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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del comune di Siena, tavoletta di biccherna secondo semestre 1344, (Siena, Archivio di Stato, Museo delle biccherne), Archivo di Stato, Siena [1]
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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del comune di Siena, tavoletta di biccherna, 1344, Siena, Museo delle biccherne, Archivo di Stato, Siena
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Ambrogio Lorenzetti, gabella. La metà superiore della tavola è occupata dalla raffigurazione dell’allegoria del Buon Governo, diretta derivazione dall’omonimo ciclo di affreschi eseguito da Ambrogio Lorenzetti dentro al Palazzo Pubblico di Siena. La scena mostra un vecchio seduto in trono, la personificazione del Comune, che indossa un abito bianco e nero (i colori di Siena) e regge tra le mani le insegne del potere: lo scettro e uno scudo recante il sigillo municipale; ai suoi piedi giace la lupa capitolina che allatta i gemelli Aschio e Senio, mitici fondatori della città. In alto, ai lati del volto del vecchio, si legge l’iscrizione C(IVITAS) S(ENARUM) C(IVITAS) V(IRGINIS). Al di sotto è presente una fascia orizzontale con l’immagine dei tre stemmi delle famiglie degli esecutori di Gabella, ricordati anche nella sottostante iscrizione posta nella metà inferiore della tavola: Bindo di Petruccio Forteguerri, Giovanni di Meo Mignanelli Baldinotti, Mino d’Andreoccio [2].
LIBRO DELL’ENTRATA E DELL’ESCITA DE LA / GENERALE CABELLA DEL COMUNE DI SIE/NA DA CHALENDE LULGLIO INFINO A KLENDE GENNAIO ANNI MCCCXLIIII ANNO DEPTO/ AL TENPO DI DO(N) FRANCESCHO MINUCCI/ MONACO DI SAN GALGANO CHAMARLEN/GO E BINDO PETRUCCI GIOVANNI DI M/EIO BALDINOTTI MINO D’ANDREOCO/ SIGNIORI ESEGUITORI DELLA DETTA/ CABELLA NEL DETTO TENPO[2].
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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del comune di Siena (particolare), tavoletta di biccherna 1344, (Siena, Archivio di Stato, Museo delle biccherne), Archivo di Stato, Siena [1]
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Il sigillo non funge da scudo, ma allude al globo del potere universale: il vecchio lo sosteneva da sotto [3].
Aschio e Senio, mitici fondatori della città
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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del comune di Siena (particolare della lupa capitolina che allatta i gemelli Aschio e Senio), tavoletta di biccherna 1344, Archivo di Stato, Siena [1]
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I gemelli Senio (o Seno) e Ascanio (o Aschio) erano, secondo la leggenda altomedievale senese, i figli di Remo, gemello di Romolo. La leggenda vuole che i due fratelli siano scappati al di là del Tevere per sfuggire allo zio, che, dopo il fratello, avrebbe voluto uccidere anche i nipoti. Inizialmente si sarebbero diretti verso il tempio del Dio Giano, nella zona dell'odierno Gianicolo. Sarebbero poi fuggiti da Roma e scappati a nord verso l'Etruria, dove avrebbero fondato la città di Siena, portandosi dietro il simbolo della Lupa capitolina, che per questo motivo è divenuta il simbolo di Siena come Lupa senese. I due fratelli fondarono inizialmente tre fortificazioni sui tre colli che avrebbero poi in seguito formato la città, per potersi difendere dall'assedio di Montorio e Camelio, emissari mandati da Roma dallo zio Romolo.
Il nome di Siena deriverebbe da Senio, mentre il fratello avrebbe dato nome al vicino centro di Asciano°.
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Francesco di Giorgio Martini, Madonna del Terremoto, 1467, Archivo di Stato, Siena
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Dietisalvi di speme, Tavoletta di biccherna del camarlengo Ildebrandino Pagliaresi |
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Il Caleffo dell'Assunta" di Niccolò di Ser Sozzo, capolavoro della miniatura gotica, Archivio di Stato di Siena
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Art in Tuscany | Sienese Biccherna Covers | Biccherne Senesi
Pittore Italiani | Ambrogio Lorenzetti
[1] Di Sailko - Opera propria, CC BY 3.0, Collegamento
[2] Museo delle Biccherne, Percorsi tra le tavolette dipinte dell'Archivio di Stato di Siena | IL BUON GOVERNO DI SIENA, Archivio di Stato di Siena, 16, Gabella, 1344
[3] MARIA MONICA DONATO, Il Pittore del Buon Governo: le opere “politiche” di Ambrogio in Palazzo Pubblico, in CHIARA FRUGONI (a cura di), Pietro e Ambrogio Lorenzetti, Le Lettere, Firenze 2002, pp. 217-226. L’osservazione si deve a C. FRUGONI, Una lontana città. Sentimenti e immagini nel Medioevo, Einaudi, Torino, 1983.
[4] Tratto dall'articolo Senio e Ascanio dell' enciclopedia Wikipedia, rilasciato sotto i termini della GNU Free Documentation License.
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