronto è il Quadrato, un parterre perfettamente regolare, realizzato una generazione prima dei primi parterre francesi allo Château de Saint-Germain-en-Laye e a quello di Fontainebleau: il contrasto tra la piazza paesana in basso e la vista sul nuovo parterre doveva essere, in passato, ancor più sbalorditivo che oggi.
Il disegno dei giardini all'italiana (geometrici e regolari), riproducono l'immagine della graticola di San Lorenzo.
I casini gemelli, Palazzino Gambara e Palazzino Montalto, stanno su un lato solo mentre gli altri tre lati del giardino sono delimitate da alte siepi di bosso. Nel centro, il piccolo arbusto di bosso è plasmato e modellato a formare motivi decorativi che circondano piccole fontane e sculture. Il tratto più caratteristico di questo parterre è la complessa fontana posta al suo centro, formata da quattro bacini, separati da cammini transennati, con i parapetti decorati con pigne di pietra e urne decorative che intersecano l'acqua.
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