Albarese | Parco Naturale delle Maremma

Capalbio


Colline Metallifere


la costa Toscana

Crete Senesi

         
Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

Grosseto


Manciano


Montagnola Senese

         Walking in the Montagnola senese


Montalcino

Monte Amiata

Montepulciano

Prato

Scansano

Siena

          Fonti di Siena

The Siena Duomo

The Mosaic floor and the Porta del Cielo

Libreria Piccolomini

The cript



Sorano

Sovana

Val d'Elsa

          San Gimignano

Val d'orcia

          Montalcino

          Pienza

          Sant'Antimo

          San Quirico d'Orcia

          Radicofani

          Walking in the Val d'Orcia


Val di Chiana

         Montepulciano

         Montefollonico


Valle d'Ombrone

 

 

 

 

 

 

 





 
Art in Tuscany

Cattedrale dei Santi Pietro e Donato ad Arezzo

N L

Cattedrale dei Santi Pietro e Donato ad Arezzo [0]

`

Toacana ] Galleria di immagini  
     
   


Arezzo | Cattedrale dei Santi Pietro e Donato

   
   

La cattedrale dei Santi Pietro e Donato è il principale luogo di culto cattolico della città di Arezzo.
Arezzo sorge su una collina nella Toscana orientale a ridosso dell'Appennino Tosco-Romagnolo. Come testimonia l'architettura stessa della città, vanta un'origine antichissima che l'ha vista essere una delle maggiori città etrusche e successivamente una strategica città romana. La parte più elevata della città conserva uno spiccato aspetto medievale, dominata dalla Cattedrale e dalla Fortezza Medicea. La Cattedrale, che presenta nel suo aspetto tratti gotici, custodisce pregevoli opere d'arte tra le quali la Maddalena di Piero della Francesca e le vetrate istoriate di Guillaume de Marcillat.[1]


Storia

   
   

Una prima cattedrale di Arezzo sorse sul vicino Colle del Pionta, sul luogo in cui era sepolto e venerato il santo martire Donato, decapitato nel 363. Nel 1203 papa Innocenzo III ordinò di trasferire la cattedrale entro le mura cittadine sul sito in cui sorge oggi. Il Duomo però perse le spoglie del santo, trasferite presso la chiesa di San Donato a Castiglione Messer Raimondo in provincia di Teramo. Ciononostante il Duomo di Arezzo è ancora intitolato a San Donato e conserva sull'altare principale una pregevole arca marmorea trecentesca a lui dedicata.[1]
La costruzione del duomo di Arezzo odierno, avvenuta a partire dal 1278, ha avuto fasi diverse, concluse solo nel 1511. La facciata fu costruita tra il 1901 e il 1914, sostituendo la precedente, incompiuta, del XV secolo.


Parrocchia Dei Santi Donato E Pietro In Cattedrale
Indirizzo
: 1 Piazza Del Duomo, Arezzo, AR 52100

 

Il prato


Cattedrale dei Santi Pietro e Donato, Arezzo, parco detto il prato

Cattedrale dei Santi Pietro e Donato, Arezzo, parco detto il prato [3]




Piero della Francesca, Maria Maddalena


Maria Maddalena è un affresco (190x105 cm) di Piero della Francesca, databile al 1460-1466 e conservato all'interno della Cattedrale di San Donato ad Arezzo, nella navata sinistra vicino alla porta che conduce alla sagrestia.
L'opera è strettamente legata agli affreschi delle Storie della Vera Croce di San Francesco, eseguiti da Piero in due fasi: dal 1452 al 1458 e dal 1459 al 1466 [2].
Solidamente dipinta attraverso una geometria del colore levigata e pura, la figura, caratterizzata dagli elementi tipici dell’iconografia della Maddalena, ispira un senso grave e solenne di sacralità.



