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Duccio di Buoninsegna, Polittico n. 47, 1315-1319, tempera e oro su tavola, dalla perduta chiesa dello Spedale di Santa Maria della Scala di Siena, Siena, Pinacoteca Nazionale[1]
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Duccio di Buoninsegna, Polittico n. 47 (Madonna col Bambino e i Santi Agnese, Giovanni Evangelista, Giovanni Battista, Maria Maddalena), 1315-1319, Siena, Pinacoteca Nazionale
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Duccio di Buoninsegna (Siena, 1255 circa – 1318 o 1319) è stato un pittore italiano, tradizionalmente indicato come il primo maestro della scuola senese.
Sono solo due le opere attribuibili con certezza al catalogo duccesco dopo la Maestà del Duomo di Siena, entrambi in uno stato di conservazione purtroppo non ottimale: il Polittico n. 47, in origine destinato alla perduta chiesa dello Spedale di Santa Maria della Scala ed oggi esposto alla Pinacoteca Nazionale di Siena (1315-1319), e la Maestà del Duomo di Massa Marittima (1316 circa).
Il pannello centrale è occupato dalla Vergine con il Bambino, la figura di Cristo è raffigurata nella parte superiore del polittico.
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Duccio di Buoninsegna, Polittico n. 47 (Madonna col Bambino e i Santi Agnese, Giovanni Evangelista, Giovanni Battista, Maria Maddalena), 1315-1319, Siena, Pinacoteca Nazionale
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Le figure principali del registro, indicate nel titolo dell'opera, sono le seguenti:
Agnese
Giovanni Evangelista
Giovanni Battista
Marie Madeleine
Sono rappresentati, nel registro intermedio, dieci busti di patriarchi e profeti che tengono in mano un cartiglio; da sinistra a destra:
"Abraam"; "Y [s] a [ac]" (Isacco; Abramo)
"Giacobbe"; "Jeremias" (Jacob; Jeremiah)
"Moises"; "Davit" (Mosè; David)
"[Isaia]"; "[El] ia" (Isaia; Elia)
"Daniel"; "Malacias" (Daniel; Malachi)
La cuspide del pannello centrale mostra la benedizione di Cristo
Le quattro cuspidi su entrambi i lati rappresentano quattro angeli mezzo busto.
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Duccio di Buoninsegna, Polittico n. 47 (particolare Agnese e Giovanni Evangelista), 1315-1319, Siena, Pinacoteca Nazionale [2]
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Le parti certamente realizzate dalla mano di Duccio sono quelle situate al centro del polittico: la Vergine e il Bambino e tutti i profeti e patriarchi dipinti nell'ordine superiore della pala d'altare. Le altre parti sembrano ripetere elementi del Maestà e sono quindi attribuite al laboratorio. Ciò non impedisce al polittico, nonostante questi limiti, "di offrire una spazialità straordinaria, di una monumentalità che non osserviamo mai in Duccio [2]". Per Brandi, il potere conferito al corpo del bambino Gesù, in particolare ai suoi arti, "sembra anticipare la prodigiosa coerenza di quella di Masaccio a Sant'Anna. [3]"
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Duccio di Buoninsegna, Polittico n. 47 (particolare Giovanni Battista e Marie Madeleinea), 1315-1319, Siena, Pinacoteca Nazionale [2]
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Questo polittico riveste una notevole importanza ne; percorso pittorico di Duccio di Buoninsegna dopo la Maestà del Duomo. La struttura generale più elaborata e ricca di figure evidenzia un'evoluzione rispetto al polittico n. 28 della Pinacoteca di Siena e costituisce un punto di riferimento per una nuova tipologia di dipinto su tavola che possiamo ritrovare non solo nell'ambito di Duccio (Segna di Buonaventura, New York, Metropolitan Museum; Niccolo di Segna, Pinacoteca di Siena) ma anche in quello di Simone Martini (Pisa, Museo Nazionale di San Matteo) e di Pietro Lorenzetti (Arezzo, Pieve di Santa Maria) [4].
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Siena | Pinacoteca Nazionale di Siena Official Website
Enzo Carli, La Pittura Senese del Trecento, Electa, 1981
Masaccio e Masolino da Panicale | La Madonna col Bambino e sant'Anna, detta comunemente Sant'Anna Metterza
Bibliografia
Stefano Zuffi, Il Quattrocento, Electa, Milano 2004. ISBN 8837023154
Cesare Brandi, Duccio di Buoninsegna, Vallecchi editore, Firenze, 1951
Piero Torriti, La Pinacoteca Nazionale di Siena, 2 Voll, Monte dei Paschi di Siena (1977)
Edi Baccheschi, Giulio Cattaneo, L'opera completa di Duccio, Rizzoli, 1972
Luciano Bellosi (1994): Duccio di Buoninsegna. In Enciclopedia-dell'-Arte-Medievale, te lezen op treccani.it
Enzo Carli (1989): Duccio in Siena, Alphen aan den Rijn: Atrium. Vertaling uit het Italiaans.
John White (1979): Duccio. Tuscan Art and the Medieval Workshop, Londen: Thames and Hudson.
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[1] Quest'opera è nel pubblico dominio. Fonte: WGA.hu
[2] TORRITI 1977, pag. 52.
[3] BRANDI 1951, citato da Pietro Torriti, TORRITI 1977, p. 52. Brandi si riferisce qui alla Sant’Anna metterza di Masolino da Panicale (Museo degli Uffizi, Firenze), riprodotta adestra, in cui Masaccio è identificato come l'autore della figura di Gesù bambino.
[4] Fonte: Luciano Cateni, Maria Pia, Lippi Mazzieri, Duccio, Simone, Pietro, Ambrogio e la grande stagione della pittura senese (testi introduttivi di Bruno Santi).
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Masaccio e Masolino da Panicale, Sant'Anna metterza (di Masolino sono lo sfondo, quattro angeli e sant'Anna), Galleria degli Uffizi, Firenze |
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