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Maestro di San Pietro in Vìllore (attivo in Toscana meridionale nell’ultimo quarto del XII secolo), Croce dipinta, ultimo quarto del XII secolo)., Pienza, Museo diocesano d'arte sacra

 

Maestro di San Pietro in Vìllore (attivo in Toscana meridionale nell’ultimo quarto del XII secolo), Croce dipinta, ultimo quarto del XII secolo)., Pienza, Museo diocesano d'arte sacra

 

Toacana ] Galleria di immagini  
     
   

Museo diocesano d'Arte Sacra di Pienza | La Croce di San Pietro in Villore (XII secolo)



   
   

La Croce di San Pietro in Villore è una “tavola” di 177 x118 centimetri del XII° secolo, attribuita ad un anonimo definito “Maestro di San Pietro in Villore” e può considerarsi come la più antica testimonianza di pittura nel territorio senese, insieme al Crocifisso di Sant’Antimo. L’opera d’arte riproduce il Cristo Crocifisso, San Giovanni Evangelista e le Marie e, in alto, il Cristo redentore benedicente. 

Proveniente dalla chiesa di San Pietro in Villore di San Giovanni d’Asso, il crocifisso rappresenta il Cristo Trionfante sulla morte; fu collocato a Pienza in occasione dell’apertura del nuovo museo (1998) dopo anni di conservazione presso la Pinacoteca di Siena. Questa antichissima Croce dipinta, quasi una reliquia della pittura senese delle origini, ci è giunta in uno stato di conservazione assai grave e con ampie lacune, che il recente restauro, realizzato nell’ambito di Restituzioni, ha cercato di risarcire, per quanto possibile [3].



Maestro di San Pietro in Vìllore, Croce dipinta, prima del restauro   Maestro di San Pietro in Vìllore, Croce dipinta, il retro prima del restauro    

Maestro di San Pietro in Vìllore, Croce dipinta, prima del restauro

 

 

Maestro di San Pietro in Vìllore, Croce dipinta, il retro prima del restauro

   

Al centro è l’immagine del Cristo vivo e triumphans; al di sopradello spesso nimbo (in parte reintegrato durante il restauro) si leggeil titulus crucis di colore bianco incampo rosso: «Iesus Nazarenus, Rex Iudaeorum».Nella cimasa due angeli volanti amezza figura sorreggono l’immagine clipeata del Redentore a mezzobusto, che benedice con la destrae tiene un libro dalla ricca copertad’oro con la sinistra, in una raffigurazione simbolica dell’Ascensione. Giovaniangeli a mezza figura compaionoanche alle estremità dei bracci trasversali, mentre nei tabelloni, due per parte, sono quattro figure stanti. La donna dipinta in luogo d’onore, velata e abbigliata di bianco,alza le mani a sostenere un calice, nel quale raccoglie il sangue proveniente dalla minuscola ferita delcostato di Cristo (e come si usavafare con le reliquie più venerate, la coppa non è tenuta con le maninude, ma con un panno prezioso [2].



 
Maestro di San Pietro in Vìllore, Croce dipinta (particolare), ultimo quarto del XII secolo), Pienza, Museo diocesano d'arte sacra

Maestro di San Pietro in Vìllore, Croce dipinta (particolare), ultimo quarto del XII secolo), Pienza, Museo diocesano d'arte sacra [2]

 

Si tratta di un’iconografia consona all’allegoria dell’Ecclesia, che buona fortuna ebbe nei secoli dopo il Mille e qui comparirebbe tuttavia da sola, senza essere accompagnata, di contro e come di consueto, dalla figura della Sinagoga. Questa rarità iconografica – con la variante del sangue raccolto non nel calice, ma in un’ampolla – compare anche nella Croce di Porziano, un lavoro di scuola spoletina che si data ormai entro il Duecento e si conserva nel Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco ad Assisi. Grazie al confronto con quest’ultima, corredata fortunatamente di iscrizioni, si intende che la donna che raccoglie il sangue raffigura non l’Ecclesia, ma più semplicemente Maria di Giacomo (detta anche di Cleofa). Dietro di lei, con il mantello azzurro, si riconosce la Vergine Maria; di contro troviamo Giovanni evangelista e, ammantata di rosso, Maria Maddalena [3].

Lo studio scientifico dei materialipittorici – dettagliatamente descrittonella relazione tecnico-scientifica di Letizia Amadori e Gianluca Poldi –ha rilevato l’utilizzo di una tecnicapittorica molto libera, arricchita davelature con lacche e colori di contra-sto che rendono vivide di cangianze,le articolate volute dei panneggi degliangeli e le trasparenze del perizomadel Cristo. Il motivo a moduligeometrici, decorato da stilizzati ele-menti floreali disposto lungo il peri-metro, costituisce la cornice della raf-figurazione pittorica che si estendevaanche allo spessore della Croce stessa [2].


   
   

Mappa Pienza, Palazzo Borgia| Ingrandire mappa


 
   

Il Museo diocesano d'Arte Sacra di Pienza ha sede nell'attuale Palazzo Vescovile.
Il Palazzo Vescovile di Pienza si trova sul lato sinistro della Piazza Pio II. Il Museo Diocesano ha l'ingresso da Corso Rossellino n.30.

Il Museo diocesano d'Arte Sacra di Pienza, Palazzo Vescoville

Museo diocesano, corso Il Rossellino, 30 - Pienza (Siena).
Orari: da metà marzo a ottobre, mercoledì-lunedì, ore 10.00-13.00 e ore 15.00-19.00; chiuso il martedì (non festivo); da novembre a metà marzo, sabato e domenica, ore 10.00-13.00 e ore 15.00-18.00; chiuso il martedì (non festivo).

 

Photo gallery Monastero di Sant'Anna in Camprena

Pienza

 

   
Qk-Pienza-Duomo-06   Pienza, Palazzo Comunale   Palazzo Vescovile, Museo Diocesano d'Arte Sacra di Pienza

Piazza Pio II: Palazzo Comunale e Palazzo Vescovile, Pienza

 

 

Palazzo Comunale

 

 

Palazzo Vescovile, Museo Diocesano d'Arte Sacra di Pienza

 

Pietro lorenzetti, madonna di monticchiello     Bartolomeo Neroni, Sacra famiglia con San Giovannino e Santa Caterina, 1535 ca

Pietro Lorenzetti, Madonna con bambino

 

 

Luca Signorelli, Madonna della Misericordia tra San Sebastiano e San Bernardino, (1490 ca.), Museo Diocesano, Pienza

 

  Bartolomeo Neroni, Sacra famiglia con San Giovannino e Santa Caterina, 1535 ca.

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[1] i Foto fonte:Maestro di San Giovanni d'Asso www.amiatanews.it/pienza-visibile-la-croce-san-pietro-villore, Pubblico dominio.
[2] Restituzioni 2018. Tesori d'arte restaurati - catalogo digitale delle opere | PDF Maestro di San Pietro in Vìllore
[3] Daniele Palmieri, Pienza. Di nuovo visibile la Croce di San Pietro in Villore | www.amiatanews.it

 

 

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