Qk-Piero-Mary-Magdalene02.jpg

Piero della Francesca, Maria Maddalena (particolare), affresco, 190 cm × 105 cm, Cattedrale di San Donato, Arezzo [4]




L'affresco della Maddalena in particolare viene messo in relazione di solito a una fase finale degli affreschi, da alcuni è addirittura indicata come la prima opera dopo il completamento del ciclo.
L'affresco è ricordato da Giorgio Vasari, assieme a molte opere aretine perdute, nella iografia di Piero nelle Vite:

« Fece nel Vescovado di detta città una Santa Maria Maddalena a fresco, allato a la porta della sagrestia » (Vite, 1550)

Ciò fa pensare che, almeno al 1550, l'opera fosse un unicum, non facente cioè parte di un ciclo più ampio. Oggi l'affresco risulta seminascosto dal monumentale cenotafio del vescovo Guido Tarlati, qui addossato nel 1783 [2].


Descrizione e stile

La figura della Maddalena si trova incorniciata da un'arcata a tutto sesto dipinta, dallo stile classicheggiante. La presenza di motivi vegetali sulla ghiera è una decorazione che non si riscontra nell'architettura reale, né classica né dell'epoca, ma compare in vari dipinti di ambito romano dell'epoca, come la cappella Niccolina di Beato Angelico. Per questa caratteristica e per gli effetti luministici, l'opera viene in genere datata a dopo il soggiorno romano dell'artista (1458-1459).
La Maddalena si erge a dimensioni naturali, con lo sguardo abbassato verso lo spettatore e sullo sfondo di una balaustra e di un cielo azzurro. La cornice le dà la consistenza monumentale di una statua in una nicchia. Il ritratto incede su una dolce bellezza giovanile, sottolineata dalla postura fiera del collo, la fronte alta e nobile, le fossette ai lati della bocca, le sopracciglia leggermente innalzate.
La veste ed il mantello sono trattati con un panneggio estremamente plastico, con il ricorso ai colori complementari rosso/verde, uniti al luminoso bianco della fodera. I capelli della santa sono lunghi come da tradizione iconografica, cadenti sulle spalle in tenere ciocche, raffinatamente dipinte una a una.
La luce è chiara e nitida, che dà ai colori un tono delicato e armonico, su superfici ampie. Questa caratteristica di Piero deriva dalla lezione di Domenico Veneziano, ma è anche possibile che avesse avuto modo di vedere alcune opere di Antonello da Messina a Roma
[2].
Maddalena tiene in mano l'attributo dell'ampolla degli unguenti, con il quale avrebbe cosparso il corpo di Cristo. L'ampolla mostra un virtuosistico uso della luce che restituisce il lustro brillante del vetro, particolarmente difficile nella tecnica ad affresco, facendola quasi assomigliare a una fonte di luce
[2].

 


Piero della Francesca, Maddalena, affresco, 190 cm × 105 cm, Cattedrale di San Donato, Arezzo

Piero della Francesca, Maddalena, affresco, 190 cm × 105 cm, Cattedrale di San Donato, Arezzo [4]

 

L'Arca di san Donato

Al centro dell'abside si trova l'altare maggiore, precedente il 1289,[1] decorato su tre lati da archetti a sesto acuto sorretti da colonnine. Alle sue spalle trova luogo l'Arca di san Donato, straordinaria opera marmorea documentata nel 1362 ma eseguita precedentemente in fasi diverse.


 
 
   

[0] Foto LigaDue, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International.
[1] Fonte: I Comuni della Provincia di Arezzo | www.turismo.provincia.arezzo.it
[2] Fonte: I monumenti di Arezzo | www.pierodellafrancesca.it
[3] Foto di Mariagrazia94, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International.
[4] Foto di Quinok, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International.



Bibliografia

Birgit Laskowski, Piero della Francesca, collana Maestri dell'arte italiana, Gribaudo, Milano 2007. ISBN 978-3-8331-3757-0

Pietro Allegretti, Piero della Francesca, collana I classici dell'arte, Rizzoli/Skira, Milano 2003, pp. 1132-1133.







Case vacanza in Toscana | Podere Santa Pia

     

Podere Santa Pia, con una vista indimenticabile sulla Maremma Toscana



Questo articolo è basato parzialment sugli articoli Duomo di Arezzo, e Maria Maddalena (Piero della Francesca) dell' enciclopedia Wikipedia ed è rilasciato sotto i termini della GNU Free Documentation License.