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Art in Tuscany

Domenico Ghirlandaio, Cappella Tornabuoni, Cacciata di Gioacchino (dettaglio)

 

Domenico Ghirlandaio, Cappella Tornabuoni, Cacciata di Gioacchino (dettaglio). Da sinistra a destra: fratello David Ghirlandaio, padre Tommaso Ghirlandaio, Domenico Ghirlandaio e cognato Bastiano Mainardi (1)


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Sebastiano Mainardi

   
   

Sebastiano Mainardi, talvolta indicato anche come Bastiano, (San Gimignano, 1460 – Firenze, 1513), è stato un pittore italiano, esponente del Rinascimento. Collaborò nella bottega di suo cognato Domenico Ghirlandaio, al cui stile attinse molto.

Ritratti

Secondo la testimonianza del Vasari, Sebastiano sarebbe spesso ritratto accanto a Domenico nelle opere della bottega del Ghirlandaio. Egli sarebbe un giovane dai capelli lunghi che compare nella Cappella Sassetti (San Francesco resuscita il fanciullo) e nella Cappella Tornabuoni (Annuncio dell'angelo a Zaccaria, Cacciata di Gioacchino e forse fece da modello anche per il giovane ignudo che attende il battesimo nel Battesimo di Cristo, da alcuni attribuito al giovane Michelangelo).

 

Domenico ghirlandaio, cappella Tornabuoni, dettaglio dal battesimo di cristo, forse ritratto di sebastiano mainardi
Domenico Ghirlandaio, cappella Tornabuoni, dettaglio dal Battesimo di Cristo, forse ritratto di Sebastiano Mainardi



 

Cappella Sassetti, Resurrezione del fanciullo, da sinistra David Ghirlandaio, Sebastiano Mainardi e Domenico Ghirlandaio
Cappella Sassetti, Resurrezione del fanciullo, da sinistra David Ghirlandaio, Sebastiano Mainardi e Domenico Ghirlandaio

 

Domenico ghirlandaio, autoritratto (left) con sebastiano mainardi (right) cappella Tornabuoni, annuncio dell'angelo a zaccaria, detailDomenico Ghirlandaio,, Cappella Tornabuoni, autoritratto (sinistra) con Sebastiano Mainardi i (destra)

La cappella Tornabuoni

Immediatamente dopo aver terminato gli affreschi nella cappella Sassetti di Santa Trinita , al Ghirlandaio venne chiesto di rinnovare gli affreschi nel coro di Santa Maria Novella, la cosiddetta Cappella Tornabuoni, dal nome del ricco committente Giovanni Tornabuoni.
Gli affreschi, ai quali contribuirono vari assistenti, vennero eseguiti nel tempo di quattro anni, come previsto dal contratto, e sono disposti in quattro fasce lungo tre pareti, con soggetto le scene della Vita di Maria e di san Giovanni Battista. Queste opere, oltre per i pregi artistici, sono particolarmente interessanti per i numerosi ritratti, di intrinseco valore storico (per la conoscenza iconografica dei personaggi) oltre che di valore tecnico (per la particolare capacità del Ghirlandaio nel ritratto).

Domenico Ghirlandaio, Espulsione di Gioacchino dal Tempio (Cacciata di Gioacchino dal Tempio)

 

   
   
Domenico Ghirlandaio - Expulsion of Joachim from the Temple - WGA8827.jpg

Domenico Ghirlandaio, Cappella Tornabuoni, Espulsione di Gioacchino dal Tempio, Basilica of Santa Maria Novella, Firenze) [2]

 

Il primo episodio è la Cacciata di Gioacchino dal Tempio, dove varie persone si stanno recando a effettuare un sacrificio con in braccio agnelli o altri animali sacrificali, ma in primo piano Gioacchino ne viene allontanato a causa della sua presunta sterilità: infatti chi non aveva discendenti diretti non era ammesso alla cerimonia.

La scena è impostata secondo un'elegante macchina teatrale simmetrica, con due gruppi di fiorentini ai due lati, che fanno da spettatori alle scena, ritratti in varie pose eleganti: essi hanno un abbigliamento più alla moda dei personaggi biblici. Nel gruppo di sinistra dovrebbero essere raffigurati, tra gli altri, Lorenzo Tornabuoni, figlio del committente, e Piero di Lorenzo de' Medici, cugino nonché amico dell'altro; gli altri due giovani dovrebbero essere Giannozzo Pucci o un Bartolini Salimebni e Alessandro Nasi, quest'ultimo promesso sposo di Ludovica Tornabuoni. In quello di destra si riconosce l'autoritratto dell'artista (il penultimo, che guarda verso chi osserva) e altri suoi familiari: secondo la testimonianza del Vasari, il fanciullo dietro di lui sarebbe Sebastiano Mainardi, l'uomo di spalle suo fratello David e l'uomo anziano suo padre, l'orefice Tommaso Bigordi, oppure il suo maestro Alesso Baldovinetti, secondo l'annotazione di Vasari[3].

 


Autoritratto di Ghirlandaio e dei suoi collaboratori nella scena dell'Espulsione di Gioacchino dal Tempio

 

Domenico Ghirlandaio - Expulsion of Joachim from the Temple (detail) - WGA8829.jpg

Domenico Ghirlandaio, Cappella Tornabuoni, Espulsione di Gioacchino dal Tempio, (dettaglio), Basilica of Santa Maria Novella, Firenze) [2]

 

 

 
   



Scheda nel Dizionario biografico degli italiani, su treccani.it.

Arte in Toscana | Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori (1550) | Domenico Ghirlandaio, Pittore Fiorentino

(...) Stette seco in compagnia a imparare Bastiano Mainardi da San Gimignano, il quale in fresco era divenuto molto pratico maestro di quella maniera; per il che andando con Domenico a S. Gimignano, dipinsero a compagnia la cappella di Santa Fina, la quale è cosa bellissima. Onde per la servitú e gentilezza di Bastiano, sendosi cosí bene portato, giudicò Domenico che e’ fosse degno d’avere una sua sorella per moglie, e cosí l’amicizia loro fu cambiata in parentado; liberalità di amorevole maestro rimuneratore delle virtú del discepolo acquistate con le fatiche della arte. 
(...)



[1] Quest'opera è nel pubblico dominio
[2] Fonte: Andreas Quermann, Ghirlandaio, serie dei Maestri dell'arte italiana, Könemann, Köln 1998., Public Domain, Link
[3] Francesco Razeto, La Cappella Tornabuoni a Santa Maria Novella, in AA.VV., Cappelle del Rinascimento a Firenze, Editrice Giusti, Firenze 1998, pag. 93
[4] Emma Micheletti, Domenico Ghirlandaio, in Pittori del Rinascimento, Scala, Firenze 2004, pag. 54.


 

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